sabato 24
settembre, fuoriLUOGO è in Mar Grande
Skiuma,
la sposa sirena
la fiaba
popolare tarantina inserita da Italo Calvino nella sua antologia
Una voce
di donna tra i bastioni dell’antico castello. Per la rassegna del
Crest “fuoriLUOGO“, sabato 24 settembre, alle ore 19 alla secca della
Sirena in Mar Grande (imbarco dal Molo Sant’Eligio), va in scena Skiuma,
la sposa sirena, narrazione di Giovanni Guarino, produzione Crest.
L’evento è realizzato nell’ambito del “Programma regionale di spettacolo dal
vivo per la valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali della Puglia -
2016”. Posti esauriti. Info: 099.4725780.
La
narrazione prende le mosse dai personaggi del racconto “La Monacella - La
storia di Skiuma”, fiaba popolare tarantina della seconda metà del ‘700,
selezionata da Italo Calvino nella sua raccolta delle “Fiabe italiane”.
Attraverso la magia del cunto, il racconto testimonia il desiderio di accostarsi
all’elemento naturale su cui si adagia Taranto: il mare, per scandagliare un
immaginario così saldamente e profondamente radicato alle radici popolari. Il
mare come ispiratore di sogni e progetti, luogo di lavoro e di piacere, di
fatica e di ozio, ma per l’infelice coppia di innamorati del racconto
prescelto, il mare è anche luogo di tristezza, dolore, nonché rifugio nel
meraviglioso e casa del fantastico. Riferimenti naturali relativi alla fiaba
sul territorio cittadino sono “la secca” delle Sirene, che si trova al centro
della rada di Mar Grande, e il torrione del castello Aragonese, chiamato “della
Monacella”, demolito assieme ai torrioni Sant’Angelo, Mater Dei e del Vasto,
che estendevano l’antica fortificazione sino a Mar Piccolo, durante i lavori di
scavo e costruzione del canale navigabile (1883).
Socio e vicepresidente della cooperativa Crest, Giovanni
Guarino è il responsabile del settore progettazione e animazione del
territorio, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia,
minori a rischio, anziani). Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione
teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri
quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani, maturando negli anni
come narratore una ricerca originale intorno alla cultura e alle tradizioni di
Taranto. Le storie di Giovanni Guarino si stagliano come quadri d’autore
sull’affresco della Storia. Egli non racconta della Città ma, di più, ne è la
voce. Così, Taranto parla e si rivela attraverso di lui.
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Giovanni Guarino (foto Carla Molinari)