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da Giovanni Vianello
Collaboratore del
cittadino portavoce Diego De Lorenzis
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MobilitĂ Sostenibile
a Lecce
De Lorenzis (M5S):
Assessore Pasqualini bocciato!
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Il Comune di Lecce ha aderito alla Settimana Europea della
Mobilità Sostenibile. Sull’argomento interviene il deputato pugliese Diego De
Lorenzis, capogruppo del M5S in Commissione Trasporti alla Camera.
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“E’ insufficiente l’elenco delle azioni intraprese dal
Comune di Lecce per la settimana europea della mobilità 2016!” - dichiara
il portavoce M5S Diego De Lorenzis - “Il Comune doveva intraprendere
iniziative concrete che realmente dessero una svolta nella mobilitĂ urbana in
favore di quella sostenibile.”
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“Chiedo all’Assessore Pasqualini” - aggiunge De Lorenzis
- “di estendere e rendere permanente la delibera che permette di utilizzare
le corsie degli autobus anche per le biciclette e di adeguare l’apposita
segnaletica orizzontale e verticale per le strade di Lecce. Questa
amministrazione non ha neanche dotato la cittĂ del minimo indispensabile: per
esempio, una diffusione capillare delle rastrelliere adeguate per sicurezza,
posizione e numero per parcheggiare la bicicletta presso i maggiori punti
di affluenza del pubblico incentiva la cittadinanza all’utilizzo delle bici.
Per migliorare la mobilitĂ sostenibile bisognerebbe attuare
azioni che limitino il traffico veicolare privato mentre il Comune va in
direzione contraria autorizzando parcheggi in centro! Si dovrebbe
finalmente chiudere Piazza Mazzini, si dovrebbe estendere l’orario di divieto
per le Zone a Traffico Limitato per tutta la giornata. E’ assurdo che
propongano Lecce come <> e poi non venga redatto e
adottato un Piano Urbano della MobilitĂ Sostenibile che cambi realmente
la mobilitĂ a Lecce!
La pianificazione intelligente dei Trasporti, l’uso
integrato di tutti i mezzi a disposizione sono la chiave per lo sviluppo di una
MobilitĂ Sostenibile che non solo permette una maggiore qualitĂ della vita
a tutti i cittadini, ma come ormai dimostrato, aiuta anche l’economia, a
cominciare dagli esercenti locali.”
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“Gli amministratori locali in consiglio comunale e in giunta
DOVREBBERO rinunciare” - sottolinea il portavoce M5S Diego De
Lorenzis - “ai pass per la ZTL, perché DOVREBBERO deve dare il buon
esempio ai cittadini, tanto piĂą che le sedute e le riunioni in Comune si
svolgono quando la ZTL non è attiva e pertanto queste tessere hanno il sapore
di un inaccettabile privilegio!”
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“Siamo certi che i cittadini bocceranno l’assenza di
iniziative reali e pratiche” - conclude il deputato M5S, De Lorenzis - “
legata ad una visione <> e siamo certi che il prossimo
Sindaco sarà eletto nel M5S!”
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PIERNICOLA PEDICINI
Portavoce eurodeputato del M5s al
Parlamento europeo
Coordinatore della Commissione
ambiente e sanitĂ
Comunicato del 21
settembre 2016
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L'ENI PRONTO A DEVASTARE ANCHE L'ADRIATICO.
FORTE DELLA COMPLICITĂ€ CON RENZI IGNORA LE INCHIESTE GIUDIZIARIE IN BASILICATA
E NIGERIA E PUR DI FAR PROFITTO TRAVOLGE QUALSIASI OSTACOLO
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L'Eni continua a devastare i territori e a
mettere in campo tutte le sue forze e la sua potenza per estrarre petrolio e
gas anche in zone a forte rischio che andrebbero salvaguardate sul piano
ambientale.
Questa volta il Cane a sei zampe è pronto a
colpire il mare Adriatico dove ha ottenuto dal piccolo Montenegro quattro
concessioni che interessano un'area di circa 1.200 chilometri quadrati di
fronte le coste italiane di Monopoli e Brindisi.
In barba ai rischi ambientali per
l'ecosistema marino, alla pesca e al turismo, alla cattiva qualitĂ del petrolio
che si dovrebbe estrarre, Eni è riuscito a piegare il piccolo Stato dell'ex
Jugoslavia ed ha siglato un accordo di sfruttamento trentennale dei giacimenti
in mare insieme alla multinazionale russa Novatek che deterrĂ il 50 per cento
delle concessioni.
Il colosso petrolifero italiano pur di fare
affari e di soddisfare gli appetiti dei suoi azionisti, compreso lo Stato italiano
che detiene il 30 per cento delle quote, non si ferma davanti a niente e a
nessuno.
Grazie alle sue commistioni e alle coperture
politiche, ieri di Prodi e Berlusconi e oggi di Renzi, non si è fermato dopo
l'inchiesta Trivellopoli sullo scempio delle estrazioni petrolifere in
Basilicata e non ha battuto ciglio dopo lo scandalo in Nigeria per il quale sono
indagati, tra gli altri, l’amministratore delegato Claudio Descalzi e il
predecessore Paolo Scaroni (in ballo c'è una maxi tangente di circa due miliardi
di dollari pagata dall’Eni, secondo l’accusa, per aggiudicarsi l’acquisto di un
giacimento petrolifero nigeriano).
La sua forza economica, le sue campagne di
comunicazione, le sue capacitĂ di persuasione condizionano e travolgono tutti.
Ancora di più incidono in piccole realtà come può essere il Montenegro con i
suoi 670mila abitanti e una forte crisi economica e sociale.
Il recente via libera alle prospezioni su
ben 35mila chilometri quadri, ovvero lungo tutto l’Adriatico italiano, insieme
ai progetti di ricerca tra Montenegro e Albania, conferma che la corsa all’oro
nero in Adriatico è ripartita.
L'Eni, infatti, vuole confermare la sua
posizione in Adriatico, dove è leader dagli Anni 60, e vista la forte
concorrenza mondiale accaparra tutto quello che può laddove la politica e le
complicitĂ glielo consentono.
Toccherebbe al governo italiano dare
l'esempio e produrre un impegno per fermare l’estrazione di idrocarburi nel
Mediterraneo, facendosi promotore anche nei confronti degli altri Paesi, ma sappiamo
che l'attuale governo Renzi, dopo il varo della legge Sblocca Italia, è
d'accordo con l'Eni e non lo farĂ mai.
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PIERNICOLA PEDICINI
Portavoce eurodeputato del M5s al
Parlamento europeo
Per contatti: cellulare 3920460174
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