COMUNICATO STAMPA
In scena lo
spettacolo teatrale “In acque… libere”
con i
richiedenti asilo dello Sprar di Martina Franca
diretto da
Carlo Dilonardo
Giovedì 22 dicembre ore
20.30
Auditorium Divino Amore
Martina Franca
E’ un’iniziativa dell’Associazione
Salam, in collaborazione con Associazione Teatri&Culture, Commissione Pari
Opportunità Comune di Martina Franca, Centro Interculturale Nelson Mandela di
Taranto, Sprar di Martina Franca, Cooperativa Al Fallah.
Si terrà giovedì 22 dicembre alle
ore 20.30 all’Auditorium Divino Amore di Martina Franca lo spettacolo “In
acque …Libere”. Diretta dall’attore e regista teatrale, nonché
Presidente dell’Associazione TEATRI&CULTURE Carlo Dilonardo, e
scritta in collaborazione con Matteo Gentile, la pièce teatrale
quest’anno vedrà coinvolti sei richiedenti asilo politico dello Sprar (Servizio
di Protezione per Richiedenti Asilo Politico e rifugiati) di Martina Franca,
ente gestito dall’Associazione Salam. Rispetto all’edizione precedente dal
titolo “E chi lo ha detto che il lupo fa paura?” ispirato alla pace,
alla solidarietà, all’amicizia, sono diverse le novità che hanno
contraddistinto il percorso teatrale “A sipario aperto” : progetto che
ha portato alla realizzazione dello spettacolo.
Intanto,
quest’anno si è preferito fin da subito condurre il laboratorio secondo la formula
“open”: dando a tutti/e la possibilità di partecipare in maniera
volontaria, puntando su una certa flessibilità degli esercizi e cambiando le
formule degli stessi ad ogni nuovo incontro. Grazie anche a questa novità
introdotta, il numero di presenze dei partecipanti è cresciuta. In questa prima
fase, da marzo a giugno 2016 fa sapere Dilonardo, “si è dato spazio a giochi e
momenti di relazione, cercando forme di conoscenza e di esperienza attraverso i
gesti del quotidiano da tutti condivisi”.
Le attività teatrali sono poi
riprese a settembre scorso, dopo la pausa estiva. In questa seconda fase, “la
final performance” si è proceduto ad esercizi più specifici e mirati,
finalizzati allo spettacolo finale.
Tutti gli incontri, che si sono
tenuti una volta a settimana, presso l’Auditorium del Convento delle
Agostiniane, e a cui hanno partecipato da un minimo di sette ad un massimo di
quindici utenti, si sono svolti alla presenza della psicologa, dottoressa
Alessandra Pepe, e di Angela Franchini, operatrice Salam e responsabile del
progetto.
Altra novità è il tema. Da come si
evince dal titolo dell’opera “In acque… libere” quest’anno il regista ha voluto
“guardare all’acqua, ovvero al “mare”, paradossale elemento di unione e di
divisione tra i popoli, tra esseri umani.” Infatti, lo spettacolo è
ambientato in un acquario, dove l’elemento centrale ‘L’acqua’ è l’elemento
metaforico della Libertà: quella libertà tanto cercata, e a volte molto spesso
mai raggiunta, perchè persa sotto, infondo alle “acque” del mare che spesso
inghiotte ed uccide. L’acqua quindi come simbolo della vita e della morte,
nello spettacolo emerge come simbolo della divisione e dell’unione.
Infatti l’obiettivo dell’opera è sostanzialmente quello di dare
un’immagine che ribalti completamente i preconcetti che ruotano intorno al
migrante, al profugo, al richiedente asilo, al rifugiato politico. È questa la
grande capacità del Teatro: riuscire - spiega Dilonardo - a “ dimostrare
attraverso il gioco scenico che questi uomini, donne, bambini che a migliaia
scappano da guerre, da violenze, sofferenze di ogni genere, vanno visti come
delle ricchezze e non come delle sventure”. Riuscire quindi a smontare e
abbattere pregiudizi: “le banalità dell’italiano medio”, frutto di una
distorsione mediatica che spesso e volentieri ci mostra ingiustamente uomini e
donne e bambini, non come simili e tanto vicini, ma come “diversi”,
“lontani”. Altre novità… allo spettacolo “attori protagonisti” non saranno solo
i richiedenti asilo, ma anche un giovanissimo martinese alla sua prima
esperienza teatrale, Marco Abbracciavento. L’intero spettacolo sarà poi
accompagnato al pianoforte da Barbara De Paolis e sarà realizzato con la
collaborazione di Paolo Del Gaudio e Rosa Semeraro (Scene), Lisa Serio
(Costumi), Monica Montanaro ( Trucco), Pino Dimichele (Tecnica&Fonica). Ma
la serata riserverà altre sorprese: come la proiezione del cortometraggio del
precedente spettacolo “E chi ha detto che il lupo fa paura” andato in scena
l’anno scorso, diretto sempre dal regista Carlo Dilonardo. La cittadinanza è
invitata a partecipare. Ingresso libero con offerta facoltativa.
Ufficio
Stampa Salam ong
Dott.ssa Antonietta Podda
cell. 349.1444125