AUDIZIONE RETTORI PUGLIESI,
ZULLO (COR): SE OLTRE 12MILA RAGAZZI PUGLIESI VANNO A STUDIARE FUORI A NON
FUNZIONARE SONO SOPRATTUTTO I SERVIZI
Dichiarazione del presidente del gruppo dei Conservatori e
Riformisti, Ignazio Zullo
Si è portati molto spesso e incautamente a pensare che sia la
qualitĂ della didattica o della ricerca a determinare l'attrazione o
conseguentemente la fuga dalle nostre sedi universitarie verso cittĂ del Nord.
Ma non è così perché le nostre università sono di valore. Se circa il 40%
(oltre 12mila) dei giovani pugliesi sceglie di andare a studiare in
un’università fuori regione è perché la minima parte, poco più del
2%, non trova in Puglia il corso di laurea che vorrebbe frequentare e
buona parte perché non risiedendo nei capoluoghi sedi universitarie e dovendo
comunque prendere casa e usufruire di servizi preferisce altre sedi fuori
regione.
Questa una delle riflessioni, ma ce ne sono davvero tante,
nello studio che è stato offerto oggi  dal rettore dell’UniversitĂ
di Bari  Antonio Felice Uricchio, dal rettore dell’Università di Foggia,
Maurizio Ricci, dal  rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio
e dal professore Andrea Ventura in sostituzione del rettore dell’Università del
Salento che sono intervenuti in Commissione, convocati dal presidente
Alfonso Pisicchio, per esporre non solo i dati dell’indagine sugli
immatricolati pugliesi dal 2010 al 2016, ma anche fornire delle loro
riflessioni sui vari fenomeni che portano non solo i giovani pugliesi ad andare
a studiare fuori, ma studenti di altre regioni o stranieri a non venire a
studiare in Puglia. Eppure - come giustamente faceva notare il rettore Uricchio
- stiamo parlando della regione che sul piano dell’attrattiva turistica e della
qualità della vita è fra le prime Italia. Appare evidente che a non attrarre
sono i servizi a cominciare dagli alloggi universitari (Adisu) che a Bari
sono poco più di 1700, a Foggia un centinaio e a Taranto neppure uno.
A ciò vanno aggiunti i problemi connessi ai trasporti –
così come rilevava il rettore di Foggia per cui i ragazzi del Gargano non
possono essere studenti pendolari per le difficoltà –, ai servizi cittadini,
vale a dire a costi troppo alti sui quali incide anche un’alta tassazione dei
rifiuti.
Ultimo, ma non ultimo, in questa prima e breve analisi
dell’interessantissima audizione dei rettori, sono le prospettive future sul
piano professionale che una sede universitaria deve offrire non come
optional, ma come elemento essenziale nella scelta. E quindi il rapporto con le
imprese e le industrie pugliesi e le stesse UniversitĂ , un rapporto che deve
vedere anche la Regione Puglia protagonista.
Senza contare che un genitore che deve iscrivere il proprio figlio
in un’università “non sotto casa” si preoccupa anche del sistema sanitario che
offre quella cittĂ /regione. E forse alcuni proprio per questo preferiscono
altre cittĂ /regioni.
Per questo non vogliamo che questa riflessione si chiuda nell’arco
dell’audizione dei rettori (e il collega Pisicchio bene ha fatto a porre un
così importante argomento all’attenzione del Consiglio), ma chiederemo anche al
presidente Emiliano e ai suoi assessori per conoscere cosa sta facendo la
Regione per la mobilitĂ studentesca universitaria.
Bari, 10 novembre 2016
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Info
Mariateresa D’Arenzo
tel 338/2447026
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