L’attualità di Luigi
Pirandello non è altro che contemporaneità. Ovvero il suo raccontare (tra versi
e teatro, novelle e romanzi) è un raccontare tra storia e vita, tra umanità e
recita, tra letteratura e personaggi, ma in fondo resta tra le maglie del nostro
esistere. Il nostro esistere oggi è contemporaneità.
Chi ha affrontato questo
percorso in un libro recente che sta ottenendo importanti riscontri è
Pierfranco Bruni con “Luigi Pirandello. Il tragico e la follia” (Nemapress
editrice con Video di presentazione di Anna Montella: https://www.youtube.com/watch?v=vrzdqIxu5Ws).
Il Video di Anna Montella è
un vero e proprio percorso didattico sia sul libro che su Pirandello. Una
discussione sul libro si svolgerà il prossimo Tre maggio per l’Università della
Terza Età nel Salone della Provincia di Taranto e l’Otto maggio nella sede del
Castello di Leporano. Ha visto già da mesi numerosi incontri coinvolgenti:
dalla Sicilia alla Calabria, dalla Puglia in Abruzzo, da Milano a Roma (qui ha
fatto da scenario addirittura Casa Pirandello di via Bosio).
Il libro di Bruni, oltre alle originalità che
presenta (l’Oriente, il mondo sciamanico, il romanzo di Marta Abba e gli
articolati intrecci di vita personale di Bruni stesso) si pone alcuni
importanti interrogativi: Pirandello, tra uomo e scrittore, riuscirà a far
capire quel “…io non potevo vedermi vivere…”?