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"In acque...libere"
domenica 18 dicembre 2016

in scena lo spettacolo teatrale con i richiedenti asilo dello Sprar di Martina Franca

da Dott.ssa Antonietta Podda
Ufficio Stampa Salam ong


 

 

COMUNICATO STAMPA

In scena lo spettacolo teatrale “In acque… libere”

con i richiedenti asilo dello Sprar di Martina Franca

diretto da Carlo Dilonardo

 

Giovedì 22 dicembre ore 20.30

Auditorium Divino Amore

Martina Franca

 

E’ un’iniziativa dell’Associazione Salam, in collaborazione con Associazione Teatri&Culture, Commissione Pari Opportunità Comune di Martina Franca, Centro Interculturale Nelson Mandela di Taranto, Sprar di Martina Franca, Cooperativa Al Fallah.

 

Si terrà giovedì 22 dicembre alle ore 20.30 all’Auditorium Divino Amore di Martina Franca lo spettacolo “In acque …Libere”. Diretta dall’attore e regista teatrale, nonché Presidente dell’Associazione TEATRI&CULTURE Carlo Dilonardo, e scritta in collaborazione con Matteo Gentile, la pièce teatrale quest’anno vedrà coinvolti sei richiedenti asilo politico dello Sprar (Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo Politico e rifugiati) di Martina Franca, ente gestito dall’Associazione Salam. Rispetto all’edizione precedente dal titolo “E chi lo ha detto che il lupo fa paura?” ispirato alla pace, alla solidarietà, all’amicizia, sono diverse le novità che hanno contraddistinto il percorso teatrale “A sipario aperto” : progetto che ha portato alla realizzazione dello spettacolo.

Intanto, quest’anno si è preferito fin da subito condurre il laboratorio secondo la formula “open”: dando a tutti/e la possibilità di partecipare in maniera volontaria, puntando su una certa flessibilità degli esercizi e cambiando le formule degli stessi ad ogni nuovo incontro. Grazie anche a questa novità introdotta, il numero di presenze dei partecipanti è cresciuta. In questa prima fase, da marzo a giugno 2016 fa sapere Dilonardo, “si è dato spazio a giochi e momenti di relazione, cercando forme di conoscenza e di esperienza attraverso i gesti del quotidiano da tutti condivisi”.

Le attività teatrali sono poi riprese a settembre scorso, dopo la pausa estiva. In questa seconda fase, “la final performance” si è proceduto ad esercizi più specifici e mirati, finalizzati allo spettacolo finale.

Tutti gli incontri, che si sono tenuti una volta a settimana, presso l’Auditorium del Convento delle Agostiniane, e a cui hanno partecipato da un minimo di sette ad un massimo di quindici utenti, si sono svolti alla presenza della psicologa, dottoressa Alessandra Pepe, e di Angela Franchini, operatrice Salam e responsabile del progetto.

Altra novità è il tema. Da come si evince dal titolo dell’opera “In acque… libere” quest’anno il regista ha voluto “guardare all’acqua, ovvero al “mare”, paradossale elemento di unione e di divisione tra i popoli, tra esseri umani.” Infatti, lo spettacolo è ambientato in un acquario, dove l’elemento centrale ‘L’acqua’ è l’elemento metaforico della Libertà: quella libertà tanto cercata, e a volte molto spesso mai raggiunta, perchè persa sotto, infondo alle “acque” del mare che spesso inghiotte ed uccide. L’acqua quindi come simbolo della vita e della morte, nello spettacolo emerge come simbolo della divisione e dell’unione.

Infatti l’obiettivo dell’opera è sostanzialmente quello di dare un’immagine che ribalti completamente i preconcetti che ruotano intorno al migrante, al profugo, al richiedente asilo, al rifugiato politico. È questa la grande capacità del Teatro: riuscire - spiega Dilonardo - a “ dimostrare attraverso il gioco scenico che questi uomini, donne, bambini che a migliaia scappano da guerre, da violenze, sofferenze di ogni genere, vanno visti come delle ricchezze e non come delle sventure”. Riuscire quindi a smontare e abbattere pregiudizi: “le banalità dell’italiano medio”, frutto di una distorsione mediatica che spesso e volentieri ci mostra ingiustamente uomini e donne e bambini, non come simili e tanto vicini, ma  come “diversi”, “lontani”. Altre novità… allo spettacolo “attori protagonisti” non saranno solo i richiedenti asilo, ma anche un giovanissimo martinese alla sua prima esperienza teatrale, Marco Abbracciavento. L’intero spettacolo sarà poi accompagnato al pianoforte da Barbara De Paolis e sarà realizzato con la collaborazione di Paolo Del Gaudio e Rosa Semeraro (Scene), Lisa Serio (Costumi), Monica Montanaro ( Trucco), Pino Dimichele (Tecnica&Fonica). Ma la serata riserverà altre sorprese: come la proiezione del cortometraggio del precedente spettacolo “E chi ha detto che il lupo fa paura” andato in scena l’anno scorso, diretto sempre dal regista Carlo Dilonardo. La cittadinanza è invitata a partecipare. Ingresso libero con offerta facoltativa.







Ufficio Stampa Salam ong

​Dott.ssa Antonietta Podda

cell. 349.1444125

 

 

 





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