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Verrà ancora un'alba per chi crede alla Bellezza nella scrittura di Fulvio Piacentini
giovedì 6 luglio 2017

di Marilena Cavallo



"Sono presso la tua porta chiusa pensando che un giorno arriverai/perché nulla accade nel passato. Mi fanno compagnia meticciati di pensiero, /note perdute che danzano sulla carne, perché l'amore è anche odori vissuti./Nell'ortica dei pensieri la tua voce è un calco che lascia il segno. Sorrido".

E' uno dei versi di Fulvio Piacentini autore del libro 'I passi di un uomo', nella elegante edizione di Saletta dell'Uva. Una poesia che "è lezione di vita", annota nella postfazione Pierfranco Bruni, perché una parola colpisce quando si porta dietro silenzi e tanti vissuti. Fuochi di brace per nuove avventure di pensiero.

È un dialogo che accade a Sud, terra dell’anima dove la saggezza è narrazione. Sulla scena compaiono un uomo e una donna che cercano di non perdersi. Si amano tra la magia del mare di Positano e il labirinto dei sogni. Si cerca ancora carne che trattenga al mondo e un perché da portare dentro, sterrando strade al futuro.

In questa spiaggia di sentimenti, il vento ha l’odore del sale e dei crepuscoli anneriti. È il mare dei viandanti, di chi non si ferma.

Il Mediterraneo di Piacentini è destino che si dice con la poesia, perché nella poesia il tempo non fugge e non si svuota. Inutile barare: si scrive sempre per amore. Quando nasce o finisce, quando scalda il petto o fa salire nodi in gola e invita a togliersi le bende: “Se dovessi perderti, tornerei a cercarti”.  

La verità è senza rughe: “Ti ho amato  tra la sabbia/in questo vecchio setaccio fatto di esperienze e delusioni”.

La cifra di queste pagine sono proprio i sentieri dove ragione e cuore chiamano a scegliere, nella scommessa di durare.

“Guardo le mie mani: non hanno la riga dei porti mancati”, scrive di sé il poeta. Lui le occasioni le ha colte, e ha guardato negli occhi la vita. Perciò i versi che raccontano un mondo non sono immagini fissate su lastre di bromuro: sono parole dell’anima che invitano a camminare ancora.

Per continuare a cantare nelle vene delle nostre donne e dei sogni che non abbiamo tradito. Forse ha ragione il generale-poeta: verrà ancora un'alba per chi crede alla Bellezza. 

 





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