DDL RIFIUTI, VENTOLA (COR):
“UNA LEGGE CHE NON RISOLVE L’EMERGENZA, NON FA PAGARE MENO TASSE, CHE NON FERMA
IL TRASFERIMENTO DEI RIFIUTI AL NORD E CHE NON CREA NESSUNA AGENZIA!”
Il consigliere regionale dei Conservatori
e Riformisti, Francesco Ventola, smonta il provvedimento e svela gli interessi
che il DDL nasconderebbe.
Nel
cuore della notte appena trascorsa il Consiglio regionale, con il voto solo
della maggioranza, ha approvato la nuova legge sui Rifiuti.
Per
ogni singolo cittadino pugliese da oggi, quindi, cosa cambia:
1)
da oggi il problema dei rifiuti, dei cassonetti stracolmi e
maleodoranti, è stato finalmente risolto?
2)
da oggi si pagheranno meno tasse? E i cittadini dei Comuni
virtuosi, per la raccolta differenziata, avranno sconti per il risultato
raggiunto?
3)
da oggi, ancora, i tanti camion che ogni giorno partono dalla
Puglia diretti in Emilia Romagna e Veneto si fermeranno e quindi il costo del
trasferimento non peserĂ piĂą sui cittadini?
4)
da oggi, infine, i pugliesi avranno una migliore gestione del
servizio perché entrerà in funzione un’unica agenzia regionale dai “super e
magici poteri”?
Nulla
di tutto questo. Assolutamente nulla e nessuna delle roboanti parole della maggioranza
in aula ha mai contenuto una mezza risposta a queste domande che sono quelle
che interessano i pugliesi, semplicemente perché qui l’interesse era solo uno
ed è stato ampiamente soddisfatto da consiglieri regionali di centrosinistra
totalmente succubi del suo presidente Emiliano.
Emiliano
che ieri ha beccato ben piĂą di due piccioni con la stessa fava-riforma.
Il
primo è stato quello di evitare il commissariamento della Puglia, in tema di
rifiuti, da parte del Governo Renzi. Il presidente temeva molto, infatti, uno
“scherzetto” del genere da parte del suo “amico” Matteo: il governo poteva
dichiarare da un momento all’altro lo stato di emergenza e nominava proprio lui
commissario. Una rogna di responsabilitĂ e di gravosi impegni che avrebbe
assorbito tutta l’attività regionale del presidente.
Invece,
così il commissariamento lo ha fatto proprio lui! Ed ecco il secondo risultato
raggiunto: per ora (e per chissĂ quanto tempo) non ci sarĂ nessuna Agenzia
unica. La stessa sarà per il momento commissariata con il risultato che l’ente,
nel quale avrebbero dovuto far parte i sindaci e gli organi previsti, rimarrĂ
sulla carta. Chi invece sarĂ operativo sarĂ il commissario che nominerĂ
direttamente Emiliano al quale spetterĂ il compito di gestire tutti gli impianti
(presenti e da aprire) e quindi tutti gli appalti. Parliamo di centinaia di
milioni di euro.
Ma
siccome le nomine non sono mai troppe per il presidente Emiliano, lo stesso –
ed ecco il terzo “piccione” – avrà la possibilità di nominare anche un direttore
generale. Anche questo alle dirette sue dipendenze per gestire lo smaltimento
dei rifiuti
Ma
troppi “piccioni” potrebbero andare presto di traverso: la Regione non può
“GESTIRE”, può programmare e indirizzare le politiche ambientali e quindi la
“puzza” di anticostituzionalità è davvero dietro l’angolo!