Non parlarmi con le parole.
Parlami con il silenzio!
Se la favola della vita mi interessa più della vita stessa
sono convinto, forse, che l'immaginario ricostruisce la fantasia della finzione
rendendo l'una e l'altra realtà dell'anima.
Mi hai chiesto cosa è la realtà dell'anima... Ti rispondo
ascoltando ogni giorni la dissolvenza dei ricordi. Perché si partecipa alla
vita soltanto cercando di restare nella fedeltà della memoria pur consapevoli
della loro dissolvenza.
Mia Cristina,
hai poggiato la tua mano sul mio viso ed hai accarezzato le
mie labbra nel gioco delle mie assenze.
Le mie assenze sono diventate oblio tra i ritorni e le fughe.
Ho avvertito nella tua presenza la lacerazione del dolore.
Posso dirti che morire non è il triste epilogo di una avventura chiamata
esistenza. Non so se sono io ad aver lasciato questo cammino o se è il cammino
che mi ha abbandonato.
Tu sei stata con me fino a chiudermi gli occhi. Poi mi hai
raccontato. Il tuo racconto silenzioso mi ha parlato con gli echi di mia madre
in un sogno sempre inevitabile.
Troppo tardi ti ho conosciuta. Ma il destino che mi ha dato
la possibilità di incontrarti è stato, comunque, grandioso.
Cristina cara,
il tuo essere stata paziente e tigre mi ha permesso di vivere
e di morire in un mondo sommerso dove ogni verità è oltre la realtà perché
diventa memoria.
Sei stata il sorriso ultimo delle mie memorie del mondo
sommerso.
In questo viaggio nel regno di Leuco' ritrovo la mia infanzia
il mio paese le mie città d'Oriente e il mio linguaggio ha vocabolari di miti.
Non sono assente. Ho tra le rughe delle mani lo scavo della
mia terra e il mistero si trasforma sempre in magia.
Con te ho ritrovato gli archetipi del mio passato perché il
tuo parlarmi piano ha la voce malinconica delle donne che ho conosciuto nel
tempo dei miei mediterranei.
Ti lascio con un saluto, mia dolce Cristina, che ha il
respiro delle nostalgie. Non dimenticare che la letteratura non è impastare
scrittura e immagini. È vissuto. Chi ha vissuto si testimonia. Con il dolore.
Scrivere con le ferite significa ricucire la storia alla
memoria e la memoria ai sogni che non si perdono.
Tu, nelle ore in cui il fuoco diventa fatuo, mi hai regalato
la luna mai tramontata.
*Cristina è Cristina Campo. La poetessa che è rimasta accanto
a Corrado Alvaro nei suoi ultimi giorni di vita