Da Giuseppe
Mastronuzzi
Meetup Pulsano: “Idrovie, in caso di sentenza sfavorevole
fondi UE da restituire da parte dal Comune di Pulsano
E'
giunta la risposta da parte della Commissione UE, a nome della Commissaria
Corina Cretu, all'interrogazione formulata dalla portavoce europea del M5S,
Rosa D'Amato, sul progetto idrovie che dovevano collegare i Comuni della
litoranea, da Campomarino a Taranto, e che vedeva come Comune capofila il
Comune di Pulsano.
Tale progetto rientrava nel P.I.S. 12 (Progetto integrato Settoriale) Normanno
– Svevo – Angioino e finanziato con fondi POR Puglia 2000-2006, misura 5.2
Il Comune di Pulsano aveva promosso avviso pubblico, rivolto al partenariato
sia pubblico che privato, per il implementare il progetto; a tale avviso la
societĂ AMAT S.p.A. manifestava il proprio interesse e si candidava quale
soggetto per l'attivazione del Servizio Idrovie. Il Comune di Taranto
manifestava, altresì, la volontà di condividere le azioni promosse dal PIS 12
nelle isole amministrative rivierasche ed, in prospettiva, di vedere utilizzate
le risorse dell'Area Vasta per ampliare questo progetto.
In data 20/5/2008 La Commissione assetto del Territorio del Comune di Taranto
prevedeva un punto di approdo nell'area ricompresa tra Tramontone – mare e San
Tomai.
Alla chiusura del programma, il progetto PIS è stato considerato sospeso a
causa di procedimenti giudiziari e verrĂ completato con fondi nazionali.
La Commissaria si riferisce al contenzioso sorto tra la societĂ aggiudicatrice
della gara d'appalto ed il Comune di Pulsano, che ha agito avverso il decreto
ingiuntivo n. 374/2010 proposto dalla societĂ . Il Tribunale di Taranto con sentenza
esecutiva n. 2988/2015 ha rigettato la domanda di cessione della materia del
contendere, ha rigettato l'opposizione proposta dal Comune di Pulsano avverso
il citato decreto ingiuntivo ed ha revocato il decreto ingiuntivo n. 374/2013
poiché, nelle more del giudizio, le somme vantate dalla società sono state
corrisposte. Il Comune di Pulsano è stato, inoltre, condannato al pagamento in
favore della predetta societĂ degli interessi moratori e delle spese di
giudizio. Il Comune di Pulsano ha, pertanto, pagato la somma di € 43.974, 19 in
favore della societĂ aggiudicatrice dell'appalto (somme che saranno ripetute
nei confronti dei Comuni di Leporano, Lizzano, Torricella e Maruggio). Il
Comune di Pulsano ha proposto appello contro questa sentenza.
Secondo la Commissaria Cretu l'opera dovrĂ essere completata e totalmente
operativa entro la chiusura del procedimento giudiziario. Qualora venisse
emanata una sentenza sfavorevole nei confronti del beneficiario, le spese
relative al progetto dovranno essere ritirate dagli importi ammissibili del
programma operativo regionale e qualsiasi importo di fondi dell'UE assegnato
dovrĂ essere reintegrato nel bilancio dell'UE.
Sul Comune di Pulsano, pertanto, pende una spada di Damocle di 552.039,10 €
concessi per l'opera a titolo del FESR che, conoscendo i tempi della giustizia,
ricadranno sulla futura amministrazione comunale, ennesimo regalo ai pulsanesi
da parte di un'amministrazione inadeguata.
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PIERNICOLA
PEDICINI - Eurodeputato del M5S
Coordinatore della
Commissione ambiente e sanitĂ
Ufficio
comunicazione - 28 aprile 2017
ALLARME SMOG IN PUGLIA, PEDICINI:
LA UE BOCCIA L'ITALIA E IL MINISTRO GALLETTI CONTINUA A FARE ANNUNCI E PROCLAMI
Nuova
bocciatura per il ministro dell'Ambiente Galletti e per il governo italiano.
La
Ue ha aperto la seconda fase di una procedura di infrazione contro l’Italia per
non aver adottato misure per contrastare l'inquinamento da biossido di azoto
prodotto principalmente dal traffico automobilistico in 14 regioni. L’Italia
rischia di essere deferita alla Corte di Giustizia europea se entro due mesi
non attuerà «azioni appropriate» per ridurre le emissioni di polveri sottili
(Pm10) in trenta zone del Paese, tra cui la Puglia, dove sono stati superati i
limiti giornalieri consentiti dalla normativa europea.
In
Italia il biossido di azoto è responsabile di circa 22mila morti premature
all’anno. In Europa le morti premature sono circa 400mila all'anno.
"Ancora
una volta - ha commentato l'eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini - il
ministro Galletti dimostra la sua inefficienza e incapacità . Si è insediato
oltre tre anni fa e finora non ne ha indovinata una: Ilva, Tap, Terra dei
fuochi, estrazioni petrolifere, discariche, inceneritori, depuratori. Ed ora
l'allarme smog con il richiamo della Ue che potrebbe costare all'Italia fino ad
un miliardo di euro di sanzioni, oltre alla piĂą grave e drammatica ricaduta in
termini di malattie respiratorie e perdite di vite umane.
Anche
in questo caso - ha osservato Pedicini - Galletti sembra che viva nel paese
delle meraviglie e si è difeso con i soliti annunci e proclami: faremo,
verificheremo, ci attiveremo. Ma in questi anni dove è stato? Cosa ha fatto? Se
per tre anni non ha fatto nulla, sarà pressoché impossibile che possa fare
qualcosa nei due mesi di tempo che la Ue ha dato all'Italia per attuare le
misure finora disattese.
Va
anche detto - ha aggiunto Pedicini - che la Ue, da un lato richiama gli Stati
membri inadempienti, ma dall'altro, solo pochi mesi fa, in occasione
dell'approvazione della nuova direttiva che ha rimodulato i limiti delle
sostanze inquinanti per il periodo 2020-2030, ha indebolito gli obiettivi di
riduzione delle emissioni. Quindi, è bene precisare - ha sottolineato
l'eurodeputato del M5S - che le scelte del ministro Galletti, dei governi e
delle istituzioni europee non sono improvvisate, ma nella gran parte dei casi
mirano a difendere i petrolieri, le lobby degli inceneritori, oltre che le
lobby del settore agricolo, infatti l'inquinamento da Pm10 in Italia è dovuto
principalmente alle emissioni provocate dal consumo di energia, dal
riscaldamento, dai trasporti, dall'industria e dall'agricoltura".
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comunicazione - Cellulare 3920460174
PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S