da PIERNICOLA
PEDICINI - Eurodeputato del M5S
Coordinatore della
Commissione ambiente e sanitÃ
Â
Â
PEDICINI (M5S):
UN FINTO MINISTERO E LE FRASI FATTE DEL PREMIER GENTILONI NON SONO LA RISPOSTA
PER AFFRONTARE I DRAMMI DEL SUD. SUBITO LE ELEZIONI ANCHE PER QUESTO.
Â
Dopo anni di
silenzi e abbandono, il governo nazionale torna a ricordarsi del Sud.
Lo fa, però, nel
peggiore dei modi: con la nomina di un ministro del Mezzogiorno senza
portafoglio e con Gentiloni, presidente del Consiglio, che, nelle sue prime
dichiarazioni pubbliche, si limita a lanciare slogan e frasi fatte senza
neanche un accenno a proposte o ipotesi di lavoro concrete. Si tratta del
solito schema propagandistico di renziana memoria, che pensa al Sud solo in
termini di bacino elettorale e non per una seria consapevolezza dei drammi
sociali ed economici che le regioni meridionali stanno vivendo.
Dopo
la scoppola che una grande maggioranza dei cittadini del Mezzogiorno hanno dato
a Renzi e al suo referendum, ecco apparire un finto ministero e un po' di
proclami per buttare fumo negli occhi e creare nuove illusioni.
L'emergenza
Sud, invece, è veramente gravissima e andrebbe affrontata al più presto e
seriamente.
Non
per raccogliere consenso, ma per dare risposte reali dopo decenni di malgoverno
e ruberie.
Gli
ultimi dati di Istat e Censis sulle regioni meridionali, sono la fotografia
impietosa di una realtà sempre più disastrata e senza nessun disegno o guida
che la potrebbe far uscire dal dramma in cui è sprofondata.
Il reddito medio
pro-capite al Sud è di 17,8 mila euro
all'anno, inferiore del 44,2% rispetto a quello del
Centro-Nord. Un divario allarmante. Quasi la metà dei residenti nel
Sud (46,4%) è a rischio di povertà o esclusione sociale, contro il 24% del
Centro e il 17,4% del Nord. Le famiglie del Sud si trovano almeno in una delle
seguenti condizioni: rischio di povertà , grave deprivazione materiale, bassa
intensità di lavoro. Peggio di Bulgaria, Romania e Grecia.
Milioni di famiglie
del Mezzogiorno contano di tagliare ulteriormente le spese per la casa e
l'alimentazione e hanno dichiarato di aver dovuto rinunciare o rinviare alcune
prestazioni sanitarie, specialmente dentistiche, specialistiche e diagnostiche. Secondo l'Istat, oltre tre cittadini su dieci sono a
rischio di povertà in Campania, Calabria, Puglia e Basilicata. Cresce il numero
dei meridionali che si trasferiscono all’estero. Nel 2015 sono state il 10% in
più rispetto al 2014.
Il Censis ci dice
anche che i giovani del Sud stanno peggio dei loro genitori e peggio anche dei
loro nonni. Ci dice che il lavoro nero domina la scena economica e siamo
ritornati ai livelli degli anni Settanta. E' cresciuto lo sfruttamento, il
lavoro precario, poco qualificato e mal retribuito. Dall'altro canto sono
arrivati i finti posti di lavoro alimentati dai voucher della nuova legge sul
lavoro Jobs Act voluta da Renzi e dal Pd. Al Sud più che nel resto dell'Italia si va avanti
con i risparmi e le pensioni degli anziani. Con i ricchi sempre più ricchi e
i poveri sempre più poveri.
Per
queste ragioni è urgente andare al più presto alle elezioni per cambiare
l'attuale classe politica e portare il M5S e anche i cittadini del Sud al
governo dell'Italia.
Occorre aprire una
nuova fase, in cui il Sud liberi le sue energie e abbia dei portavoce eletti
che pensino a governare e non alla loro carriera politica. In cui i cittadini e i giovani senza lavoro abbiano
un reddito di cittadinanza per riconquistare la propria dignità e la voglia di
formarsi e mettersi in gioco. In cui vengano valorizzate le competenze, i
meriti, le bellezze naturalistiche, storiche e turistiche, l'agricoltura, i
prodotti tipici e le piccole e medie imprese.
Il Sud ha bisogno
di un piano di bonifiche e di riconversione industriale innovativa nei territori
distrutti dall'inquinamento selvaggio, a partire dall'Ilva di Taranto e dalle
aree della Terra dei fuochi. Il Sud va liberato dalle clientele, dalla
corruzione e dalla prepotenza delle organizzazioni criminali colluse con la
politica. Il Sud va visto come una risorsa e non come un problema. Il Sud va
riconosciuto come un tesoro inestimabile da custodire e sviluppare.
Â
Ufficio comunicazione
- Cellulare 3920460174
Â
PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S
Â
Â
Â
Â
**********************************************
Â
da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino
portavoce Diego De Lorenzis
Â
Â
Â
Pendolaria 2016:
Puglia, treni vecchi e linee peggiori in Italia.
De Lorenzis (M5S): I Frecciarossa non risolvono i problemi dei
pendolari.
Â
Presentato il rapporto di Legambiente “Pendolaria 2016†con una
prima analisi della situazione del trasporto ferroviario pendolare in Italia
dalla quale risultano dati non confortanti per la Puglia. Secondo l’ultimo
rapporto Pendolaria, dal 2010 al 2016 in Puglia ci sono stati tagli del 3,6%
sul settore ferroviario con un aumento tariffario del 11,3%. Sull’argomento interviene il deputato pugliese Diego
De Lorenzis, capogruppo del M5S in Commissione Trasporti alla Camera.
Â
“I dati ci danno ragione!†- dichiara il portavoce M5S
Diego De Lorenzis - “Tagli ai servizi e aumenti tariffari per il trasporto
ferroviario. Sono dati che certificano il fallimento della classe politica
dei Governi nazionali e di quelli regionali, che continuano a ostacolare la
diffusione del trasporto ferroviario, la sua diffusione e la sua sicurezza. Non
stupisce che tra le 10 linee peggiori in Italia ben due siano in Puglia,
rispettivamente la linea ionica Reggio Calabria - Taranto e la tratta Bari -
Martina Franca - Taranto. Queste sono ben indicative della situazione
pugliese che nel complesso subisce da decenni tagli alle corse, con treni
sempre meno frequenti. La situazione è poi precipitata, in quanto la
mancanza di idonei standard di sicurezza, ha spinto l’Agenzia Nazionale per la
Sicurezza Ferroviaria ad imporre ulteriori limitazioni alla velocità dei
convogli!â€
Â
“Ovviamente†- continua De
Lorenzis - â€i politici di professione dei partiti, artefici di questo
disastro, esultano agli annunci per i Frecciarossa
a Taranto e a Lecce che sono solo specchietti per le allodole, essendo servizi
a mercato che non possono e non devono sopperire alle esigenze dei pendolari! E’ evidente la mancanza di programmazione,
pianificazione e attuazione di risorse e servizi per i trasporti pubblici
dell’assessorato ai trasporti, dell’agenzia regionale di mobilità e delle
Province! Il trasporto pubblico complementare al mezzo privato, è stato
smantellato sistematicamente e volontariamente dai partiti, privandolo di
coordinamento e di investimenti, nonostante le tante rassicurazioni e le
molte poltrone che sul tema dovrebbero intervenire!â€
Â
“I Governi PD, regionale e nazionale, come quelli precedenti,
preferiscono spendere decine di miliardi di euro per le grandi opere inutili,
come i trafori per l’alta velocità Torino-Lione ignorando le continue proposte
del M5S. Abbiamo chiesto di incrementare il fondo per il trasporto pubblico
locale, di stanziare risorse adeguate per
l’elettrificazione e il rinnovamento dei mezzi autobus e treni, di fornire gli
investimenti necessari per dotare i mezzi e l’infrastruttura della sicurezza
indispensabile oggi inesistente, trasporti gratuiti per gli studenti e le fasce
disagiate della popolazione. Le risorse ci sono. Insomma, per risolvere gli enormi disagi che patiscono
i pendolari, i turisti e gli altri cittadini ogni giorno, per diminuire l’uso
dell’auto privata con evidenti vantaggi sulla congestione dei centri urbani e
lungo le arterie stradali, per diminuire le spese delle famiglie pugliesi, per
vivere in un ambiente più salubre e soprattutto per garantire il diritto alla
mobilità a tutti abbiamo bisogno prioritariamente di una infrastruttura
efficiente e adeguata, un servizio pubblico ben pianificato con mezzi sicuri,
coordinati, capillari, confortevoli, puliti, frequenti. Lo faremo appena al Governoâ€
- conclude il portavoce pugliese del M5S, Diego De Lorenzis - “ormai è solo una questione di tempo!â€
Â
Â