da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis
Tangenti alla
Marina: interrogazione alla Camera.
De Lorenzis (M5S):
Pinotti si dimetta!
Interrogazione parlamentare del deputato Diego De Lorenzis,
capogruppo della Commissione Trasporti, Poste e Comunicazione del M5S, al
Ministro della Difesa Roberta Pinotti in merito agli arresti e indagini che
stanno scuotendo la Marina Militare a Taranto e stanno facendo scoprire un
impressionante giro di tangenti a danno dello Stato e delle Forze Armate.
Il capitano di vascello, Giovanni Di Guardo, inviato a Taranto
per –ripristinare chiarezza e trasparenza– è tra le persone
arrestate per le presunte tangenti assieme alla sua fedele assistente
“E’ scandaloso quello che sta avvenendo a Taranto: il
Ministro Pinotti è una incapace!” - dichiara il portavoce M5S Diego De
Lorenzis - “Il Ministero non ha mai verificato seriamente gli appalti!”
“Sembra una barzelletta” - aggiunge De Lorenzis - “
ma è la tristissima realtà ad opera di questo Governo di dilettanti! Delle due
l’una: o la Pinotti non aveva reale volontà di adoperarsi per fare luce su
quanto accadeva oppure è totalmente incapace! In entrambi i casi comunque ha la
responsabilità politica su quanto accadeva e pertanto non è possibile che sia
ancora Ministro della Repubblica Italiana!”
“Se in tutto questo tempo
il Ministro Pinotti non si è accorta di quello che avveniva a Taranto, non
vogliamo immaginare la gestione del resto del Ministero! E’ inaccettabile che
sulle nostre forze armate, cui va il riconoscimento per il loro impegno, si
gettino queste ombre a causa di comportamenti riprovevoli e indecorosi di
alcuni soggetti che screditano il nostro Paese! Ma si sa questo è il
Governo dove il findanzato della Guidi faceva affari privati con ENI e TOTAL e
il Ministro dell’Intero, Alfano, non sapeva che un commando straniero, avesse
prelevato con violenza la moglie di un rifugiato politico e di sua figlia per
portarle in un altro paese.”
“Fermo restando che la Magistratura dovrà accertare le singole
responsabilità personali, ” - conclude il deputato M5S, De Lorenzis - “questa
è la rappresentazione di un Governo che non conosce il significato delle parole
–legalità – e –trasparenza– e non è in grado di governare neanche un
condominio!”
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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L’Abbate
AGRICOLTURA: TESTO
UNICO DEL VINO APPROVATO DALLA CAMERA
Semplificazione burocratica
mantenendo alti standard qualitativi per il pregiato settore che traina il made
in Italy nel mondo. Soddisfazione di L’Abbate (M5S), ne gioverà la Puglia, la
seconda regione italiana per produzione vitivinicola nel 2016
Giunge finalmente la tanto attesa
approvazione della Camera dei Deputati sul cosiddetto “Testo Unico del Vino”,
il disegno di legge sulla “Disciplina organica della coltivazione della vite
e della produzione e commercio del vino” suddiviso in otto Titoli e in 90
articoli. Il testo, che passa ora all’esame del Senato, è il risultato di un
lavoro parlamentare condiviso tra le varie forze politiche e durato piĂą di due
anni.
“Un passo storico per un settore
decisivo per l’agroalimentare italiano e che su cui la Puglia punta tantissimo.
La nostra regione, infatti, si piazzerĂ presumibilmente al secondo posto nel
2016 nella produzione vitivinicola, stando alle previsioni, con 8,7 milioni di
ettolitri dopo il Veneto (9,3 milioni) e prima dell’Emilia Romagna (8,1
milioni) – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo
M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Il testo unico del vino
rappresenta per il settore, dunque, un buon mix tra semplificazione e sicurezza.
Oltre ad unificare le disposizioni normative esistenti, infatti, introduce una
semplificazione dei procedimenti senza pregiudicare la sicurezza alimentare. Assicurando
comunque alti standard di qualitĂ , viene messa in atto una sburocratizzazione
degli adempimenti e delle pratiche a cui le aziende vinicole devono far fronte.
Insomma – continua L’Abbate (M5S) esprimendo soddisfazione – il
testo risponde alle esigenze di un settore virtuoso, pregiato, che ha saputo
superare lo scandalo del metanolo, risalente a trent’anni fa, e che oggi traina
il made in Italy agroalimentare nel mondo. Infine, offre strumenti efficaci
proprio alle imprese che competono sui mercati esteri e che sono sempre piĂą
minacciate da falsificazioni e frodi”.