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OBIETTORI DI COSCIENZA, MANCA (DIT): IL PROBLEMA NON SI RISOLVE
CON CONCORSI AD HOC, MA CON VERE POLITICHE DI PREVENZIONE E WELFARE
Dichiarazione del vicepresidente della Commissione SanitĂ e
consigliere regionale di Direzione Italia, Luigi Manca
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Oltre l’86 per cento dei ginecologi pugliesi che lavorano in una
struttura pubblica sono obiettori di coscienza. Il medico contrario all’aborto
è un medico profondamente convinto del valore della vita e io essendo
ginecologo so bene cosa significa, per questo motivo spesso mi chiedo se, poi,
alla base della scelta di dichiararsi obiettori ci sia anche un cammino
parallelo da cattolico praticante o altro, ma questo sarebbe un altro discorso.
Ho seguito con grande interesse il dibattito che si è sviluppato
negli ultimi giorni sull’ospedale romano che ha indetto un concorso per medici
non obiettori e francamente mi ha fatto sorridere la motivazione. Ora io mi
chiedo: cosa impedisce al concorrente pur di avere il lavoro, di
dichiararsi tale e poi di tornare a essere obiettore una volta assunto?
Certo non potrebbe essere licenziato! E’ chiaro, quindi che il problema non può
essere risolto o comunque affrontato in questo modo e sbaglierebbe la Regione
Puglia se pensasse di emulare la Regione Lazio.
L’aborto è sempre una scelta dolorosa per una donna. Nella mia
lunga esperienza medica ho individuato le piĂą frequenti cause che spingono a
richiederlo: lo chiede la ragazza che non si sente pronta a essere mamma; lo
chiede la mamma di una famiglia che pensa di non poter mantenere un altro
figlio; lo chiede la donna in attesa di un feto malformato.
Tre approcci diversi all’aborto che
richiedono tre attenzioni diverse da parte delle Istituzioni: la ragazza ha
bisogno di avere piĂą informazioni per prevenire la gravidanza, la mamma con
altri figli di una stabilitĂ economica piĂą concreta e la donna che attende un
feto malformato di saper accettare la vita non perfetta.
Cosa serve per davvero? Si attivino politiche sociali utili a
venire incontro a queste tre carenze e ci saranno meno aborti e quindi ci sarĂ
meno bisogni di ginecologi che lo praticano.
Ai ragazzi forniamo fin dalla scuola media informazioni utili per
poter praticare sesso sicuro (oltre alla gravidanza esistono le malattie); alle
famiglie offriamo più servizi all’infanzia, garantiamo asili nido a costi più
ragionevoli o gratis, aiutiamo le famiglie numerose con politiche economiche
vere insomma; alle donne alle prese con scelte difficili garantiamo supporti
psicologici e cammini terapeutici e sociali continui, per cui se poi la mamma
decidesse di mettere al mondo un bimbo con problemi fisici la famiglia non si
sentirebbe abbandonata a se stessa.
Insomma, il problema dei ginecologi obiettori non va risolto
con concorsi ad hoc ma andando a monte del problema: dobbiamo ridurre
gli aborti senza togliere nessuna libertĂ alle donne che vogliono farlo, magari
organizzando una mobilitĂ ospedaliera per i ginecologi non obiettori e
riconoscendo a questi un’indennità per il maggior carico di lavoro.
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ZULLO (DIT): EMILIANO E RENZI? NESSUNA DIFFERENZA, ENTRAMBI DUE
CARICHI A CHIACCHIERE
Dichiarazione del presidente del gruppo di Direzione Italia,
Ignazio Zullo
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Per noi un politico che si candida per essere il Presidente della
Regione e attuare il programma elettorale presentato agli elettori per poi
utilizzare la carica conferita dal voto popolare per il proprio carrierismo
politico resta un'immane questione morale ma tutto sommato Emiliano faccia
tutte le scalate che vuole tanto in Puglia se c’è o non c’è non cambia nulla:
le chiacchiere vuote che avevamo continuiamo ad avere e l'assenza di fatti e di
concretezza di cui ci ha deliziato permane e sarebbe comunque rimasta.Â
Del resto è presidente della Regione da un anno e mezzo e stavamo meglio quando
stavamo peggio.
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Però, lo invitiamo solo a essere “onesto”  e a non prendere
in giro gli italiani, come ha fatto con i pugliesi durante la campagna
elettorale alle regionali. Eviti di andare in giro per l’Italia a raccontare
una Puglia nella quale ha sistemato tutto e da assumere come modello da
emulare. Magari potessimo confermare le sue chiacchiere ma sono i fatti che lo
smentiscono. Una SanitĂ che brilla per aumenti di tassazione e di super-ticket
e non per efficienza e qualità , un’Agricoltura lasciata morire in preda alla
Xylella e ai ritardi di approvazione del PSR , una gestione del ciclo dei
rifiuti finita nell'emergenza con i nostri rifiuti in viaggio in mezza Italia e
i cittadini super tassati, con la crescita frenata dai ritardi nei bandi dei
fondi comunitari.
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Certo Emiliano Ă© abile: ha saputo circondarsi di validi addetti
stampa pagati con i soldi dei pugliesi  capaci di allestire palcoscenici
mediatici fatti di un mare di chiacchiere in un bicchiere di  concretezza.
Sarebbe auspicabile che come Emiliano a giusta ragione rinfaccia i
fallimenti politici a Renzi, Â qualche osservatore attento e indipendente
possa valutare i fallimenti di Emiliano, Presidente della Puglia.
Tra Emiliano e Renzi non c'è differenza: sono entrambi carichi a
chiacchiere sulla pelle dei pugliesi o degli italiani chiamati poi ad essere
tassati per ripianare i danni che provocano in una crescente spirale che fa
male alla politica e alla vita democratica delle istituzioni poiché le chiacchiere
di Renzi e di Emiliano istigano la gente che ormai non ne può più di
chiacchiere non seguite da fatti a scadere nella delusione, nell'antipolitica e
nella diserzione dalla vita democratica delle istituzioni.
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