RIORGANIZZAZIONE SERVIZI SOCIO-SANITARI, ZULLO (DIT): UNA BUONA
LEGGE CHE PUNTA NON SOLO ALL’ASSISTENZA MEDICA MA ANCHE A QUELLA
SOCIO-SANITARIA
Il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia, Ignazio
Zullo, spiega i motivi per i quali hanno votato il provvedimento
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La riorganizzazione dei
servizi socio sanitari della Puglia merita una riflessione a piĂą ampio raggio:
intanto la legge approvata questo pomeriggio all’unanimità dal Consiglio
regionale è la dimostrazione che quando si tratta Sanità la politica non
dovrebbe avere colore. Ognuno per la propria parte  ha collaborato al
testo in sinergia fin da quando il DDL è arrivato in Commissione grazie alla
disponibilità dell’assessore Negro con il quale abbiamo rivisto un sistema che
punti non solo a dare assistenza medica, ma anche socio-sanitaria.
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Se l'etĂ media della vita si
allunga la programmazione socio-sanitaria deve necessariamente adeguarsi
offendo ai cittadini non auto-sufficienti, disabili assistenza a lungo termine.
Per questo abbiamo contribuito alla formazione di un provvedimento che tenesse
conto sia della continuitĂ assistenziale, sia della certezza imprenditoriale di
quelle strutture chiamate a fornire prestazioni altamente qualificate, ma che
devono, appunto, dare continuitĂ di servizio.
Questa legge, finalmente,
conferisce al privato il ruolo che spetta in una SanitĂ che deve armoniosamente
coordinarsi nelle strategie erogative assicurando continuitĂ di cure dalla fase
acuta alla cronicitĂ .
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Ora ci attende un compito ancora
piĂą arduo, reperire le risorse per coprire i bisogni assistenziali attraverso
la riorganizzazione dell’offerta e per questo continueremo a chiedere che si
faccia una valutazione dell'impatto economico finanziario del Piano di Riordino
sul Sistema Sanitario Regionale, perché la spesa dell’assistenza ospedaliera
deve limitarsi al 45% del Fondo Sanitario Regionale per liberare risorse utili
al potenziamento della prevenzioni e della medicina territoriale.
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VACCINAZIONE OBBLIGATORIA, ZULLO (DIT): NON SI PUO FAR PAGARE AI
BAMBINI LE COLPE DEGLI ADULTI
Così il presidente del
gruppo regionale Direzione Italia, Ignazio Zullo, sulla Proposta di Legge a
firma Amati-Vizzini
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Esistono vaccinazioni
obbligatorie e vaccinazioni consigliate o fortemente raccomandate. E’ indubbio
che per le prime bisogna essere intransigenti e mettere in atto tutte le
prescrizioni che giĂ esistono, in modo particolare, riguardo ai genitori che
non sottopongono i bambini alle vaccinazioni obbligatorie. In tal senso esiste
giĂ una normativa nazionale che prevede da parte del medico vaccinatore la
segnalazione all’Autorità giudiziaria per quei genitori che non sottopongono i
loro bambini a quelli obbligatori. Proprio perché  il
loro impiego, negli anni, ha sconfitto malattie mortali come il vaiolo e ha
reso sporadici i casi altre malattie mortali e invalidanti come il tetano, la
difterite e la poliomielite. Fare il vaccino, poi, è nell’interesse soprattutto
del bambino, che se non vaccinato è più a rischio di contrarre infezioni
rispetto a quello vaccinato.
Ma la Proposta di Legge dei
colleghi Amati-Vizzini finisce per passare da un eccesso ad un altro per
diverse ragioni: 1) possono i bambini pagare le colpe ascrivibili ai loro
genitori ed essere privati della “scuola”? Se il Pd vuole scaricare sui piccoli
colpe degli adulti faccia pure, ma noi saremo a tutela sempre di chi e piĂą
debole nel rispetto di quel “diritto allo studio” sancito dalla Costituzione;
2) la legge nazionale prevede sanzioni e obblighi penali in capo ai genitori,
invece, con questa legge si vogliono punire i responsabili di Istituti
scolastici ai quali viene conferito un potere improprio, che non spetta loro;
3) finisce per creare ulteriore confusione aggiungendo articoli di legge
regionale ad articoli di legge nazionale: una confusione totale, mentre questo
è un argomento dove bisogna semplificare.
Infine, siamo convinti che una
maggiore sensibilizzazione e informazione a favore sia dei vaccini obbligatori,
ma anche degli altri facoltativi dovrebbe essere la via maestra: convincere i
genitori che viviamo
in una comunitĂ e per questo le scelte che pur investono una sfera personale,
specie se sono di carattere sanitario, devono essere compiute garantendo anche
l’intera collettività .
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