da Valerio
L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate
AGRICOLTURA: LA
PROPOSTA M5S SULLA CANAPA INDUSTRIALE È LEGGE
La Commissione Agricoltura del
Senato, in sede deliberante, approva definitivamente la legge Lupo per ridare
slancio al comparto della canapa industriale. La soddisfazione dei parlamentari
pugliesi 5 Stelle L’Abbate e Donno
La proposta del Movimento 5 Stelle
(a prima firma Loredana Lupo) sullo sviluppo della filiera della canapa
industriale è divenuta finalmente legge, grazie all’approvazione in Senato
all’unanimità in Commissione Agricoltura, riunita in sede deliberante. Questa
nuova normativa permetterà agli agricoltori e ai produttori di lavorare con una
legislazione più puntuale, in grado di colmare un vuoto sinora esistente per la
legge del comparto.
“Il percorso che ha portato
all’approvazione è stato lungo ed accidentato, visto che in Senato si è svolto
a fasi alterne – dichiarano i parlamentari M5S nelle Commissioni
Agricoltura di Camera e Senato, tra cui i pugliesi Giuseppe L’Abbate e Daniela
Donno – ma oggi non possiamo che ritenerci soddisfattiâ€.
In particolare, le novitÃ
introdotte riguardano le varietà che contengono fino allo 0,2% di Thc
per le quali non è necessaria l’autorizzazione, mentre i controlli vengono
effettuati da un unico soggetto e riguardano la percentuale di Thc che potrÃ
oscillare fino allo 0,6%. Inoltre, il Ministero dell’Agricoltura potrÃ
destinare fino a 700 mila euro l’anno per favorire le condizioni di
produzione e trasformazione nel settore della canapa. Corde, tessuti, olii,
materiali per l’edilizia sostenibile sono solo alcune dei prodotti che possono
nascere dalla canapa industriale.
“Obiettivo della legge era quello
di rilanciare, dopo 60 anni, l’intera filiera della canapa industriale in
Italia – concludono i 5 Stelle – garantendo maggiore tutela e più
strumenti per l’agricoltore. Negli anni ‘40, con 90mila ettari coltivati sul
territorio nazionale, il nostro Paese era il secondo al mondo del settore e
produceva più canapa di quanto se ne produce oggi in tutto il mondo, con 85mila
ettari al 2011 a livello globaleâ€.
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da PIERNICOLA
PEDICINI - Eurodeputato del M5S
Coordinatore della
Commissione ambiente e sanitÃ
FARMACI
ANTITUMORALI PIÙ COSTOSI DEL 1500 PER CENTO, INTERROGAZIONE ALLA UE DI PEDICINI
E EVI (M5S)
La
multinazionale francese Aspen Pharma ha aumentato fino al 1500 per cento il
costo di alcuni importanti farmaci salva-vita e antitumorali distribuiti in
Italia.
Per
denunciare la gravissima situazione e per sollecitare che intervenga la
Commissione europea, gli eurodeputati del M5S Piernicola Pedicini e Eleonora
Evi hanno presentato un'interrogazione in cui è stato chiesto all'organismo esecutivo di Bruxelles
di utilizzare i suoi poteri per verificare se può porre fine a tale violazione.
Inoltre,
considerato che non viene rispettato l'articolo 102 del Trattato sul funzionamento
dell’Unione europea, è
stato domandato alla Commissione di far anche sapere se gli aumenti del costo
dei medicinali suddetti sono avvenuti anche in altri paesi dell'Ue e se la
situazione verificatasi potrebbe causare una carenza di tali farmaci.
L'interrogazione
di Pedicini e Evi è stata presentata dopo aver appreso che il 14 ottobre scorso l'Autorità antitrust
italiana ha multato Aspen Pharma per 5 milioni di euro per aver abusato della
sua posizione dominante e per aver fissato prezzi non equi per un gruppo di
farmaci salva-vita e farmaci antitumorali insostituibili come Alkeran
(melfalan), Leukeran (clorambucile), Thioguanin (tioguanina) e Purinethol
(mercaptopurina). Questi prodotti non hanno un sostituto diretto e, nonostante
il fatto che i loro brevetti siano scaduti da tempo, non esistono delle
versioni generiche disponibili.
Da
precisare, che dopo l'acquisto di questo gruppo di farmaci da GlaxoSmithKline,
Aspen Pharma ha iniziato negoziati con l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa)
per ottenere un significativo aumento dei prezzi, nonostante l'assenza di
qualsiasi giustificazione economica valida.
Attraverso
questa strategia negoziale, che ha incluso la minaccia di interrompere la
fornitura di tali farmaci per il mercato italiano, Aspen ha ottenuto un aumento
di prezzo che varia tra il 300 e il 1500 per cento.
Ufficio comunicazione
- Cellulare 3920460174
PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S
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da Valerio
L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate
AGRICOLTURA: ANNUS
HORRIBILIS PER IL MIELE ITALIANO CON CALO DI PRODUZIONE DEL 60%
Quella del 2016 è la peggiore annata
negli ultimi 35 anni. Il M5S organizza un convegno a Montecitorio e chiede una
indagine conoscitiva con focus su morìa api e contraffazione miele cinese e
bulgaro venduto sotto marchio Ue
Il calo
della produzione di miele, legato alla morìa delle api, in Italia nel 2016 si è
aggravato con una perdita del 50-60% e punte fino all’80% in alcuni areali.
Un vero e proprio “annus horribilis†come confermato dal Consorzio
nazionale apicolo (Conapi): l’attuale annata si preannuncia come la peggiore
degli ultimi 35 anni con un possibile aumento dei prezzi e del rischio
frodi. Ad esempio il raccolto di miele di agrumi in Sicilia e di Robinia
(Acacia) nel nord Italia è crollato coinvolgendo 20mila partite Iva e 23mila
produttori per autoconsumo. Tra le cause: cambiamenti climatici, uso di
pesticidi ed erbicidi, frazionamento degli habitat, nonché patologie come “Aethina
Tumida†e il cosiddetto “Calabrone asiatico†che minacciano anche la
Puglia. Una situazione che ha spinto il deputato Massimiliano Bernini con i
colleghi 5 Stelle della Commissione Agricoltura della Camera ad organizzare a Montecitorio il convegno “Apicoltura – Riflessioni e
ricerche tra biodiversità e sostenibilità â€, insieme con esperti e
apicoltori di diverse sigle, dall’Ispra all’associazione Scientia fino alle
Università di Bologna, Pisa e Teramo.
“Una
indagine conoscitiva, che raccoglie gli input e le proposte di tutti gli attori
coinvolti sia della filiera produttiva sia del mondo della ricerca, per
comprendere le ragioni della morìa delle api e del calo di produzione di miele
italiano a questo punto è quanto mai necessaria, anche per evitare il
conseguente rischio di frodi alimentari con miele extraeuropeo spacciato per
comunitario – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate,
capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Un ulteriore passo
di un percorso che abbiamo avviato da tempo in Parlamento attraverso numerosi
atti e che punta a coinvolgere in un ciclo di audizioni la comunitÃ
scientifica, le associazioni e gli operatori del settore per far entrare questa
emergenza nell’agenda politica del Governo e delle Autorità competenti. Un
allarme – prosegue il deputato 5 Stelle – non solo per il
comparto apistico ma per la conservazione stessa della biodiversità , degli
ecosistemi e quindi per la trasmissione della vita sul Pianeta. Per questo, chiediamo
che s’investano maggiori risorse nella ricerca scientifica. Il calo di
produzione, inoltre, rischia di aprire la strada a nuove sofisticazioni
alimentari, con l’introduzione nel mercato di miele proveniente da Paesi
extraeuropei ma che in etichetta viene riportato sotto il marchio Ue. Un pericolo
che arriva soprattutto da Cina e Bulgaria riuscendo a entrare illegalmente in
Unione Europea attraverso la cosiddetta ‘triangolazione’ con Paesi comunitari
(in primis Spagna ma anche Belgio e Inghilterra) e l’uso di pratiche scorrette
come ad esempio quella di tagliare il miele con sciroppo di zucchero in due
modi: miscelandolo al prodotto finale o usandolo per alimentare le api duranti
il raccolto. Una pratica scorretta – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S)
– che danneggia consumatori e produttori, oltre ovviamente le api, che va
fermata al più prestoâ€.