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Comunicazioni DIREZIONE ITALIA
lunedì 27 febbraio 2017

da Manca, Fitto, Altieri





EUTANASIA, MANCA (DIT): LEGGE FINE-VITA, FACCIAMO DECIDERE AGLI ITALIANI E NON ALLA POLITICA

Dichiarazione del vice presidente Commissione SanitĂ  e consigliere regionale Direzione Italia, Luigi Manca

 

La morte merita rispetto, specie quando siamo di fronte a un suicidio assistito. Proprio perché la scelta del dj Fabo porta con sé un fardello di dolore e angoscia che non possono essere alla mercé di una disputa politica, con lo scopo di ottenere un attimo di visibilità o scagliarsi contro l’avversario.

La scelta del giovane di andare in Svizzera a lasciarsi morire ci obbliga a una riflessione: chi decide se è giusto o meno che ci debba essere una legge “fine vita”? E che senso ha vietarla in Italia se poi basta fare poche centinaia di chilometri per andare in un Paese che ti consente di farlo? Domande che impongo una riflessione a 360 gradi e può essere delegata solo a politici, per cui se c’è una determinata maggioranza la legge si fa mentre se ne esiste un’altra non si fa.

E allora mi chiedo e propongo non sarebbe più opportuno che su un tema così importante, che tocca la sfera privata e incide sulla pelle di chi è bloccato in un letto, siano i cittadini a esprimersi, magari con un referendum, se sono favorevoli o meno?

Sia nel caso del Divorzio che dell’Aborto sono stati gli italiani con la loro saggezza a definire un nuovo percorso legislativo. Forse è il caso di far decidere di nuovo a loro.

 

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Centrodestra, Fitto (Direzione Italia): Dibattito di queste ore merita attenzione, ma ora basta proclami confrontiamoci su idee con le primarie

 

 "Il dibattito che si sta sviluppando in queste ultime ore nel centrodestra merita attenzione, perché indubbiamente è ricco di contributi utili e preziosi per dar vita a una coalizione che deve essere in grado di recuperare il voto di quegli elettori che ci hanno voltato le spalle disertando le urne". Così Raffaele Fitto, leader di Direzione Italia. "Ma se davvero si ha la volontà di stare insieme, non basta dirlo! Bisogna farlo e non con facili proclami o spot alla ricerca di titoli. Cominciamo a fare chiarezza su quale legge elettorale vogliamo. Noi crediamo che per dare stabilità al Paese occorra ragionare su un modello maggioritario. Con quali programmi alternativi al centrosinistra ci presentiamo per tornare a vincere? Confrontiamoci sulle idee - conclude  Fitto - e facciamolo attraverso le primarie che sono l’unico strumento perché non sia il solito “tavolo” a decidere per tutti, ma siano i cittadini a scegliere dal basso le proposte e chi le deve rappresentare a nome di tutto il centrodestra".

 

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Agricoltura, Altieri (Dit): "Norme anti-caporalato non penalizzino aziende oneste, Ministro intervenga"

 

"L'agricoltura al Sud nel 2016 è cresciuta del +7,3 per cento, l'occupazione giovanile in questo settore sale del 9%, gli investimenti del 9,6%, l'export del 3,6. Il lavoro degli imprenditori agricoli fa da traino a una stentata ripresa nel Mezzogiorno, mentre in Italia tutto è in deficit. Il Governo, dunque, sostenga il circolo virtuoso che si è innescato nel settore agricolo, non lo ostacoli o sfiduci con nuovi, costosi e pesanti adempimenti burocratici. Sarebbe ingiusto e folle. Bisogna sostenere chi sta lavorando e non colpirlo". Lo dichiara il deputato Nuccio Altieri di Direzione Italia di Fitto.

"Proprio in quest'ottica - prosegue Altieri - nelle scorse settimane ho chiesto al ministro Martina, con un ordine del giorno accolto dal Governo, di intervenire sulla legge sul caporalato nelle parti in cui si scarica in maniera generalista il contrasto dei criminali sulle spalle dei soliti onesti lavoratori. Dalle norme previste, infatti, è forte il rischio di confusione tra condizione di sfruttamento e semplice inadempimento amministrativo, situazione che esporrebbe anche aziende sane a problemi di natura penale, legati unicamente alla selva normativa, spesso impossibile da applicare. Gli sfruttatori vanno arrestati come delinquenti, ma non si può generalizzare e criminalizzare un intero settore importante e prospero qual è l'agricoltura. Di fronte a questo scenario mi auguro che il Governo e il ministro diano seguito all'impegno assunto con il mio ordine del giorno e raccolgano  il forte grido di allarme che proviene dall'intera categoria per sanare quanto prima questo vulnus e riportare serenità tra gli imprenditori. L'agricoltura non può morire di cieca burocrazia. Gli imprenditori agricoli vanno ascoltati e rispettati ne hanno diritto. Per il bene del Paese".

 





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