da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino
portavoce Diego De Lorenzis
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Acquedotto Pugliese:
Ente pubblico o Multiutility?
De Lorenzis (M5S):
Emiliano rispetti referendum
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Sono ormai numerose le voci che si rincorrono in questi mesi in
merito al futuro dell’Acquedotto più grande d’Europa. Possibili
privatizzazioni, la formazione di una multiutility, lo slogan di acquedotto del
Sud, le trattative con l’Albania per istituire una multinazionale dell’Acqua. Sull’argomento
interviene il deputato pugliese Diego De Lorenzis, capogruppo del M5S in
Commissione Trasporti alla Camera.
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“La gestione del servizio idrico deve tornare ad essere
gestita da un ente di diritto pubblico:†- dichiara il portavoce M5S Diego
De Lorenzis - “la volontà che ha mosso oltre 37 milioni di italiani nel
2011, di cui 2 milioni in puglia, è stata chiarissima. Il finto centrosinistra,
prima con Vendola e ora con Emiliano, continua a disattendere la volontà popolare
sovrana secondo la nostra Costituzione e addirittura va in direzione opposta
ipotizzando l’ingresso di soggetti privati e la fusione con altre aziende di
servizi, in stile multiutility!â€
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“In quale programma elettorale, il Pd ha dichiarato questa
intenzione? In quale sagra e con chi, Emiliano ha concordato questa posizione?
I referendum del 2011 chiedevano di togliere il profitto dalla gestione
dell’acqua e di escludere il servizio idrico da logiche di mercato, perché
l’acqua è un diritto inalienabile di ogni essere umano essenziale alla vita e
alla salute: un bene comune, dell’umanità intesa come collettività !†-
continua De Lorenzis - “Tra non molti mesi scadrà la concessione di AqP Spa e
ancora oggi il Governo Regionale di Emiliano continua a speculare sul servizio
idrico in Puglia per trovare il modo di fare il favore a qualche privato forse
in cambio di una campagna elettorale per il Parlamento. Tra depuratori
malfunzionanti che inquinano i nostri splendidi mari e le meravigliose aree
protette, agglomerati urbani ancora sprovvisti del servizio di distribuzione,
fognatura e depurazione, sprechi in mancato riutilizzo delle acque depurate in
agricoltura, ci sarebbe ampio margine per migliorare un servizio pubblico
fondamentale per i pugliesi e la bostra economia! Il PD preferisce invece
trattare il nostro acquedotto come un oggetto di sua proprietà da barattare
in favore di interessi privati e particolari. Eppure spesso la cronaca ci
mostra i continui disagi dovuti al taglio del servizio alle famiglie in
difficoltà : ennesima dimostrazione che in Puglia, il Diritto universale di
accesso all’Acqua non è garantito, nonostante l’Organizzazione Mondiale della
Sanità abbia sancito un minimo vitale garantito pro capite di 50 litri al
giorno di acqua potabile.â€
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“Renzi continua a spingere verso il mercato e verso le
privatizzazioni. Emiliano, in finta contrapposizione, segue la stessa strada
quando invece dovrebbe ripubblicizzare l’acquedotto per rispettare i suoi
datori di lavoro: i pugliesi e la rete di associazioni - come il Comitato
Pugliese Acqua Bene Comune - che dal basso si sono impegnati sul tema! È
evidente che manca†- conclude il portavoce pugliese del M5S, Diego De
Lorenzis - “la volontà politica di rispettare l’esito referendario cioè la
volontà degli italiani espressa nei referendum del 2011, ma non siamo stupiti
dell’incoerenza e alla disonestà dei partiti che in campagna elettorale
promettono agli italiani con slogan vuoti l’esatto contrario di quanto poi
compiono quando sono al potere trattandoli come sudditi!â€
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da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino
portavoce Diego De Lorenzis
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Aeroporti di Puglia:
fusione con Gesac
De Lorenzis (M5S):
Emiliano svende la Puglia per scalare il Partito!
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Aeroporti di Puglia Spa ha un utile da 1 milione e 300 mila
euro e un traffico passeggeri in costantemente in aumento, tuttavia continuano
a rincorrersi le dichiarazioni del Governo regionale pugliese che darebbero
ormai avviata la fusione con il gestore GESAC Spa dell’aeroporto di Napoli.
Sull’argomento interviene il deputato pugliese Diego De Lorenzis, capogruppo
del M5S in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati.
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“Emiliano svende la Puglia per scalare il Partito!†-
dichiara il portavoce M5S Diego De Lorenzis - “In primis, dovrebbe dirci in
quale programma elettorale era inserito questo punto e per quali ragioni è una
priorità : in quale sua sagra, i pugliesi hanno chiesto questa fantasiosa
operazione?â€
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“In secondo luogo, se Emiliano, da finto governatore di
Centro-Sinistra, vuole privatizzare Aeroporti di Puglia, cioè vendere qualcosa
che appartiene ai Pugliesi, non certo a lui o al PD, dimostri con uno o più
studi indipendenti e inoppugnabili, che comprenda una seria analisi ex ante del
rapporto tra i costi e i benefici, non solo in termini economici, che
l’operazione sarà conveniente per i pugliesi. Emiliano deve stare molto
attento a fare operazioni con i beni pubblici. I pugliesi stanno ancora
aspettando la ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese in ottemperanza al
referendum del 2011!â€
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F2i “Fondi Italiani per le Infrastrutture†è un fondo
istituzionale che ha al suo interno istituti di diritto privato come Cassa
Depositi e Prestiti, banche come Intesa ed Unicredit, Ardian società d'investimento
in Europa, Nord America e Asia, ben 5 fondazioni bancarie e 2 casse di
previdenza.
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“E’ invece molto facile comprendere chi potrebbe guadagnarci
qualcosa dalla fusione di una società a capitale interamente pubblico che fa
utili, AdP, e Gesac, nel cui assetto societario ci sono azionisti privati
attraverso il fondo di F2i! E’ plausibile il sospetto che Emiliano voglia
fare qualche “regalo†alle banche e ai privati, magari in vista di una prossima
campagna elettorale per le elezioni politiche, che qualcuno dovrà finanziare
ricambiando favori, in perfetto stile Renzi! Anzi incredibilmente, superando in
arroganza pure il Presidente del Consiglio, dato che non ha neanche il pudore
di fare questa svendita tramite una fondazione come spesso fanno i politici di
professione!â€
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Si vocifera che Tiziano Onesti, uomo vicinissimo ad Emiliano
che dovrebbe prendere il posto di Acierno.
“Inoltre, Emiliano preferisce piazzare suoi uomini invece di
effettuare nomine trasparenti e meritocratiche.†- continua De
Lorenzis - “E’ evidente che Emiliano fa solo finta di contrastare Renzi dato
che invece ne condivide i metodi e si comporta nella stessa maniera! Favori
a lobby private e la poca trasparenza nelle nomine pubbliche, devono essere
evidentemente una caratteristica obbligatoria per diventare dirigente del PDâ€
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“Trasparenza, coerenza e onestà sono imprescindibili per
favorire il bene comune dei pugliesi. Emiliano, come tutto il PD, invece
agisce in maniera diametralmente opposta: nei temi importanti come acqua,
rifiuti e ambiente, energia e industria, sanità , trasporti e infrastrutture,
l’opacità è la caratteristica principale del Presidente della Regione Puglia.
La vicenda della presunta fusione degli Aeroporti di Puglia†- conclude il
portavoce pugliese del M5S, Diego De Lorenzis - “è l’ennesima dimostrazione
che il Partito Democratico, anche a livello locale, non può e non vuole
rappresentare gli interessi della collettività alla quale chiedono solo il
voto, ma sono l’espressione di interessi personali e particolari!â€
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PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S
Coordinatore della
Commissione ambiente e sanitÃ
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GLI
SCONTATI PROCLAMI DI GIANNI PITTELLA TRA MENZOGNE SUL REFERENDUM, TITOLO V E
ESTRAZIONI PETROLIFERE
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Leggiamo
tutti i giorni le mielate e scontate esternazioni di Gianni Pittella, sulla sua
attività politica e sul suo sostegno al governo Renzi e alla troika di
Bruxelles.
Puntualmente
emerge dai suoi racconti che, dopo 35 anni di potere politico ed elettoralistico,
non ha più argomenti da proporre e la sua credibilità funziona a malapena solo
tra gli amici e i supporter e per gli intrecci, sicuramente ad altissimo
livello, che ha alimentato grazie ai ruoli pubblici ricoperti durante la ricca
e lunga carriera.
Tant'è
che, nonostante la sua scaltrezza, fa addirittura tenerezza vedere che si
lancia in ripetitive promesse, proclami, proposte, elucubrazioni e critiche
alla situazione italiana ed europea, come se fosse un giovane politico alla
prima esperienza.
E'
evidente che ogni volta si arrampica sugli specchi e non gli crede più nessuno,
ad esclusione di chi, per una ragione o per un'altra, gli deve essere
riconoscente e ha bisogno di ossequiarlo per qualche motivo. E' anche chiaro
che recita un ruolo patteggiato con Renzi e con chi da circa venti anni lo ha
voluto a Bruxelles.
Per
queste ragioni, finora lo abbiamo quasi del tutto ignorato.
Se
interveniamo oggi, è perché non possiamo accettare che in vista del referendum
del 4 dicembre, si sia lanciato in affermazioni fuorvianti e non vere riferite
a vari punti e, tra questi, al tema delle estrazioni del petrolio in
Basilicata.
Lo
ha fatto il 4 novembre scorso durante una conferenza stampa a Potenza.
"Se
passa il sì alla riforma - ha detto Pittella - la Basilicata deve stare
tranquilla, perché una cosa è la politica energetica, l'altra cosa è la
politica estrattiva che rimarrebbe in capo alla Regione". Niente di più
falso. Se passa il sì, i cittadini e le istituzioni pubbliche della Basilicata
non avranno più nessuno spazio per decidere cosa fare o non fare in materia di
estrazioni petrolifere o di altre numerose e delicate questioni come, ad
esempio, il deposito di rifiuti nucleari che, anni fa, si voleva collocare
nelle grotte di salgemma di Scanzano Jonico nel Materano.
Inoltre
va aggiunto che già ora, con la legge Sblocca Italia, imposta da Renzi e dal Pd
e condivisa dai fratelli Pittella (Marcello è governatore della Basilicata),
sono stati circoscritti di molto i margini decisionali in mano alle istituzioni
locali e quindi ai cittadini. Basti pensare ai permessi che il governo ha dato
ultimamente per le ricerche del petrolio nello Jonio e nell'Adriatico.
Con
la "de-forma", che vorrebbero far passare Renzi, Verdini, Boschi e le
lobby bancarie, finanziarie e petrolifere, qualsiasi voce in capitolo delle
realtà locali verrebbe annullata.
Tutto
si deciderebbe a Roma, a Bruxelles o in qualche ufficio di multinazionali in
mano ai poteri forti.
Infatti,
la revisione del Titolo V, che è inserita nei quesiti del referendum,
stravolgerebbe il rapporto tra enti, accentrando i poteri e scavalcando ogni
forma di concertazione con i territori in tema di ambiente, infrastrutture ed
energia. Anche attraverso la cosiddetta “clausola di supremaziaâ€, tutta nelle
mani del governo centrale.
Quindi
Pittella, nonché presidente del gruppo S&D a Bruxelles, non dire menzogne.
Potremmo
risponderti anche su altre frottole che hai raccontato in conferenza stampa:
sul risparmio dei costi, sui nuovi strumenti di democrazia diretta e sui passi
avanti dell'Italia che, secondo te, si rafforzerebbe in Europa, ma non lo
facciamo perché ancora una volta sono solo slogan e chiacchiere renziste che i
cittadini sono stanchi di sentire.
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Ufficio comunicazione
- Cellulare 3920460174
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PIERNICOLA PEDICINI - Eurodeputato del M5S
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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate
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PESCA: SEMPRE PIÙ URGENTI MISURE
STRUTTURALI PER RISOLLEVARE IL COMPARTO
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L’imperante
crisi del comparto ittico costringe gli operatori alle proteste ma per il
deputato pugliese L’Abbate (M5S) servono interventi mirati a coniugare il
sostegno alle piccole e medie imprese e la salvaguardia delle risorse ittiche
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Il perpetrare
una politica industriale di medio e lungo periodo che, a cominciare dalla
ripartizione delle quote di tonno rosso aumentate di recente, continua a non
privilegiare le piccole e medie imprese italiane che usano sistemi di pesca
sostenibili e che tutelano le produzioni Made in Italy contro il pescato
d’importazione e le lobby dei Grandi Armatori ha portato il mondo della pesca
a protestare dinanzi a Montecitorio. L’obiettivo, ovviamente, è superare
l’imperante crisi del comparto.
“Al contrario di quanto
dichiara il Partito Democratico, che sventola la bandiera dei grandi passi in
avanti compiuti dal Governo sulle politiche del settore ittico, la pesca
purtroppo viene ancora colpevolmente ritenuta la cenerentola dell’agenda
nazionale – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo
M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Come più volte
suggerito dal Movimento 5 Stelle, servono misure strutturali in grado di
supportare gli operatori del comparto anche attraverso l’ottimizzazione
dell’uso delle risorse previste dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la
Pesca in modo da realizzare interventi di rilancio delle imprese, di sostegno
al reddito, di promozione e facilitazione dell’accesso al credito, di
incentivazione delle operazioni di microcredito e di diffusione degli strumenti
assicurativi e di mutualità . Ciò che serve ai pescatori – continua
L’Abbate (M5S) – non sono i convegni e le passerelle dei politici in
cerca di visibilità ma adeguati indennizzi per le aziende danneggiate da
fenomeni metereologici, agevolazioni fiscali ed ammortizzatori sociali per i
lavoratori dipendenti, l’intervento dello Stato nelle sedi Ue affinché si
privilegi la redistribuzione a favore dei sistemi di pesca più sostenibili, in
particolare quelli inclusi nella piccola e media pesca. Gli interventi mirati a
sostegno dei pescatori sul piano sociale devono procedere di pari passo con
politiche di tutela del mare e salvaguardia delle risorse ittiche, rivedendo
anche i metodi di cattura e il fermo biologicoâ€. Â
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PIERNICOLA PEDICINI E
ROSA D'AMATO
Eurodeputati del M5S
Ufficio
comunicazione - 5 NOVEMBRE 2016
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GASDOTTO
TAP, L'UE RISPONDE AD UN'INTERROGAZIONE DI PEDICINI E D'AMATO E SVELA LE
NUMEROSE INADEMPIENZE DEL GOVERNO ITALIANO
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La
Commissione europea inizia a svelare i numerosi punti oscuri e le inadempienze
del governo italiano rispetto alla realizzazione del Tap, il gasdotto
transnazionale che dall'Albania dovrebbe approdare sulle coste del Salento in
Puglia.
La
notizia è contenuta nella risposta ad un'interrogazione parlamentare degli
eurodeputati del M5S Piernicola Pedicini e Rosa D'Amato.
In
particolare, la Commissione Ue ha comunicato che "non è ancora in grado di
valutare le misure previste per i problemi di impatto ambientale a seguito
della realizzazione del Tap, perché il governo italiano non ha ancora
presentato il proprio programma di misure così come richiesto dalla direttiva
quadro sulla strategia per l’ambiente marino (Msfd). La direttiva - ha
precisato la Commissione europea - prende in considerazione gli impatti delle
attività umane sull’ambiente marino e impone agli Stati membri di elaborare
strategie, nonché misure, per attenuarli".
Oltre
a questo, nella risposta è stato sottolineato che "l'impatto ambientale
relativo alla realizzazione del Tap, dovrebbe essere valutato nell'ambito della
direttiva sulla Valutazione d’impatto ambientale (Via) e che nell’effettuare
tale valutazione, l’Italia dovrebbe anche tener conto del nuovo Piano
paesaggistico pugliese (Pptr)".
La
Commissione ha, poi, sottolineato che "l’inclusione dei gasdotti nella
legislazione Ue è oggetto di uno studio legato all'applicazione della direttiva
europea Seveso III sul pericolo di incidenti rilevanti. A seguito di ciò, se
occorre, saranno promossi confronti tra Stati confinanti in materia di
sicurezza dei gasdotti ai sensi della Convenzione sugli effetti
transfrontalieri degli incidenti industriali".
"Le
risposte della Commissione Ue - hanno commentato i due eurodeputati M5S Pedicini
e D'Amato - confermano che avevamo visto giusto e che era necessario presentare
l'interrogazione per far accendere i riflettori europei sui numerosi motivi che
dovrebbero spingere l'Italia e l'Ue a bloccare la realizzazione del Tap. Ora ci
aspettiamo che il governo italiano dia delle risposte immediate a quanto
evidenziato dalla Commissione europea e rispetti le normative violate.
Va
anche considerato - hanno concluso Pedicini e D'Amato - che il tracciato del
gasdotto passa a pochi chilometri dai Siti d'interesse comunitario (Sic) 'Le
Cesine' e 'Alimini', due laghi in provincia di Lecce, e che il progetto ha giÃ
ottenuto parere negativo di Valutazione d'impatto ambientale (Via) dal ministero
dei Beni culturali e del turismo. Inoltre, esso è carente rispetto alle
prospezioni geologiche nel tratto off-shore della condotta e non fornisce studi
sul rischio di venuta a contatto dell’acqua marina con la falda
acquifera".
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Ufficio comunicazione
- Cellulare 3920460174
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PIERNICOLA PEDICINI E
ROSA D'AMATO
Eurodeputati del M5S
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