Ma che cittĂ sfortunata ...
lunedì 22 agosto 2016
da archnevio@tiscali.it
Riflessioni amare ... su una CittĂ sfortunata
il pensiero è fermo su un punto, una considerazione ineludibile. Possibile mai che nessuno, dico nessuno di coloro i quali abitano nel Borgo, nessuno dei cittadini che si aggirano per le vie del centro riesca a considerare di deambulare in uno scenario a dir poco spettrale atteso i tanti troppi manufatti barbaramente chiusi e dimenticati, un tempo contenitori di vita, oggi lugubri figuri che fanno scempio dello scenario in cui sono stati abbandonati dai rispettivi proprietari e purtroppo da chi dovrebbe pretenderne il risveglio, ovvero l'amministrazione comunale. Per quanto di proprietà privata, si ritrovano a scempiare scenari pubblici offendendo la dignità dei residenti di chi vi si aggira che della stessa amministrazione, per quanto la stessa finga che il problema NON ESISTA. Pensate se solo il Sindaco decidesse di DECIDERE... quanta economia inonderebbe la Città ed invece il silenzio degli incoscienti continua a nuocere alla Comunità . Più volte... ripetutamente ho rivolto appello alle istituzioni affinchè si ponesse mano alle Ordinanze Sindacali che proprio il primo cittadino ha il dovere di emettere, ma chiunque si sia avvicendato a ricoprire detta carica (ambita evidentmente per altri interessi) se ne è sempre disinteressato. Inorridisce l'assurdo quanto assordante silenzio tenuto dai tecnici per i quali proprio le ordinanze costituirebbero linfa vitale, nessuna considerazione poi per tutte le associazioni di categoria, da sempre silenti. Cosa dire poi degli Ordini professionali...? A voi l'ardua sentenza. Taranto 21.08.16 arch. Nevio Conte
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