LA VIA CRUCIS DI UN 37ENNE
SALENTINO MORTO IN ATTESA DI FARE UN’ANGIOGRAFIA
Il vice presidente della
Commissione Sanità e consigliere regionale di Direzione Italia, Luigi
Manca, indignato per la risposta data in aula dal presidente Emiliano su una
vicenda così drammatica
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Non cerchiamo colpevoli, non
spetta a noi. Ma siamo convinti che la Politica ha il dovere di trarre quanto
meno una lezione per quanto accaduto l’8 dicembre scorso, in modo che la morte
del 37enne leccese possa non essere stata vana. Per questo motivo avevamo
presentato subito un’interrogazione e nonostante quello che pensa il presidente
e assessore alla Sanità , Emiliano, la ripresenteremmo altre mille volte perché
non accada mai piĂą.
 Ripercorriamo ciò che
Emiliano non avrebbe voluto discutere nell’aula del Consiglio regionale e,
forse, per questo ha dato risposte alquanto imbarazzanti.
 La sera dell’8 dicembre scorso all’ospedale Vito Fazzi di
Lecce giungeva in gravi condizioni un 37enne con un’emorragia celebrale al
quale era urgente dover effettuare un’angiografia, ma l’apparecchio non
funzionava. Da tempo infatti lo strumento andava in avaria e vi erano continui
interventi di aggiornamento. Per questo motivo era stato stipulato un accordo
che prevedeva il trasferimento del paziente al Perrini di Brindisi. E allora
perché non si è trasferito il giovane immediatamente da Lecce a Brindisi?
Perché si sono perse due ore al telefono perché da Brindisi si continuava a
ripetere che non c’erano posti letto a Rianimazione? Se esiste un accordo: il
malato si porta! Non si contratta se farlo o meno.
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Fra  Lecce e Brindisi ci sono 40 chilometri ma per la Regione
Puglia le due strutture sono considerate le piĂą vicine ed idonee. La beffa ha
voluto, in questo caso, che anche a Brindisi l’angiografo non funzionasse, si
scoprirà in seguito non per avaria ma perché non collegato a una rete
elettrica. Ma, forse, era giĂ troppo tardi.
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Una storia assurda. Una serie di circostanze impediranno per
sempre di sapere se il 37enne si sarebbe salvato se l’angiografo a Lecce avesse
funzionato o se non si fosse perso un solo minuto. Per cui se gli accordi fra
gli ospedali sono auspicabili è pur vero che possono essere utili in casi di
routine, ma in casi gravissimi forse sarebbe il caso di portare
l’ammalato in un posto il più vicino possibile. Dal Fazzi vi è una struttura
con un ottimo angiografo a soli tre chilometri per esempio.
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E allora riorganizziamo questa Sanità pugliese perché sia in grado
di salvare le vite umane non perché sia solo in grado di far quadrare i conti.
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