da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate
TARANTO:
L’IPPODROMO “PAOLO VI” IN SCIOPERO, IL SOSTEGNO DI L’ABBATE (M5S)
Dinanzi ad un Ministero delle
Politiche Agricole che non dĂ risposte al comparto ippico, gli operatori oggi
pomeriggio hanno incrociato le braccia. Per il deputato 5 Stelle L’Abbate, “la
politica sembra voler affossare l’ippica definitivamente”
L’incertezza e i ritardi nei
pagamenti da parte del Ministero delle Politiche Agricole conduce
all’esasperazione l’intero comparto ippico e costringe gli operatori ad
incrociare le braccia all’Ippodromo Paolo VI di Taranto. Quest’oggi,
infatti, straordinaria giornata di sciopero per l’impianto pugliese.
“Dinanzi al silenzio del
Ministero e vita la totale mancanza di rispetto per il nostro lavoro – dichiarano
gli operatori ippici in sciopero – avendoci già tolto la possibilità di
mantenere le nostre famiglie non vi permetteremo di toglierci anche la dignitĂ .
Pertanto Taranto oggi non corre, l’ippodromo si ferma. Invitiamo le altre piste
d’Italia che navigano nel nostro stesso mare a seguirci. Chiediamo scusa a
tutti gli ospiti venuti oggi a correre perché hanno sostenuto grosse spese
però, purtroppo, devono comprendere che è un problema nazionale e non solo
pugliese e dunque confidiamo saranno con noi”.
Con loro anche la proprietĂ del Paolo
VI. “Siamo con
gli operatori: oggi abbiamo dato un segno di civiltĂ , un segno di disperazione
e abbiamo dato un segno che ancora una volta l’ippica ci è cara, anche se a
qualcuno che dovrebbe gestirci dovrebbe essere ancora piĂą cara ma questo non
avviene – dichiara Anita Carelli – Ci scusiamo con gli
scommettitori italiani ma, purtroppo, ci hanno ridotto all’osso”.
Al comparto ippico tarantino e
nazionale giunge la solidarietà del deputato pugliese Giuseppe L’Abbate,
capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera. “Sono trascorsi
quasi tre anni da quando il ministro Maurizio Martina scippò al Parlamento la
discussione della tanto attesa riforma del settore ippico nonostante si era
giunti ad un testo unificato tra le diverse proposte di legge depositate, tra
cui quella a mia prima firma. Dopo un primo fallimento, ora con il decreto
Milleproroghe la maggioranza guidata dal Partito Democratico ha nuovamente
allungato i termini sino ad aprile 2018. Anni di prese per i fondelli con un
comparto sempre più in sofferenza economica – dichiara il parlamentare 5
Stelle – Sembra quasi che i partiti vogliano affossare questo settore,
nonché tutto il suo indotto, un tempo florido e sano. A causa di scellerate
politiche di payout sulle scommesse che da sempre sono
riuscite ad autoalimentare l’intero comparto (dagli agricoltori, ai produttori
di mangimi, ai maniscalchi, ai gestori di ippodromi, agli allevatori, etc..)
nonché per colpa di una politica inerme dinanzi ad un
intero comparto che andava rivisto e riproiettato nel terzo millennio, l’Ippica
ha subito un lento drastico declino che sembra, ogni giorno di piĂą,
inesorabile. Fossimo stati al governo – conclude L’Abbate (M5S) – l’ippica
avrebbe già ottenuto da tempo l’agognato rinnovamento!”.
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da Meetup Pulsano
Il Meetup Pulsano ha recentemente inviato una istanza diretta al
Sindaco Ecclesia, agli assessori ai lavori pubblici e all'edilizia pubblica,
Laterza e Annese, nella quale si illustra l'opportunitĂ di beneficiare del
Fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di
bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, che presenta una dotazione
finanziaria di 5,536 milioni di euro per l'anno 2016 e di 6,018 milioni di euro
per ciascuno degli anni 2017 e 2018.
Il Fondo è finalizzato a finanziare i costi per la progettazione preliminare e
definitiva degli interventi di bonifica mediante rimozione e smaltimento
dell'amianto e dei manufatti in cemento-amianto su edifici e strutture
pubbliche insistenti nel territorio nazionale, anche mediante copertura dei
corrispettivi da porre a base di gara per l'affidamento di tali servizi.
Gli Enti possono presentare una sola domanda di partecipazione in ragione
d'anno. La domanda può contenere interventi in una o più unità locali comprese
nel territorio di competenza e dovrĂ essere trasmessa all'ente erogante
esclusivamente in via telematica entro il 30 marzo 2017, data di scadenza del
bando emanato dal MATTM.
Il Meetup, oltre a chiedere al Civico Ente di partecipare al bando per gli
edifici di loro competenza qualora contenenti amianto, ha invitato
l'Amministrazione Ecclesia ad emanare un avviso alla cittadinanza relativa agli
obblighi di comunicazione a carico dei possessori di manufatti in amianto, sia
in matrice friabile che compatta, fissata dalla Regione Puglia con DGR
1689/2016 al 21 aprile 2017, in modo tale da far evitare ai propri cittadini
possibili sanzioni a causa della mancata conoscenza delle disposizioni
regionali.
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da Vito Galluzzi
Assistente
Parlamentare del Deputato Scagliusi Emanuele
BARI: 31 CONSOLI
ONORARI IN CITTĂ€. QUALI VANTAGGI?
Scoppia il caso dei consolati
onorari nella CittĂ di Bari. Il deputato pugliese Scagliusi (M5S) interroga il
ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano
Il cospicuo numero di Consoli
onorari che può vantare la Città di Bari è finito sotto i riflettori dei media
regionali. Sono 31 i consoli onorari presenti a Bari (32 se si somma il
consolato di Malta presente a Barletta) rendendo il capoluogo pugliese, insieme a Napoli e Palermo, una delle
cittĂ del sud Italia con il maggior numero di consolati. Per questo, il
deputato 5 Stelle Emanuele Scagliusi, membro della Commissione Affari Esteri e
Comunitari, ha chiesto lumi al Ministro Angelino Alfano con una interrogazione
scritta in commissione.
”Mi preme sottolineare – dichiara Scagliusi – che al titolo di console onorario
corrispondono una serie di privilegi quali il titolo stesso, una lettera
Patente (firmata dal capo dello stato del Paese di invio e ratificata
dall'exequatur, emesso dalla Farnesina), una carta di identitĂ speciale che
riconosce le funzioni consolari, una targa corpo consolare (cc) e un posto auto
riservato, dovrebbe corrispondere un impegno concreto del diplomatico che
dovrebbe assicurare un servizio alla comunitĂ che rappresenta. Detto questo,
sottolineo anche che la nomina di Console onorario presuppone la concessione
dell’exequatur
ai sensi della Convenzione di Vienna del 1963, ratificata dall'Italia con la
legge 9 agosto 1967, n. 804”.
La concessione dell’exequatur
è necessaria affinché un console possa esercitare le proprie funzioni.
Tuttavia, la Convenzione stabilisce che, qualora uno Stato decida di non
concedere l’exequatur a un Console designato, non è tenuto a motivarne
il diniego, lasciando di fatto agli Stati un ampio margine di manovra.
“Nulla in contrario nei confronti
dei Consoli onorari, per carità – prosegue Emanuele Scagliusi (M5S) – Tuttavia, ho ritenuto opportuno
chiedere al Ministro Alfano quali siano le ragioni per cui la cittĂ di Bari
abbia così tanti consoli onorari, quali relazioni economiche e culturali questi
promuovano sul territorio e quali siano i risultati, economici e non, raggiunti
grazie al loro lavoro e come, a giudizio del Ministro interrogato, il console
onorario tuteli gli interessi dei cittadini del Paese che rappresenta. Sono
curioso di sentire le parole del Ministro degli Affari Esteri – conclude il parlamentare
pugliese – per capire, finalmente, quello di cui la città di Bari si
giova grazie alla presenza di tutti questi consoli onorari”.
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da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis
Dichiarazione
dei redditi dei parlamentari.
De
Lorenzis (M5S): Quasi 140 mila euro restituiti al fondo per il microcredito!
Sulle dichiarazione dei redditi dei parlamentari per l’anno
2016, interviene il deputato Diego De Lorenzis, componente del M5S in
Commissione Trasporti alla Camera, specificando che quella cifra è al lordo
delle restituzioni compiute dal M5S per il Fondo di garanzia per l'erogazione
del Microcredito.
“Nei giorni scorsi sui giornali è apparsa la notizia della mia
dichiarazione dei redditi di 98.471 euro. Quello che non è stato riportato”
- dichiara De Lorenzis - “è che il sottoscritto ha versato nel 2016 oltre 30
mila euro al Fondo di garanzia per il Microcredito aziende italiane. Personalmente,
in 4 anni di legislatura ho restituito quasi 140.000 euro e insieme ai colleghi
del MoVimento 5 Stelle, abbiamo restituito circa 20 milioni di euro.”
Il Fondo di garanzia per l'erogazione del Microcredito permette
il conferimento di prestiti alle aziende italiane e sostenere l’economia.
L'erogazione del Microcredito è in crescita costante. Il fondo di Garanzia, che
permette agli istituti di credito di non pretendere garanzie reali al
richiedente, è in parte finanziato grazie al dimezzamento dello stipendio da
parlamentare e dalla restituzione dei rimborsi per l'attivitĂ politica non
utilizzati da parte di tutti i parlamentari del M5S.
“Con questi soldi” - aggiunge De Lorenzis - “sono
state finanziate 4.327 aziende, con un credito erogato mediamente di quasi
22.000 euro, e abbiamo così permesso a più di 10.500 persone di trovare lavoro.
Questo è quello che si può fare quando una forza politica, pur stando
all'opposizione, è coerente, onesta e trasparente: l’avevamo promesso in
campagna elettorale e manteniamo la parola data.”
“Abbiamo dimostrato che è possibile essere ottimi
rappresentanti dei cittadini e utilizzare meno e meglio i soldi che loro - prestano
- per questa attivitĂ . Quanto si risparmierebbe se, invece di 120
parlamentari del M5S, lo facessero tutti i 1000 parlamentari, servitori della
Repubblica Italiana, che chiedono continuamente sacrifici ai cittadini? Pur non
risolvendo i problemi economici del Paese, certamente sarebbe un segnale
concreto di riavvicinamento tra i rappresentanti istituzionali e la
cittadinanza: abbiamo invitato spesso i parlamentari delle altre forze
politiche a replicare la nostra iniziativa, ma” - conclude De Lorenzis - “
nessuno ha mai accettato di rinunciare a questo eccesso di denaro che
evidentemente costituisce un prezioso privilegio.”
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PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S
Membro della Commissione ambiente e sanitĂ
Ufficio comunicazione - 6 marzo 2017
FARMACI, PEDICINI (M5S): IL PARLAMENTO EUROPEO FAVORISCE LE
MULTINAZIONALI A DISCAPITO DI 35 MILIONI DI AMMALATI
Continuano gli affari sporchi delle case farmaceutiche che
colpiscono i malati che non hanno i soldi per curarsi.
Mercoledì scorso, primo marzo, il Parlamento europeo ha approvato
alcuni emendamenti di eurodeputati del Ppe e dell'Alde che mirano a far
incrementare i profitti miliardari delle multinazionali dei medicinali a danno
degli 11 milioni di italiani che rinunciano alle cure mediche perché non hanno
le possibilitĂ economiche per pagarle.
La denuncia è stata fatta, con un intervento in aula,
dall'eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini.
Il parlamentare ha evidenziato che "attraverso uno 'squallido
giochetto', gli emendamenti approvati favoriranno le lobby dei farmaci, in
quanto medicinali importantissimi per salvare vite umane continueranno ad
essere venduti, nei Paesi della Ue, a prezzi molto superiori a quelli di
produzione.
Gli esempi piĂą scandalosi - ha continuato Pedicini - riguardano il
Sofosbuvir: farmaco usato per il trattamento dell'epatite C, che viene venduto
in Unione europea a un prezzo che è 277 volte più elevato da quello di
produzione. Il vaccino per la pertosse che si produce a meno di un dollaro ma
in Unione europea si vende a 120 dollari. L'Erlotinib: un farmaco usato per il
trattamento dei tumori al pancreas, che costa 15 mila euro e produce un aumento
medio della sopravvivenza di appena 10 giorni. Il Cetuximab che è un anticorpo
somministrato per il trattamento dei tumori al polmone, costa 8 mila euro a
paziente, e produce un aumento medio della sopravvivenza di un mese e mezzo.
Questa vergognosa situazione - ha evidenziato Pedicini - conferma
l'asservimento della vecchia classe politica alle lobby farmaceutiche. Un
asservimento reso possibile dalla 'furbata' degli emendamenti approvati che
promuovono la cosiddetta 'innovazione incrementale' dei farmaci. L''innovazione
incrementale' - ha spiegato l'eurodeputato - prevede che alla scadenza del
brevetto di un farmaco, le case farmaceutiche perdano i diritti di proprietĂ
intellettuale che sono serviti a ripagare gli investimenti fatti nella ricerca.
Da quel momento in poi, i prezzi di mercato di quel farmaco, non essendo piĂą
sottoposti al diritto di proprietà , diventano più bassi. Per evitare che ciò si
verifichi, le case produttrici, grazie a piccole innovazioni che cambiano la
composizione del medicinale (come, ad esempio, l'aggiunta di un eccipiente),
ottengono un'estensione del brevetto e non perdono i diritti che li rende
monopolisti. In realtĂ , - ha precisato Pedicini - la molecola attiva che cura
le malattie è sempre la stessa ma cambia solo qualche dettaglio della
composizione del farmaco o le sue modalitĂ di somministrazione. Grazie a questo
escamotage, sostenuto dagli eurodeputati che hanno presentato gli emendamenti,
le multinazionali dei farmaci possono garantirsi la possibilitĂ di mantenere il
monopolio del farmaco e di tenere il prezzo sempre molto alto. Quindi, un vero
scandalo - ha sostenuto Pedicini - che il M5S cercherĂ di bloccare quando il
Parlamento europeo esaminerĂ la proposta definitiva della Commissione Ue.
Va ricordato - ha concluso il pentastellato - che secondo il
rapporto 2015 "PovertĂ e diseguaglianze in aumento" curato da Caritas
Europa, a subire le conseguenze saranno 35 milioni di cittadini della Ue che
risiedono nei Paesi piĂą colpiti dalla crisi economica (Italia, Portogallo,
Spagna, Grecia, Irlanda, Romania, Cipro) e hanno rinunciato a curarsi perché
non hanno i soldi per farlo".