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Pulsano: LETTERA DEL CONSIGLIERE DI LENA ALLA CITTADINANZA
lunedì 26 dicembre 2016
SUI DISCUTIBILI CRITERI SELETTIVI DI INSERIMENTO DA PARTE DEL COMUNE DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI NEL REGOLAMENTO DELL’ATTIVITA’ DEL CENTRO ANZIANI DI PULSANO.
“Quand’anche questo argomento possa apparire di secondario interesse per il cittadino, l’approvazione del “Regolamento del centro anziani” assume un certo rilievo per Pulsano perchè evidenzia l’adozione da parte della maggioranza al Comune di criteri discriminativi e poco democratici nell’attuazione di scelte di interesse pubblico. Voglio descrivere i fatti di questa vicenda e, poi, lasciare al cittadino piena libertà di valutare autonomamente….
Il Consiglio Comunale di Pulsano in data 19-12-2016 ha approvato con i voti della maggioranza e della minoranza sel e pd ( il gruppo consiliare indipendente , quindi DI LENA invece , ha votato contro ) la modifica dell'articolo 9 del “Regolamento comunale per il funzionamento del centro anziani di Pulsano”. L'articolo 9 di questo regolamento disciplina la struttura della “Commissione per la terza età ” del Comune di Pulsano che si occupa di “promuovere le attività ricreative e culturali e le iniziative atte a favorire i processi di socializzazione per un continuo miglioramento del servizio sempre nel rispetto delle esperienze delle Culture di tutti gli utenti”. La commissione era finora così composta: dal Sindaco e dall'assessore ai servizi sociali con funzioni di Presidente, dal responsabile di servizi sociali e dal suo delegato, dal coordinatore dell'attività del centro, da due rappresentanti degli anziani uomo e donna eletti direttamente dai cittadini anziani con diritto di voto. Il Consiglio comunale ha previsto nell’ultima assise di inserire e di approvare all'interno dell'articolo 9 la presenza di tre rappresentanti delle “organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale” all'interno della commissione per la terza età con funzioni di supporto e sostegno alle attività del centro. Tale integrazione trae origine dal regolamento stesso che ne prevedeva l’inserimento e dal fatto che le organizzazioni sindacali di categoria si erano mostrate interessate e avevano chiesto esse stesse di entrare a far parte della Commissione per la terza età . L’amministrazione comunale di Pulsano ha deciso di integrare le organizzazioni sindacali nella commissione riconoscendo loro la possibilità di proporre ed espletare con propri oneri materiali e di risorse umane iniziative di natura puramente ricreative e culturali di ordine formativo e informativo a favore della popolazione anziana. E fin qui tutto bene o almeno in apparenza. Ciò che ha destato perplessità nel sottoscritto (che lo ha sottoposto in sede di consiglio comunale e lo sottopone a voi concittadini) è stato, invece, il criterio selettivo che il Comune di Pulsano con l’ aiuto della sinistra ha adottato per selezionare le organizzazioni sindacali suddette. La maggioranza ha, infatti, previsto per chissà quale “principio democratico” (che essa stessa si vanta di attuare nella delibera di approvazione) che il numero dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali presenti non dovrà superare le tre unità e, in caso di contemporanea richiesta di partecipazione da parte di un numero maggiore di organizzazione sindacali, che si decida chi può far parte della Commissione sulla base di un sorteggio. Tutto ciò appare iniquo perché un numero così limitato di sorteggiati determina automaticamente una discriminazione delle altre sigle sindacali in violazione del principio democratico. Ci si domanda, infatti, che senso abbia una tale limitazione nella partecipazione, quando si può dare spazio a tutte le sigle proprio in ossequio al principio democratico, ma, ancor di più, ci si chiede se questo criterio garantisce, davvero, l’esatta rappresentatività dei sindacati a livello locale essendo basato su dati statistici solo a livello nazionale e non su dati numerici di adesione a livello locale delle sigle sindacali stesse. La verità è che limitare il numero dei partecipanti sulla base di un sorteggio, oltre ad escludere le minoranze in dispregio del principio democratico tanto sbandierato, mostra una evidente irragionevolezza di fondo , proprio perché basato su un criterio irrazionale, il sorteggio appunto, che paradossalmente potrebbe escludere senza alcuna logica proprio alcune delle associazioni sindacali più rappresentative rispetto ad altre minori che risulterebbero rappresentate. A questo punto come consigliere di questo paese mi domando se il principio della democraticità di cui all’art 11 della delibera (“…..riconoscendo lo spirito di profonda democraticità , la parità di trattamento e non discriminazione a tutte le organizzazioni sindacali e non solo a quelle più rappresentative”) sia stato rispettato. Lascio al cittadino la libertà di valutare questa vicenda senza esprimere ulteriori giudizi”.
Il CONSIGLIERE Angelo Di Lena
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