da M5S On. Petraroli
Dopo la vittoria del "No" al referendum, sembrava
dovesse succedere una catastrofe economica.
Invece, come previsto non è accaduto nulla. Siamo sempre ai soliti
discorsi: come far ripartire la crescita, le grandi opere, le riforme, gli
immigrati, la destra, la sinistra, eccetera.
Ma nessuno si occupa del problema centrale: le risorse.
un'economia non può esistere senza risorse, e in particolare senza
energia. E sappiamo già da quasi 50 anni quale sia l'importanza delle risorse
sull'economia.
Nessuna economia può sopravvivere a lungo se si basa su risorse
non rinnovabili e se si trova a dover combattere contro i costi
dell'inquinamento che essa stessa genera.
Per quanto riguarda petrolio e gas, siamo ridotti a strizzare per
quanto possibile il limone già ampiamente strizzato dei giacimenti della
Basilicata. Per il momento ne tiriamo fuori ancora un po', ma non possiamo
pensare di continuare molto a lungo. E, comunque, già ora importiamo circa il
90% di quello che consumiamo. Per non parlare poi del problema climatico che ci
sta arrivando addosso in molteplici forme.
Allora, non sarebbe il caso di cominciare a ragionare sul renderci
energeticamente un po' meno dipendenti dalle importazioni, come pure da risorse
ormai in via di esaurimento? E a ragionare su come fare qualcosa di serio per
ridurre le emissioni di gas serra? Non è che possiamo invertire completamente
certe tendenze, ma perlomeno possiamo ridurre il danno. E abbiamo buone
possibilità di fare qualcosa: se viviamo nel paese del sole, dobbiamo sfruttare
il sole che, a differenza del petrolio, ci arriva gratis.
Sembrerebbe logico, ma il governo Renzi si è impegnato a fare
esattamente il contrario, demolire l'industria italiana delle rinnovabili,
facendo ogni possibile regalo ai petrolieri. Uno scherzetto che ci è costato 60
mila posti di lavoro nel solare e 4 mila nell'eolico, come pure la perdita di
una competitività tecnologica che avevamo acquisito e che abbiamo buttato al
vento. Un vero disastro sotto tutti i punti di vista.
Nel generale sbandamento della politica, non c'è nessuno che si
occupi dei problemi fondamentali. Tutti tranne uno, il movimento 5
stelle.
Incredibile, ma vero, in Italia c’è una forza politica che pensa
che il problema energetico sia prioritario! La stesura del piano energetico
nazionale ne è la dimostrazione, una vero e proprio programma oil-free da
attuare nella prossima legislatura quando al governo ci sarà il movimento 5
stelle.
Insomma, la situazione, la fuori, è talmente seria che non è più
questione di politica, di maggioranze, di voti, e tutto il resto.
E' una questione di sopravvivenza economica e forse anche fisica
per un intero paese se non si fanno certe cose per il futuro nostro e dei
nostri figli. E chiunque si impegna a farle, o perlomeno ci prova, fa una cosa
utile. Quindi, proviamo a liberarci dalla partigianeria deteriore che ci
affligge e andiamo avanti. Viviamo nel paese del sole, cerchiamo di sfruttare
la fortuna che abbiamo.
On. Cittadino Cosimo Petraroli
Gruppo MoVimento 5 Stelle al Parlamento della Repubblica
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da M5S On. Petraroli
Il primo atto di Gentiloni e
di questo ‘Governo Renzi bis’? Tagliare fuori il Parlamento italiano dalle
decisioni che saranno prese nel prossimo Consiglio Ue, annullando l’informativa
dell’Esecutivo in Aula, ed avere così mano libera su dossier cruciali per il
benessere delle imprese e dei cittadini italiani come immigrazione, in
particolare per quanto riguarda la revisione dell’accordo di Dublino;
l’ingresso della Cina nell’economia di mercato; la proroga delle sanzioni alla
Russia”. Questo è quello che ho denunciato insieme ai colleghi della
commissione Politiche Ue. “Gentiloni inizia la sua attività di Governo facendo
carta straccia del Parlamento e delle norme che ne garantiscono anche quella
minima parvenza di potere decisionale in Europa- In base a quanto previsto
dalla legge 234 del 2012, che disciplina appunto la partecipazione dell’Italia
alle decisioni prese in Europa, il Governo, prima di ogni Consiglio Ue, deve
comunicare alle Camere cosa andrà a dire in Europa sui vari temi che sono sul
tavolo e rendere conto di come rappresenterà l’Italia.
Un nuovo atto che dimostra
come questo ‘Governo-fotocopia’ sia nemico della democrazia e che ci convince
ancora di più della necessità di andare subito ad elezione e dare finalmente
parola e potere ai cittadini”.
On. Cittadino Cosimo Petraroli
Gruppo MoVimento 5 Stelle al Parlamento della Repubblica
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da
PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S
Coordinatore
della Commissione ambiente e sanità
EMERGENZA ACQUE REFLUE, MULTE UE ALL'ITALIA PER LA CATTIVA
GESTIONE (3 CASI IN PUGLIA). PEDICINI (M5S): A PAGARE SARANNO I CITTADINI
Ottanta casi in tutt'Italia, di cui 24 nelle regioni del Sud:
l'emergenza raccolta e trattamento delle acque reflue continua.
A causa di tale situazione, che provoca gravi rischi alla salute
umana e all'ambiente, la Commissione europea ha deferito per la seconda volta
l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue per la mancata esecuzione di una
sentenza del 2012 in cui le autorità italiane erano state diffidate per non
aver provveduto in modo adeguato alla gestione delle acque reflue urbane in 109
città, centri urbani e insediamenti.
In quattro anni sono stati adeguati solo 29 casi su 109, per
questo la Commissione ha chiesto alla Corte di giustizia Ue di comminare
all'Italia una sanzione forfettaria di circa 63 milioni di euro, oltre a una
sanzione giornaliera di circa 350mila euro qualora la piena conformità non sia
raggiunta entro la data prevista dalla sentenza della Corte.
Le regioni del Sud, dove ci sono inosservanze da sanare, sono la
Calabria con 13 casi, la Campania con 7 casi, la Puglia con 3 e l'Abruzzo con
un caso.
"Il provvedimento della Commissione Ue - ha commentato
l'eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini - testimonia, ancora una volta, come
il governo Renzi sia stato solo una grande farsa propagandistica che non si è
occupato delle vere emergenze e problemi dei cittadini ma si è dedicato a
tutt'altro. Inoltre, va evidenziato che un'altra conferma di inefficienza
l'abbiamo avuta dai governi regionali che, nelle quattro regioni succitate,
sono tutti a guida Pd.
C'è da chiedersi chi risponderà per i danni di questo malgoverno e
chi si assumerà la responsabilità di non aver tutelato la salute umana, le
acque interne e l'ambiente marino, considerato che le acque reflue non depurate
possono essere contaminate da batteri e virus nocivi e rappresentano pertanto
un rischio molto serio.
Va anche sottolineato - ha aggiunto l'eurodeputato M5S - che a
pagare le sanzioni economiche della Ue saranno sempre e soltanto i cittadini.
Com'è noto le multe, che verranno comminate all'Italia, ricadranno sulle
Regioni inadempienti che di conseguenza ridurranno le risorse destinate ai
bisogni della collettività.
Come Movimento 5 Stelle - ha concluso Pedicini - continueremo a
denunciare tali situazioni e pungoleremo le autorità competenti in tutte le
sedi, presentando le nostre proposte. Non possiamo accettare che in Italia si
continuino a gestire le criticità facendole diventare emergenze e sempre dopo
che hanno già provocato danni".
Ufficio
comunicazione - Cellulare 3920460174
PIERNICOLA
PEDICINI - Eurodeputato del M5S
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davito.galluzzi@camera.it
ADOZIONI INTERNAZIONALI: STORIA A
LIETO FINE PER
UNA COPPIA POLIGNANESE
Si conclude
positivamente, dopo cinque anni, l’iter adottivo di una coppia polignanese che
ha potuto abbracciare il proprio figlio adottivo bielorusso
Quando si pensava che la burocrazia
e lo sfinimento erano in procinto di prendere il sopravvento sulla voglia di
adottare di due genitori polignanesi, è arrivata la buona notizia. Dopo
cinque anni di documenti, visite mediche ripetute, adempimenti burocratici e
soldi versati, una coppia di polignanesi è riuscita a realizzare il sogno di
accogliere, questa volta per sempre, il bambino bielorusso con cui avevano un
legame speciale ormai da anni, uguale a quello che si crea tra genitori e
figlio. È dalla tragedia di Chernobyl dell’86 che tra il nostro Paese e
la Bielorussia si è creato un ponte di solidarietà che ha visto migliaia di
famiglie, in tutta Italia, accogliere bambini bielorussi orfani o bambini le
cui famiglie non potevano permettersi di sostenere i costi delle cure per i propri
figli. Da lì, in molti casi, è “scoccata la scintilla” e molte coppie hanno
deciso di adottare uno dei minori accolti, grazie anche all’unico accordo
bilaterale sulle adozioni internazionali che la Bielorussia ha siglato
ad oggi, proprio con l’Italia.
Tra queste, c’è anche la coppia
di Polignano che dopo aver conosciuto un bambino di 7 anni nel 2012, è stata
catturata dal suo affetto e ha deciso di avviare le pratiche per l’adozione. “Per
noi è stata una scelta naturale – parla commosso il padre, 37enne
polignanese - dopo aver avuto il piacere di accogliere il nostro
bambino negli ultimi cinque anni, tre mesi in estate e un mese in inverno.
Purtroppo, non è stato affatto facile vista l’assoluta assenza di supporto da
parte dello Stato italiano. Spesso ci siamo sentiti soli davanti ad una
procedura estenuante e complessa ma che alla fine si dimentica in fretta
dinanzi alla soddisfazione di poter abbracciare tuo figlio. È un’esperienza che
consiglio a tutti, con l’auspicio che lo Stato italiano faccia qualcosa per
rendere più agevole l’iter adottivo”.
Dello stesso parere è il deputato
Emanuele Scagliusi (M5S), membro della commissione affari esteri, il quale
da ormai quattro anni si occupa di adozioni
internazionali e delle difficoltà dei genitori di tutta Italia nel portare a
termine un’adozione internazionale.
“La chiamata dei genitori
polignanesi mi ha commosso – dichiara Scagliusi – Devo
ringraziare loro perché, per primi, mi hanno segnalato la situazione in cui
versa il mondo delle adozioni internazionali in Italia. La loro storia mi ha
permesso di approfondire la questione e rendermi conto di quanto inefficiente
sia la gestione della Commissione Adozioni Internazionali (CAI), l’ente
pubblico che si occupa di adozioni internazionali in Italia. È dal mio ingresso
in Parlamento – continua il deputato polignanese – che in tutti i
modi ho cercato un dialogo con la ex presidente Silvia Della Monica e con
l’attuale presidente Maria Elena Boschi ma ho trovato davanti a me un muro di
omertà e di arroganza. Non è un caso che le adozioni internazionali siano
calate del 50% in Italia negli ultimi 5 anni. Per fortuna, nel caso della
coppia polignanese, è stato sufficiente sentire l’ambasciatore italiano che ho
conosciuto in un mio precedente viaggio istituzionale a Minsk per essere
rassicurato sul fatto che la procedura fosse in dirittura d’arrivo. Da lì a
poche ore, le informazioni sono state confermate dalla telefonata gioiosa dei
miei concittadini. Li ringrazio a nome della comunità per il loro bel gesto e sono
fiero di poterlo sottolineare. Quello che hanno fatto questi due genitori,
nonostante le difficoltà incontrate, è la dimostrazione che l’amore non conosce
confini, né biologici e né geografici. Purtroppo,
a seguito dell’esito del referendum, - conclude Emanuele
Scagliusi (M5S) - immagino che i prossimi saranno mesi di
ulteriore stallo per la CAI. Spero che con il nuovo Governo ci sarà maggiore
attenzione verso questi genitori, la cui generosità andrebbe sostenuta, non
ignorata. Noi del M5S ce la stiamo mettendo tutta”.