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In Commissione Agricoltura alla
Camera il deputato L’Abbate, capogruppo M5S, reputa tardiva l’analisi interna
al ministero su eventuali conflitti d’interesse, chiede l’allontanamento del
caposegreteria Pollo e maggiore attenzione per i consumatori
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Dopo l’inchiesta del 10 ottobre
scorso condotta da Bernardo Iovene e andata in onda su Report di Milena
Gabanelli con il titolo “Bio Illogico”, che ha riguardato anche la Puglia e
dove è emerso un episodio in cui il viceministro Andrea Olivero, con delega al
biologico, e il suo caposegreteria Enrico Maria Pollo avrebbero fatto pressioni
su un ente certificatore per tutelare un’impresa privata, giunge stamane a
Montecitorio il chiarimento del vice Martina. In Commissione Agricoltura alla
Camera dei Deputati, infatti, Olivero ha illustrato quel che rappresenta un
comparto in notevole e sostanziale crescita del settore primario italiano, che
può vantare oggi oltre 60.000 imprese e consumi in aumento del 21% di anno in
anno nonché il lavoro condotto dal dicastero agricolo in questa
legislatura. Il viceministro, inoltre, ha allontanato le accuse, ribadendo di
aver agito nella totale legalitĂ e avendo sempre un atteggiamento trasparente
nell’interesse del Paese. Non mancherà , infine, una inchiesta interna al
ministero dell’Agricoltura per chiarire eventuali conflitti d’interesse.
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“Un’analisi che andava, forse,
condotta anche prima e non solo successivamente all’inchiesta di Report – commenta
il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura
alla Camera – Nell’interesse dell’intero sistema, dunque, non possiamo
che richiedere l’allontanamento del caposegreteria Pollo. Ma quel che più ci
addolora è che, sia da Report sia dalle parole del viceministro Olivero, quel
che si percepisce è la mancata tutela del consumatore a cui, a nostro parere,
andrebbe rivolta maggiore attenzione. Fermo restando che le analisi escludono
totalmente, per fortuna, rischi per la salute, i consumatori hanno comprato
prodotti provenienti da agricoltura convenzionale credendoli bio e pagandoli
ovviamente un prezzo maggiore: se non si garantisce questo – continua
L’Abbate (M5S) – a rischio è l’intero sistema del biologico italiano. Un
settore fondamentale per il futuro dell’agricoltura nazionale e che, nonostante
l’Italia possa vantare i più efficienti controlli in Europa, necessita quanto
prima di risolvere i suoi evidenti problemi. Ad iniziare proprio dagli enti
certificatori dove pare palese il pericolo di conflitti d’interesse: il Governo
ha la delega per intervenire mentre, nel frattempo, alla Camera è in
discussione da più di un anno e mezzo una legge sul biologico su cui è forse
giunto il momento di portarla a conclusione, approvandola. In definitiva – conclude
il deputato pugliese 5 Stelle – a tutela delle
imprese sane del settore, certamente la gran parte, e dei consumatori italiani
è auspicabile un intervento concreto nel più breve tempo possibile”.
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