Dopo l’incontro del 3 novembre, il
Governo scioglierĂ le riserve sulla Direttiva Bolkestein per gli ambulanti solo
lunedì 14. Cruciale il ruolo dell’Anci con il Sindaco Decaro. Mentre il M5S
conferma il suo impegno anche in Legge di StabilitĂ
Dieci giorni di tempo per addivenire
ad una soluzione. Questo l’esito del tavolo di concertazione tenutosi lo scorso
3 novembre presso il Ministero dello sviluppo economico, ed al quale hanno
partecipato Regioni, ANCI, Governo e parti sociali, per cercare di trovare una
soluzione per superare la minaccia “Direttiva Bolkestein” per gli ambulanti
italiani. Circa 200.000 piccole e medie imprese a rischio, oltre 400.000
posti di lavoro, ben 20.000 pugliesi. Sarà lunedì 14, dunque, la data
ultima in cui il Governo Renzi scioglierĂ le riserve e deciderĂ se puntare
allo slittamento dell’attuazione, allo stralcio degli ambulanti o se confermerĂ
l’attuale stringente recepimento della direttiva comunitaria Bolkestein.
“Dalle notizie in nostro
possesso, pare che il Governo abbia finalmente aperto alla possibilitĂ di
proroga dopo che il Presidente dell’Anci Antonio Decaro ha portato
all’attenzione del tavolo di concertazione le istanze pervenute dai diversi
territori italiani, compreso quello pugliese dove il Movimento 5 Stelle ha
anche fatto approvare una mozione in tal senso al Consiglio regionale – dichiara
il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) – Nell’attesa della
decisione dell’Esecutivo renziano, abbiamo comunque sia presentato in Legge di
Bilancio, ora in discussione alla Camera, emendamenti sia per l’esclusione
della categoria all’assoggettamento alla Bolkestein sia per una proroga dell’esclusione
stessa degli ambulanti. La speranza è che il Governo ascolti finalmente la voce
dei piccoli imprenditori ambulanti italiani e che Decaro
dia corso alla sua presidenza Anci, conferendo il giusto peso alle voci che
rappresenta. Rimarremmo davvero basiti del contrario”.
Ma cosa prevede la tanto temuta
direttiva comunitaria?
“Paragonando il suolo pubblico ad una risorsa
naturale limitata e permettendo la possibilitĂ di partecipare alle gare a
società di capitale significa favorire le grandi imprese, l’ingresso nei
mercati delle S.p.a. e l’assoluta assenza di tutela per tutti i piccoli
ambulanti italiani - spiega
L’Abbate (M5S) – Non comprendiamo, poi, come mai l’Italia sia l’unico
Stato membro UE che ha inteso applicare tale disciplina al settore del
commercio su aree pubbliche. Una scelta che mette a grave rischio la natura, la
tradizione e la qualitĂ del commercio ambulante che il M5S ha da
sempre sostenuto con fatti concreti, facendo approvare una serie di mozioni
nelle varie regioni d’Italia (Puglia inclusa) e presentando una proposta di
legge ad hoc. La nostra battaglia al fianco dei piccoli ambulanti italiani non
si ferma”.