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Comunicazioni Conservatori e Riformisti
domenica 31 luglio 2016
- Fitto: RENZI ED EMILIANO IMITANO TOTO' E NINO TARANTO - CoR: PATTO PUGLIA - RENZI RINVIA, SPERANDO NEL SI' DI EMILIANO - CoR: PIANO DI RIORDINO, EMILIANO .. RIMANDATO A SETTEMBRE
FITTO: RENZI ED EMILIANO IMITANO TOTO' E NINO TARANTO. MA SENZA FARCI RIDERE.
Il leader dei Conservatori e Riformisti, Raffaele Fitto, smaschera il bluff: Renzi in Puglia firma due volte lo stesso contratto. Pensa di essere sul set di "Totò truffah e ci vuole vendere la Fontana di Trevi. Il PD? #paccodemocratico
Renzi ed Emiliano, come epilogo della loro stucchevole telenovela delle scorse ore, in cui hanno giocato ad evitarsi a danno dei cittadini, oggi prendono in giro i pugliesi e i tarantini rifirmando il Contratto Istituzionale di Sviluppo. L'imbroglio è presto scoperto. Ecco il testo pubblicato sul sito del governo:
==> ContrattoIstituzionaleDiSviluppoTaranto_Accordo
Attenzione!!! È identico a quello pubblicato sul sito della regione al seguente indirizzo:
==> htpp://beta.regione.puglia.it/documents/10192/5547288/DGR141.pdf/8820f2bc-2a36-429d-ac7c-6cb26d2c7b45;jsessionid=0F34F351B35E6A99082E6849A0FA89DF?version=1.0
In sintesi: Renzi viene a Taranto ad inaugurare un museo finanziato dai precedenti Governi, non dice una parola sul fatto che a maggio il Cipe ha distribuito un miliardo di euro per la Cultura, destinando, però, al Sud il 30% delle risorse anziché, come prevede la legge, l'80% ed alla Puglia solo briciole (25 milioni). Rinvia a settembre, per una contrapposizione irresponsabile tra lui ed Emiliano la firma del discutibile Patto per la Puglia, penalizzando la Puglia che sarà l'unica Regione del Sud a non beneficiare la prossima settimana dei finanziamenti del CIPE ed infine firma esattamente lo stesso contratto già firmato mesi fa.
GIUDICATE VOI SE QUESTO NON Ef UN VERO E PROPRIO #PACCODEMOCRATICO
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PATTO PER LA PUGLIA, COR: RENZI RINVIA A SETTEMBRE NELLA SPERANZA CHE EMILIANO GLI DICA SI'! NOI TENIAMO IN CALDO I PANZEROTTI
I consiglieri regionali dei Conservatori e Riformisti (Zullo, Congedo, Manca, Perrini e Ventola) mettono in evidenza il continuo slittamento del Patto per i problemi fra Renzi ed Emiliano
Ormai è un classico: ogni volta che il premier Renzi viene in Puglia dà ai pugliesi un appuntamento per la firma del Patto per la Puglia.
Il 17 maggio, in occasione della firma del Patto per la Città di Bari, promise che sarebbe tornato dopo due settimane.
Oggi promette di tornare a settembre in occasione della Fiera del Levante. Magari nella speranza che per quella data il presidente Emiliano abbia assunto una posizione referendaria per il SI!
Nel frattempo siamo l'unica Regione del Sud che rimane senza i fondi previsti. Ai ritardi già accumulati negli ultimi anni ne dobbiamo registrare altri.
Noi per stare tranquilli teniamo i panzerotti in caldo. Non vorremmo che alla fine invece del Patto del panzerotto ci trovassimo di fronte a un calzone di cipolla indigesto per i pugliesi che sono stati costretti ad assistere, anche oggi, al teatrino fra il premier Renzi e il presidente Emiliano.
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PIANO DI RIORDINO, COR: RENZI "SALVA" EMILIANO DA UN VERO CONFRONTO. MA NOI NON CI ARRENDIAMO ..RIMANDATO A SETTEMBRE
I consiglieri regionali del gruppo dei Conservatori e Riformisti (Zullo, Congedo, Manca, Perrini e Ventola) non sono soddisfatti dellfaudizione in Commissione Sanità del presidente Emiliano e lo incalzano su sette LACUNE del Piano a dare risposte concrete
La visita del premier Renzi a Taranto "salva" il presidente Emiliano da un vero confronto sul Piano di Riordino Ospedaliero, tantfè che il sospetto che la tanto richiesta audizione in Commissione Sanità si stata fissata proprio per oggi, per evitare un vero "esame" da parte dei consiglieri regionali, è molto forte.
Ma noi non ci arrendiamo e continuiamo a pretendere da Emiliano la stessa attenzione e interlocuzione che abbiamo avuto a Roma dal ministro alla Sanità, Beatrice Lorenzin. Per questo consideriamo quello di oggi un incontro frettoloso e fumoso dove, ancora una volta, non si sono voluti affrontare i veri nodi della Rete ospedaliera.
Da mesi li snoccioliamo come grani di un rosario in tutte le sedi con la speranza che questa opportunità di avere un Piano di Riordino Ospedaliero degno di questo nome si concretizzi con un'offerta sanitaria migliore per i pugliesi. Ad oggi non è così perché:
1) perdura nel Piano una disomogenea distribuzione dei Posti Letto sul territorio pugliese, le scelte fatte non sono supportate né da criteri demografici né epidemiologici. Per cui si hanno aree totalmente scoperte per alcune discipline, così come è totalmente carente lfassistenza in Psichiatria ed Endocrinologia. Una situazione critica su tutte: da Bari a Foggia non vi è nessun ospedale di II livello, lasciando scoperta una provincia come la BAT nonostante la legge preveda un HUB di II livello ogni 600mila abitanti. Chiara a questo punto la volontà politica di penalizzare un importante territorio.
2) manca la valutazione preliminare dei requisiti strutturali degli spazi e i luoghi dove saranno trasferiti alcuni reparti, per cui è probabile che fisicamente non sarà possibile attuare il Piano: sulla carta si può trasferire tutto, ma poi i letti devono entrare nelle stanze! Per altro le leggi sull'accreditamento delle strutture sanitarie sono severissime sulle dimensioni degli spazi da rispettare. E questa valutazione preliminare non è stata mai fatta!
3) manca, a seguire, la valutazione di sostenibilità economica del Piano alla Legge Finanziaria non solo per quello che concerne gli investimenti necessari per adeguare le strutture destinate ad essere ampliate. Nessuna traccia neppure di risorse per riconvertire subito, in contemporanea, gli ospedali che si chiuderanno e saranno trasformati in strutture sanitarie assistenziali di diversa natura da quella ospedaliera.
4) manca la valutazione finanziaria di compatibilità economica dei nuovi ospedali con i parametri previsti dalla legge per la "buona" gestione degli ospedali, ovvero il rispetto della forbice del 10% per il rapporto tra costi e ricavi e il deficit che non deve superare i 10 milioni di euro.
5) manca la previsione della rete emergenze-urgenze: si programma di chiudere le guardie mediche e i punti di primo intervento che non effettuano almeno seimila interventi l'anno (vale a dire 24 su 30), ma non si dice da nessuna parte come saranno sostituiti. Pensare di farlo con un'autoambulanza del 118 vuol dire creare il caos. Si parla anche di destinare i codici bianchi e verdi in strutture diverse dai Pronto Soccorsi, che dovrebbero occuparsi solo dei codici rossi, ma nulla si precisa in merito. Il vero rischio è che questi vadano totalmente in tilt creando un disservizio che potrebbe provocare incolpevolmente episodi di malasanità.
6) mancano, di conseguenza, anche le rete tempo-dipendenti, le reti per patologie. Insomma, una serie di servizi integrati che territorialmente garantirebbero un'assistenza sanitaria degna di questo nome.
7) manca l'unità di valutazione del rischio clinico per ogni ospedale così come previsto dalla vigente Legge Finanziaria.
A nessuna di queste osservazioni il presidente Emiliano ha risposto per colpa del poco tempo a sua disposizione, vista la visita del premier in Puglia. Nessun problema! La nostra "bocciatura" la trasformiamo, nell'interesse dei pugliesi, in "rimandato a settembre". Alla ripresa dei lavori ci ritroverà qui pronti a incalzarlo fino a quando non avrà dato risposte a tutte le mancanze di questo Piano di Riordino Ospedaliero.
Se questa rivoluzione copernicana degli ospedali pugliesi ci deve essere è giusto che ci sia in modo ottimale e proficuo. Il Piano non è una medaglia che qualcuno si deve appuntare sul petto, è il risultato di un lavoro serio perché questo è l'impegno che viene richiesto a ciascuno di noi quando si parla di Sanità.
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Info Mariateresa DfArenzo tel 338/2447026
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