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da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis
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Cerano:
Autorizzazione imminente.
De Lorenzis (M5S): il
PD vuole il Carbone, M5S ha già l’alternativa.
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Sul provvedimento di chiusura dell’Autorizzazione Integrata
Ambientale alla Centrale a carbone di Cerano interviene il deputato pugliese
Diego De Lorenzis, componente del M5S in Commissione Trasporti alla Camera.
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“Il PD vuole l’utilizzo del carbone per la produzione di
energia.†- dichiara il deputato - “Mentre
nel resto del mondo queste centrali vengono dismesse perché ritenute
inquinanti, il Governo tiene in ostaggio gli italiani condannandoli all’uso di
questa fonte fossile che non solo inquina e crea malattie nella popolazione ma
anche ci rende dipendenti delle multinazionali e da Paesi esteri. I cittadini
pagano 2 volte: aumentano le spese sanitarie e bisogna affrontare i costi
per la bonifica dei territori inquinati perché, in Italia, non viene rispettato
il principio - chi inquina paga - .â€
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“Nonostante la propaganda del PD sulla “decarbonizzazione†- continua il De Lorenzis - “la centrale a
carbone di Cerano inquina - a norma di legge - danneggiando tutti i
cittadini, inclusi i lavoratori.â€
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“Per il M5S la soluzione è stata già presentata: un
programma energetico che prevede entro il 2020 l’azzeramento del consumo del
carbone con la chiusura di tutte le centrali a carbone presenti nel territorio
italiano.
Bisogna “democratizzare†la produzione di energia
eliminando l’oligopolio in cui pochissimi producono energia e permettendo ad
ogni cittadino di poter produrre energia. Per attuare ciò bisogna investire
sulle energie rinnovabili distribuite. Questo genera anche un ulteriore
vantaggio: l’occupazione. Per ogni miliardo investito in fonti fossili si
creano fino a 600 posti di lavoro, la stessa cifra investita nel “solare
diffuso†crea fino a 3.500 posti di lavoro, cioè sei volte in più. E’
necessario†- conclude De Lorenzis - “immediatamente cambiare politica
energetica!â€
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da Valerio
L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate
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AGRICOLTURA: IL
MINISTRO MARTINA SI IMPONGA SUI TAVOLI EUROPEI PER UNA PAC DAVVERO PER I “VERI
AGRICOLTORIâ€
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In Commissione Agricoltura alla
Camera giunge il ministro Martina ed il M5S ricorda gli impegni della mozione
per una Pac post 2020 presentata dai 5 Stelle
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Il
ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, in audizione presso
la Commissione Agricoltura a Montecitorio, raccoglie gli input dei diversi
gruppi parlamentari. Tra questi, quelli del Movimento 5 Stelle che gli chiede
di battersi in Europa per una Politica Agricola Comune (PAC) che garantisca i
fondi ai “veri agricoltori†con un’identificazione rapida e chiara del
cosiddetto “agricoltore attivoâ€, ritenuta la fucina delle eccellenze
agroalimentari Made in Italy e allo stesso tempo parte più colpita dalla
concorrenza dei prodotti importati a prezzi stracciati e di bassa qualità .
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“Allo
stesso tempo è necessaria la semplificazione delle attuali regole ‘greening’
soprattutto per le aree svantaggiate, in modo da velocizzare le pratiche di
pagamento e favorire l’insediamento e l'aggregazione dei produttori agricoli
nelle aree più scomode del Paese – spiega il deputato pugliese Giuseppe
L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura – Tra le misure
prioritarie inserite nella nostra mozione per una Pac post 2020 proponiamo, la
revisione dell’attuale ‘sistema dell’aiuto accoppiato’ focalizzandolo sulle
produzioni in difficoltà e costituendo un ‘Fondo per gli interventi di crisi in
Agricoltura’ per il sostegno durante le crisi di mercato; interventi contro
epizoozie, fitopatie e calamità naturali non ricomprese nell’attuale gestione
del rischio; ristrutturazione dei settori oggettivamente in crisi
(olivicoltura, cerealicoltura, zootecnia, prati di montagna ecc). Infine – conclude
il deputato 5 Stelle pugliese – nella Pac del futuro occorre prevedere
nei PSR misure specifiche a sostegno delle colture di pregio paesaggistico che,
diversamente dalle altre, hanno un alto valore ambientale ma non commerciale in
modo che l’agricoltore possa contare su un sussidio
economico per mantenerle (oliveti monumentali, agrumeti caratteristici, vigneti
storici ecc)â€.
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