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Comunicazioni DIREZIONE ITALIA
giovedì 29 giugno 2017

da Perrini, Zullo, Manca





COMUNALI, PERRINI (DIT): “INVITO IL CENTRODESTRA A RICOMINCIARE … DA TRE”

Dichiarazione del consigliere regionale di Direzione Italia, Renato Perrini


Uno dei miei film preferiti è “Ricomincio da tre”, non solo per la straordinaria interpretazione di Massimo Troisi, ma per il messaggio positivo che il protagonista lancia: “Ricomincio da tre, e non da zero, perché qualcosa di buono l’ho già fatto”. Ed è proprio quello che oggi io vorrei dire a tutti gli amici e colleghi del centrodestra: basta polemiche, non buttiamo via il bambino con l’acqua sporca “perché qualcosa di buono l’abbiamo già fatto”. Lo dico come neofita del settore, nella convinzione che dilaniarci e insultarci finisce con l’allontanare i cittadini dalla politica e favorisce, invece, un clima di antipolitica e protesta che poi non porta mai alla buona amministrazione.

E allora ricominciamo dai risultati positivi: al primo turno il centrodestra ha ottenuto ottimi risultati, la coalizione ha dimostrato un radicamento territoriale in tendenza con il dato nazionale. Certo qualcosa non ha funzionato nei ballottaggi, ma ulteriori divisioni sfavorirebbero noi e favorirebbero il “Sistema Emiliano” o “Metodo 5stelle”

Bari, 29 giugno 2017


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MODELLO PUGLIA BY EMILIANO, ZULLO (DIT): E’ BUON GOVERNO O ADATTAMENTO E RICERCA DEL POTERE?

Dichiarazione del presidente del gruppo di Direzione Italia, Ignazio Zullo



Il “Modello Puglia” di cui tanto si propaganda sarebbe auspicabile se fosse il frutto di un'adesione ideale ad un progetto elettorale ideato dal presidente Emiliano per vincere le Comunali, ma dobbiamo chiederci se non è invece il risultato dell'imperante adattabilità al potere che la gestione della Regione assicura attraverso “poltrone”, clientele o promesse che sono alla base di questo o quell’accordo.

Emiliano ha ereditato dal suo predecessore Vendola questioni di grande inefficienza nella sanitĂ , nella gestione dei rifiuti, nell'agricoltura, nella gestione del personale, nel coordinamento con le funzioni residuali delle province. E mi fermo qui.

Questioni che hanno visto il Presidente Emiliano impegnato nella creazione di Agenzie surrogatorie degli assessorati e delle Province con tanto di poltrone, incarichi, consulenze e fondi da gestire senza che in due anni di governo sia cambiato qualcosa per i cittadini in termini di miglioramento dell'efficienza dei servizi, dell'economicitĂ , dell'efficacia e della qualitĂ  della spesa.

Ma il danno che il fare alla Emiliano sta provocando in Puglia Ă© ancor piĂą grave per la destrutturazione sociale, culturale e ideologica che sta avvenendo in tanti interpreti della politica del centrodestra o della politica sindacale o del civismo distinto dalla politica che mettono le ali degli uccelli migratori per lasciare il freddo e ristorarsi al sole. Attenzione, ho detto ristorarsi e non riscaldarsi.

La domanda che dobbiamo porci per il bene dei nostri figli é se il consenso deriva dal buon governo per i cittadini o se deriva da una facile adattabilità al potere che Emiliano ha sdoganato in Puglia. Domanda oggi quanto mai necessaria perché il buon governo migliora la vita dei cittadini in forma collettiva e razionalizza la spesa pubblica con riduzione potenziale delle tasse, l’adattabilità al potere crea la felicità dei poteri forti con appesantimento della spesa pubblica e potenziale aumento delle tasse.

E allora io invito tutti i politici e giornalisti nazionali che credono nella bontà del “Modello Puglia” by Emiliano a venire nella nostra regione.

Provassero a farsi un giro nei nostri ospedali e vedere in quali condizioni strutturali, igieniche e funzionali versano, a chiedere a un pugliese che paga ticket e superticket se è facile prenotare subito una visita medica o essere facilmente ricoverati se non si è “raccomandati”. O se preferiscono rinunciare alle cure o anche rivolgersi al privato.

Provassero a girare per le nostre cittĂ  e a godere della vista dei cassonetti traboccanti di rifiuti maleodoranti, nonostante i pugliesi siano costretti anche in questo caso a pagare una delle TARI piĂą alte in Italia.

Provassero a passeggiare per le nostre campagne da quelle salentine desertificate per colpa della Xylella a quelle agognanti un aiuto da un PSR in forte ritardo.

Provassero a venire in Puglia e poi rifacessero la domanda a Emiliano: ma di quale “Modello Puglia” sta parlando? Un modello di consenso che deriva dal buon governo o di ben altro?

Bari, 29 giugno 2017


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ELEZIONI LECCE, MANCA (DIT): MENO POLEMICHE E PIU’ MATEMATICA

Analisi del voto del consigliere di Direzione Italia, Luigi Manca


Sarà che la mia professione richiede una freddezza che impone di mantenere la calma quando devo decidere se intervenire chirurgicamente o meno… ma ho francamente poco condiviso il dibattito che si è scatenato all’interno del centrodestra leccese all’indomani dei risultati elettorali. Avrei gradito che tutti avessero sentito la necessità di un confronto, franco e vivace, interno, invece, di dare all’esterno l’idea di una resa dei conti che, a mio parere, danneggia solo l’intero centrodestra.

Un centrodestra che ha ampiamente vinto a Lecce, come dimostra il risultato della coalizione del primo turno: quell’oltre 52 per cento che porta a Palazzo Carafa il nostro candidato sindaco Giliberti e 16 consiglieri comunali, contro i 13 della coalizione del sindaco Salvemini. Ora questo io ritengo che sia un risultato non solo da non sottovalutare, ma da difendere serrando le fila dei “nostri” in modo che non ci siano defezioni.

Due riflessioni a margine:

1) che il centrosinistra ha ben poco da festeggiare a Lecce, il sindaco Salvemini al primo turno ha ottenuto poco più del 28% del consenso dei leccesi e mai avrebbe vinto senza l’ex assessore di centrodestra che al ballottaggio era più animato dal fare un dispetto alla sua ex coalizione che non a condividere un progetto di città, visto che per altro negli ultimi anni è stato il protagonista condividendo totalmente il progetto alternativo della giunta Perrone;

2) se la matematica non è un’opinione è bene che qualcuno ripassi la scomposizione numerica: dei 16 consiglieri eletti al Comune 10 sono espressione di liste che fanno riferimento a Raffaele Fitto, 3 a Forza Italia, 2 a Fratelli d’Italia e 1 alla lista civica del sindaco Giliberti.
Le accuse di aver perso rivolte al nostro leader perciò vengono da chi forse dovrebbe fare un esame di coscienza sulle performance politiche avute nelle urne.

Lecce, 29 giugno 2017

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Info
Mariateresa D’Arenzo
tel 338/2447026





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