da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate
CILIEGIE: GLI AGRICOLTORI
PUNTINO SULL’ORGANIZZAZIONE DELLA FILIERA E SULLA COMMISSIONE UNICA NAZIONALE
PER PREZZI EQUI
Con
la nuova raccolta delle ciliegie emergono i medesimi problemi di sempre. Per
riorganizzare la filiera, garantendo trasparenza al comparto e redditivitĂ agli
agricoltori, il deputato L’Abbate (M5S) invita agli strumenti OP e Cun
Con un crollo del prezzo
della qualità “bigarreaux” da 2,2 euro al chilo ad appena 60-70
centesimi, scoppia la crisi cerasicola nella provincia di Bari con
relativo allarme speculazione in atto sui mercati a fronte di avversitĂ
atmosferiche non rilevanti. Almeno a detta delle stesse associazioni di
categoria, come Coldiretti, che denuncia come al nord le ciliegie
vengano rivenduta con rincari di oltre il 500%. Alcuni produttori, inoltre,
lamentano la mancanza di mediazione, con un vero e proprio “monopolio bello e
buono” in atto nel settore, a cui i grandi commercianti replicano asserendo che
il crollo dei prezzi è dovuto ai fenomeni atmosferici che danneggiano
facilmente le primizie come la “bigarreaux”.
“Quel che è certo – dichiara
il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione
Agricoltura alla Camera – è che gli anni passano ma chi
amministra non si adopera affinché le problematiche di sempre vengano superate.
Nonostante la nostra sia la prima regione in Italia per produzione di ciliegie,
con il 96,4% concentrato nella provincia di Bari pari al 34% del totale
nazionale con ben 47mila tonnellate prodotte e 17mila ettari coltivati, nonché
20 milioni di euro di giro d’affari e circa 10.000 aziende impiegate, si stenta
ancora ad attuare quelle necessarie riforme per il futuro del comparto
cerasicolo. La filiera agroalimentare – continua il deputato 5
Stelle – riunisce una varietà di operatori (agricoltori,
trasformatori, commercianti, grossisti, dettaglianti e grande distribuzione)
che operano in un sistema di relazioni fortemente asimmetrico, dove la
posizione dei produttori (siano essi agricoltori o allevatori) è
tradizionalmente piĂą debole di quella degli acquirenti (industrie di
trasformazione e distributori), anche per la possibilità che hanno quest’ultimi
di differenziare il prodotto e per il minor grado di concentrazione del settore
agricolo rispetto a quelli a valle della filiera. Questa asimmetria – prosegue
L’Abbate (M5S) – amplia la sproporzione tra prezzi alla
produzione e prezzi al consumo e favorisce pratiche commerciali sleali. Per
questo, come giĂ affermato nel 2015, credo sia indispensabile promuovere e
potenziare, così come disposto dalla nuova normativa comunitaria sull’OCM unica
(Regolamento UE 1308/2013, le aggregazioni tra produttori e quelle tra gli
operatori di filiera al fine di stabilizzare i prezzi, incentivare la
produzione, gestire le crisi e migliorare la competitività del settore”.
Dopo la crisi del 2015, proprio con questi obiettivi, iniziò a
prendere piede a Conversano (BA) una OP (organizzazione di
produttori) ma il progetto di riunificazione tra produttori, dopo pochi
incontri, pare essersi arenato definitivamente.
“Infine – conclude
il deputato pugliese 5 Stelle – gli agricoltori hanno a
disposizione un ulteriore strumento: la Cun. La Commissione Unica Nazionale,
divenuta legge grazie ad un mio emendamento, permetterebbe di conferire
trasparenza, compattezza, prezzi più equi e di mercato all’intera filiera.
Tocca però ai produttori richiederne l’istituzione e fare in modo che le
prerogative normative vengano poi, di fatto, rispettate nella Cun affinché i
loro diritti alla redditività siano garantiti”.
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PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S
Coordinatore
della Commissione ambiente e sanitĂ
LA
UE DEFERISCE L'ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER ALTRE 44 DISCARICHE
IRREGOLARI. PEDICINI (M5S): 5 DISCARICHE SI TROVANO IN PUGLIA
La
Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione
europea per la mancata bonifica o chiusura di altre 44 discariche che
costituiscono un grave rischio per la salute umana e l'ambiente.
Le discariche non a norma si trovano 23 in Basilicata, 11 in Abruzzo, 5 in
Puglia, 2 in Campania e 3 in Friuli Venezia-Giulia.
Secondo le informazioni ufficiali fornite dalla Commissione europea, i comuni e
le localitĂ pugliesi dove sono state individuate le discariche irregolari sono
le seguenti: Andria (D'Oria G.& C. s.n.c); Canosa
(CO.BE.MA); Bisceglie (CO.GE.SER); Andria (F.lli Acquaviva); Trani (BAT-Igea
s.r.l.).
Questo nuovo procedimento si aggiunge a due condanne giĂ inflitte all'Italia
dalla Corte di Giustizia nel 2007 per circa 300 discariche irregolari e nel
dicembre 2014 per 198 discariche.
La Corte di Giustizia ha quindi giĂ condannato il nostro Paese al pagamento di
una multa complessiva di 42 milioni di euro all’anno. In più, secondo la
sentenza di condanna, si sarebbe dovuto versare una penalitĂ semestrale per i
ritardi nelle mancate bonifiche, a partire da un importo iniziale di 42 milioni
e 800mila euro.
Delle 198 discariche del dicembre 2014 a giugno 2016 ne restavano da sanare
155, ora sono circa 100. Di questo passo ci vorranno ancora anni per mettersi
in regola. Va considerato, inoltre, che ogni giorno se ne scoprono altre.
Rispetto alle sanzioni giĂ pagate dall'Italia, va detto che il sottosegretario
per le Politiche e gli Affari europei, Sandro Gozi, alcune settimane fa, ha
dichiarato che, al 21 marzo 2017, il nostro Paese ha versato alla Ue ben 329
milioni di euro. Di questi, ben 141 milioni di euro per la sentenza “discariche
abusive” e circa 270 milioni per sanzioni relative ad altri danni ambientali.
"Tutto questo - ha commentato l'eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini -
è gravissimo e mette in luce l'inefficienza dei governi del PD e del ministro
Galletti e il successivo danno economico che l'Italia subisce per l'incapacitĂ
delle nostre istituzioni. Purtroppo, anche in questo caso a pagare saranno i
cittadini e non i responsabili degli abusi commessi. Oltre a ciò - ha aggiunto
Pedicini - dobbiamo evidenziare le gravi bugie e i dati falsi forniti il 2
dicembre 2014 dal Ministro all'Ambiente. In quell'occasione, giorno in cui la
Corte europea emise la prima sentenza di condanna contro l'Italia, il ministro
diffuse un pomposo comunicato stampa ufficiale in cui disse che si stava
risolvendo l'emergenza. Com'è chiaro, era una palese menzogna, tenuto conto
dell'intervento annunciato oggi dalla Commissione europea. Il ministro
Galletti, invece di fare falsi annunci, acceleri al massimo le procedure per
mettere a norma le discariche abusive e faccia tutto quello che gli compete per
evitare altre sanzioni da parte della Ue".
Ufficio
comunicazione - Cellulare 3920460174
PIERNICOLA
PEDICINI - Eurodeputato del M5S