Comunicazioni M5S
martedĂŹ 2 maggio 2017
da deputati G. LâAbbate, D. De Lorenzis
da valerio.labbate@camera.it www.giuseppelabbate.it 342.8632827
PESCA: LA PUGLIA SECONDA REGIONE ITALIANA PER FATTURATO
Nonostante il trend negativo nel lungo periodo, si assiste ad una inversione di tendenza dai dati che vede la regione pugliese tra le prime in Italia per catture e fatturato. Previsto quasi un miliardo di euro per sostenere il settore tra il 2014-2020
Terza regione italiana per quantitativo di catture di specie ittiche e, addirittura, seconda per fatturato sul territorio nazionale. Ă la fotografia della pesca pugliese nel 2015 cosĂŹ come emerge dallâultimo Report Annuario del Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e lâanalisi dellâEconomia agraria. La Regione Puglia con 26.969 tonnellate rappresenta il 14,3% del pescato totale nazionale che ha consentito un fatturato di oltre 145 milioni di euro (il 16,3% sul volume dâaffari italiano). A livello regionale, infatti, Sicilia, Veneto, Marche e Puglia sono i territori con i maggiori livelli produttivi e, nellâinsieme, rappresentano il 60% degli sbarchi nazionali di prodotti ittici. In termini di fatturato, Sicilia e Puglia rappresentano il 42% circa del totale in considerazione della prevalenza di sistemi di pesca che insistono su specie demersali a maggior valore unitario quali naselli, gamberi, triglie.
âUn buon risultato per la nostra regione che si scontra con lâinaccettabile ritardo del pagamento da parte del Governo del fermo pesca 2015 e 2016: quando ci sono da pagare le tasse, tutti devono essere puntuali; quando è lo stato che deve mantenere la promessa di stanziamento fondi, non ci sono mai tempi certi â dichiara il deputato pugliese Giuseppe LâAbbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera â La ripresa dei livelli produttivi nel settore ittico è da associare a una maggiore attivitĂ di pesca e a un miglioramento della produttivitĂ media. Le politiche di contenimento della capacitĂ di pesca stanno fornendo i primi risultati con una ripresa degli stock ittici come si evince dal Report del Crea. Si iniziano ad intravedere segnali incoraggianti dagli indicatori biologici relativi allo stato di sfruttamento di alcune specie ittiche. La produzione media giornaliera, inoltre â prosegue LâAbbate (M5S) â è tornata a crescere negli ultimi due anni e ha permesso, cosĂŹ, di invertire il trend negativo registrato dal 2006. A favorire una ripresa dellâattivitĂ , rendendo profittevole la pesca in aree piĂš distanti dalla costa e quindi con rendimenti produttivi maggiori, è stato anche il calo registrato del prezzo del gasolioâ.
Un significativo recupero nel trend che però, nel lungo periodo, continua ad essere negativo. Tra il 2004 e il 2015, infatti, il livello delle catture è passato da 288.000 a 189.000 tonnellate, pari a una riduzione del 34%, con una flessione complessiva dei ricavi del 35% e con una perdita annuale media di 50 milioni di euro. Infine, per quanto riguarda la composizione del pescato nel 2015, in linea con gli anni precedenti, è costituita in prevalenza da acciughe, seguite da sardine e vongole. A sostegno del settore ittico, a fine 2015 è stato approvato il Programma operativo italiano del Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) per il periodo 2014-2020 che prevede uno stanziamento complessivo di 978,1 milioni di euro, di cui 537,3 milioni di euro di quota Ue. Le misure finanziate ricadono in sei prioritĂ : sviluppo sostenibile della pesca e dellâacquacoltura, promozione dellâattuazione della PCP (Politica Comune della Pesca), aumento dellâoccupazione e della coesione territoriale, sostegno alla commercializzazione e alla trasformazione, promozione dellâattuazione della Politica marittima integrata.
âSarĂ fondamentale â conclude Giuseppe LâAbbate (M5S) â saper utilizzare sapientemente ed efficientemente questi fondi a disposizione per sostenere un settore in crisi da tanto tempo e che ha bisogno di una concreta visione futura che sappia garantire reddito e posti di lavoroâ.
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