Da Paola Raisi (moglie del compianto Erasmo Iacovone)
martedì 13 dicembre 2016
da francescoreteuno@hotmail.it
La signora Raisi ci ha pregato di informare gli organi di informazione di quanto segue. Grazie della collaborazione, Francesco Leggieri
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Giorno 15 dicembre sarà presentato il film dedicato alle gesta di Erasmo Iacovone, giocatore e uomo. Io, Paola, moglie dell’indimenticato Erasmo, quasi chiamata per dovere e non come donna del personaggio pubblico che era mio marito. Pensavo che qualcuno degli interlocutori dell’intera vicenda, fra produttori, responsabile marketing e organi d’informazione in qualche modo interessati, si sarebbero fatti sentire costantemente, tenendomi informata su tutto e, soprattutto, considerata. E siamo a due giorni dall”evento, praticamente tempo scaduto. Purtroppo declino! Sarei stata felice di essere lì, fra il pubblico, e a fine proiezione raccogliere altre innumerevoli testimonianze su Erasmo. Quello che è stato e sarebbe potuto essere con addosso la maglia rossoblù. Non lo saprò, perché sarò assente e certamente non per mia scelta. Non è mia abitudine invitarmi in casa d’altri. Taranto dove gli hanno dedicato uno stadio ed eretto un monumento, è stata la casa di Erasmo nella sua più bella parabola sportiva e umana, prima che un destino senza cuore ce lo strappasse per sempre. Non sarò in città, mi spiace. Mi spiace non essere stata fatta partecipe, come dovuto, di un tributo alla memoria di un campione (tale lo hanno sempre considerato i suoi tifosi) e di una storia che io stessa ho raccontato a regista e sceneggiatore, facendomi forza e superando gli ostacoli del cuore in una ferita profonda e mai del tutto rimarginata. Erasmo calciatore e uomo. Bella lotta, sicuramente un campione nelle due “discipline”. Se in quella sportiva ci sta sbagliare un gol, perché è un istante a dividerti dalla gioia o dalla delusione, in quella umana, il discorso cambia. Ho atteso e rincorso per giorni qualcuno che dopo aver assunto un impegno, mi rispondesse, mi chiamasse e mi spiegasse il tutto. E, allora, mi auguro che il corto dedicato a “Iaco”, emozioni. Faccia gol nel cuore dei tarantini e che se la sua immagine scateni ancora passione, da eventuali profitti scaturiti dal corollario di iniziative ad essa legate, a qualcuno venisse in mente di dedicarne una piccola parte in beneficenza. Ai bambini di Taranto, per esempio, che si dibattono fra disagi e problemi di salute. Erasmo sarebbe stato felice, fosse stato con noi avrebbe sfoderato uno di quei proverbiali e contagiosi sorrisi.
Paola Raisi
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