Perché NO a Maruggio
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Il portavoce al Senato Nicola Morra,
membro della Commissione Affari Costituzionali, il portavoce al consiglio
Regionale Puglia Cristian Casili, vicepresidente della commissione
Ambiente ed il portavoce al Senato Lello Ciampolillo, membro della
commissione di Vigilanza Rai, il 29 Novembre saranno a Maruggio (TA) in Largo
Umberto I alle ore 19.00 ove, in una pubblica Agorà , ci spiegheranno le ragioni
del NO ai quesiti del Referendum Costituzionale del 4 Dicembre 2016.Â
Sarà l’occasione per argomentare le tematiche politiche sia
Nazionali, sia Regionali che Locali e per tornare alle urne esercitando in
maniera CONSAPEVOLE ed INFORMATI Â il diritto di VOTO.
I portavoce del MoVimento 5 Stelle, saranno lieti di
rispondere ad eventuali domande che gli intervenuti vorranno porre.
Vi aspettiamo e ricordate, #IoVotoNo
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Evento
ufficiale su: https://www.facebook.com/events/1258269960889719/Â
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Edipower: risposta del
Ministero a interrogazione M5S
De Lorenzis, Bozzetti,
Giglio, Alparone (M5S): Ministro evasivo, subito le bonifiche!
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Il 22/12/2014, abbiamo presentato interrogazione a risposta
scritta, n. 4/07385, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e
del Mare ed al Ministero dello Sviluppo economico, per conoscere, la situazione
della Centrale Termoelettrica A2A spa (ex Edipower) ed in particolare, abbiamo
chiesto:
1)Â Â se il Governo intendesse dare parere
negativo nella procedura di valutazione di impatto ambientale, in merito alla
richiesta presentata il 4 ottobre 2013 da parte di Edipower, per un progetto
che prevede lo spegnimento e la messa in conservazione del gruppo 3 e la
realizzazione di interventi sul gruppo 4 rendendo possibile la combustione
contemporanea di carbone e CSS combustibile;
2)Â Â se fossero state rispettate le
prescrizioni impartite dal decreto AIA del 7 agosto 2012, per la centrale
termoelettrica;
3)Â Â se il Governo intendesse verificare lo
stato degli impianti dismessi, la loro messa in sicurezza e disporre l'avvio,
realmente «separato», delle procedure autorizzative dei lavori di
smantellamento, anche in considerazione degli impegni assunti da Edipower
all'atto della stipula dell'accordo di programma finalizzato alla bonifica del
sito dimesso, nell'ambito del SIN di Brindisi i cui proventi sono già stati
incassati dallo stesso Ministero;
4)Â Â quale sia lo stato di avanzamento della
caratterizzazione, della messa in sicurezza e della bonifica nel SIN di
Brindisi e quali iniziative intenda adottare il Ministro dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare per attuare il prima possibile le bonifiche.
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“A seguito di sollecito avvenuto il 06/05/2015, praticamente quasi
dopo due anni, finalmente abbiamo ricevuto risposta!†- dichiarano
i portavoce M5S, il parlamentare Diego De Lorenzis, il consigliere regionale
Gianluca Bozzetti e i consiglieri comunali Elena Giglio e Stefano Alparone-
“Purtroppo piena di banalità e scarna di risposte concrete! In merito al
punto 1), il Ministro arriva tardi! Ci comunica che, preso atto dei pareri
negativi espressi dalla Regione Puglia, dalla Provincia e dal Comune di Brindisi
e del dissenso espresso dal Ministero della Salute, ha deliberato di non
approvare il progetto. Peccato che nel frattempo avessimo già appreso la
notizia dagli organi di stampa. Per quanto riguarda il punto 2) ci comunica che
il gestore (A2A – ex Edipower) non ha proceduto all’adeguamento degli
impianti, comunicando, peraltro, annualmente, che la centrale è posta in stato
di conservazione temporanea senza produzione di energia elettrica. Anche questa
risposta, non ci aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto già è sotto gli
occhi di tutti.â€
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“Le vere criticità †- continuano i portavoce del M5S De
Lorenzis, Bozzetti, Giglio e Alparone - “a nostro avviso molto gravi,
anche per il tempo che il Ministro si è preso per rispondere ad una delle tante
emergenze che attanagliano la città di Brindisi, riguardano gli altri punti
della nostra interrogazione non approfonditi nella risposta del Governo!â€
“In effetti, il Ministro tralascia completamente di farci
conoscere la posizione del Governo in merito alla convenzione del 1996
integralmente recepita nel decreto (del Presidente della Repubblica
nell’Aprile) del 1998 che approvava il piano di risanamento dell’area a
rischio di crisi ambientale, prescriveva la chiusura del primo e secondo gruppo
alla fine del 2000, l’alimentazione a metano dei gruppi 3 e 4 dalla stessa data
e fino alla chiusura dell'intero impianto alla fine del 2004.â€
“Per quanto riguarda il punto 4) il Ministro conferma i risultati
della caratterizzazione che hanno evidenziato, nel suolo, superamenti delle
concentrazioni di soglia di contaminazione per sostanze tossiche e velenose
come Arsenico e Vanadio. Per le acque di falda sono stati riscontrati
superamenti oltre i limiti per Fluoruri, Nitriti, Solfati, Arsenico, Boro,
Alluminio, Ferro, Manganese, Cloroformio, Tetracloroetilene.â€
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Nell’atto transattivo sottoscritto il 20 dicembre 2010 dalla
Società Edipower e nel Decreto n. 123 del 9 aprile 2015 è previsto il progetto
unitario di bonifica dei suoli e della falda.
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“E’ assurdo†- incalzano i cinquestelle - “che nonostante gli atti
sottoscritti prevedano la bonifica unitaria dei suoli e della falda, l’Azienda
abbia fatto richiesta di rinuncia alla realizzazione della bonifica della
falda. Ancor più assurdo è che oggi, dopo il diniego da parte del Ministero,
siamo ancora in attesa di una pronuncia del TAR, a cui ha fatto ricorso
l’Azienda, e la cui udienza non è stata ancora fissata!â€
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“Quale serietà dimostra in
termini di politiche ambientali e industriali questo Governo se, a quasi due
anni dalla nostra interrogazione, non è in grado di fornire risposte e tempi
certi sul destino di questo impianto e del sito dove è collocato? Una porzione
di territorio di 40 ettari che dovrebbe finalmente essere restituito alla
comunità di Brindisi per essere avviato ad una diversa destinazione d’uso,
divenendo magari, apripista per una successiva definitiva dismissione, con
relativa bonifica dei siti, di tutti quei tanti impianti nella nostra Regione
che non sono e non devono più essere l’unica alternativa socioeconomica per i
cittadini dei territori circostanti. E’ evidente che questa idea di sviluppo e
di crescita non è più perseguibile a maggior ragione dove il territorio ha giÃ
pagato tanto, in termini di crisi sanitarie ed ambientali, e poco o nulla ha
avuto in cambio, basti vedere lo stato di grave crisi economica ed
occupazionale in cui versa da anni Brindisi. Ed è altrettanto evidente†-
concludono i portavoce M5S, il parlamentare Diego De Lorenzis, il consigliere
regionale Gianluca Bozzetti e i consiglieri comunali Elena Giglio e Stefano
Alparone- “che il PD e gli altri partiti, a livello locale, regionale e
nazionale, non sono credibili nel fornire risposte alle legittime
preoccupazioni dei cittadini né tantomeno capaci di proporre, oltre gli slogan,
soluzioni reali e una visione economica condivisa che sia veramente
sostenibile!â€
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Testo completo dell’interrogazione: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4-07385&ramo=C&leg=17
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PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S
Coordinatore della
Commissione ambiente e sanitÃ
Ufficio
comunicazione - 14 novembre 2016
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SANITÀ
E REFERENDUM, PEDICINI (M5S): LE FALSITÀ DELLA MINISTRA LORENZIN SU QUELLO CHE
ACCADREBBE SE PASSASSE LA RIFORMA
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Renzi
e i suoi ministri sono in affanno. Lo si capisce dalle falsità che stanno
raccontando sulla riforma costituzionale per poter raccattare qualche Sì in
più. L'ultima a lanciarsi in esternazioni fuorvianti è la ministra della Salute
Lorenzin che, pur di sostenere che se passasse la riforma anche
l'organizzazione sanitaria otterrebbe dei rivoluzionari benefici, ha dichiarato
alla stampa una serie di bugie e inesattezze.
La
prima: oggi - ha detto la Lorenzin - nel nostro Paese ogni Regione fa come gli
pare e ci sono 21 sistemi sanitari diversi. Abbiamo materie concorrenti,
conflitti su chi deve fare cosa. Con la riforma cambierà tutto in meglio.
Alla
ministra controbatte l'eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini: "Il
federalismo sanitario non sarà modificato da questa riforma - afferma - e
rimarranno 21 sistemi sanitari diversi perché nella proposta di riforma è
specificato che 'spetta alle Regioni la potestà legislativa in materia di
programmazione e organizzazione dei servizi sanitari'. Questo vuol dire che la
gestione della Sanità non fa parte delle materie concorrenti ed è evidente che
continueranno le Regioni ad occuparsene.
La
seconda inesattezza della ministra: la competenza esclusiva dello Stato - ha
sostenuto - diventano le disposizioni generali e comuni, ad esempio i piani
diagnostici-terapeutici.
"Sbagliato
- replica Pedicini -. Nella proposta di riforma c'è scritto che passano allo
Stato le 'disposizioni generali e comuni per la tutela della salute', non
per la sanità ! I piani diagnostici-terapeutici non fanno parte delle
'disposizioni generali e comuni per la tutela della salute' per cui o la
Lorenzin non ha letto bene la riforma costituzionale o, peggio ancora, non
conosce la differenza tra Salute e Sanità !
La
terza esternazione della Lorenzin: alle Regioni resta l’organizzazione e la
programmazione sanitaria, ma se una Regione non garantisce i Lea, livelli
essenziali di assistenza, lo Stato fa valere la clausola di supremazia e
interviene. È un passo avanti enorme per la sanità .
"Peccato
- chiosa l'eurodeputato del M5S - che la ministra ometta che la determinazione
dei Lea sono già di competenza dello Stato e rimangono di sua competenza
esattamente come nella vigente Costituzione.
"Insomma,
- spiega Pedicini - tante falsità che mettono in luce come anche sul tema della
sanità questa riforma è solo un gran pasticcio che provocherebbe ulteriori
conflitti di competenze Stato-Regioni. Se vincesse il Sì al referendum, ci
sarebbe solo un piccolo ampliamento di competenze a favore dello Stato, ma
nella sostanza tutto resterebbe come prima.
Questo
perché non viene fatta la scelta di sancire con nitidezza che la gestione della
sanità deve essere garantita dallo Stato invece che dalle Regioni, comprese le
cinque a statuto speciale.
In
tutti i modi - conclude il pentastellato -, anche se non sappiamo se le
affermazioni della ministra siano frutto di ignoranza, malafede o di un bluff
propagandistico, il 4 dicembre fermiamoli votando No".
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Ufficio
comunicazione - Cellulare 3920460174
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PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S
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