da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
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GRANO: LA CUN
APPROVATA DALLA CONFERENZA STATO-REGIONI
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Ultimo step il Consiglio di Stato
per la Commissione Unica Nazionale del deputato pugliese L’Abbate (M5S) che
riforma le vetuste borse merci. Il Governo, intanto, accoglie diverse proposte
dei 5 Stelle “salva granoâ€
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Con
l’apposizione della “fiducia†sul dl Enti locali oggi alla Camera, sono state
accolte anche alcune proposte per contrastare la cosiddetta “guerra del
granoâ€, legata al recente crollo dei prezzi, ed a sostegno delle produzioni
italiane di qualità , libere da pesticidi ed a tutela delle varietà locali
proposte dal Movimento 5 Stelle. Le misure, contenute in quattro ordini del
giorno accolti dal Governo, impegnano il ministro Maurizio Martina ad
introdurre l’obbligo di indicare nell’etichetta della pasta made in Italy
l’origine del grano usato anziché lasciarla a discrezione dell’industria come
proposto dal dicastero agricolo; ad inserire dei parametri che permettano di
tracciare, ai fini della certificazione, la presenza di residui di pesticidi
nonché a favorire la tutela della biodiversità agroalimentare attraverso il
recupero e la valorizzazione delle varietà di grano locali e dei grani antichi.
Ma soprattutto, infine, ad istituire la Commissione Unica Nazionale (Cun)
per garantire una definizione trasparente del prezzo come già previsto
dall’emendamento L’Abbate (M5S) alla legge 91 del luglio 2015: un
impegno che ha visto nel primissimo pomeriggio superare lo scoglio della
Conferenza Stato-Regioni per approdare, a breve, dinanzi al Consiglio di Stato
per un definitivo parere.
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“La
nostra è una battaglia che dura, oramai, da più di un anno e nonostante l’aver
tramutato in legge le necessità di un intero comparto, come quello primario,
che ha bisogno necessariamente di tutele e di misure che diano trasparenza e
sostegno alla redditività degli agricoltori, non si è ancora conclusa – commenta
il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione
Agricoltura alla Camera e primo firmatario dell’emendamento che ha introdotto
la Cun – Settimana prossima il testo del decreto attuativo che
istituisce la Commissione Unica Nazionale sarà trasmesso al Consiglio di Stato,
in quanto si attende il verbale della Conferenza Stato-Regioni, ed in maniera
ottimistica penso che a settembre si potrà acquisire il parere. Dopodiché si
passerà alla firma dei ministri competenti ed allora potremo finalmente avere
un confronto chiaro e fondato su dati certi e condivisi per il rilevamento dei
prezzi nelle diverse filiere agricole. Intanto – prosegue L’Abbate (M5S)
– ci auguriamo
che il Governo rispetti gli impegni assunti attraverso gli ordini del giorno
approvati oggi in Aula, affinché sia garantita la pasta italiana, tra i
prodotti simbolo del made in Italy, e l’intera filiera cerealicola italianaâ€.
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La
Conferenza Stato-Regioni, intanto, ha determinato di rivedere l’uso dei fondi della
Politica Agricola Comune. “Una richiesta che reiteriamo da tantissimo tempo
– continua il deputato pugliese 5 Stelle – e che finalmente trova
d’accordo anche il Governo e gli Enti locali che si accorgono solo ora di
questa necessità . Ci auguriamo che vengano copiate le misure contenute nella
nostra risoluzione dello scorso marzo: aumento di due punti percentuali dei
premi della Pac legati all’aiuto accoppiato (aumentando il plafond di circa 80
milioni di euro), destinando maggiori somme ad allevamenti che garantiscono
un’alimentazione libera da Ogm e antibiotici e con condizioni di benessere
animale; promozione in accordo con le Regioni di misure specifiche all’interno
dei programmi di sviluppo rurale volte al mantenimento delle culture arboree di
pregio paesaggistico; prevedere iniziative a sostegno della costituzione di
organizzazioni interprofessionali e professionali e ad intervenire presso le
competenti sedi comunitarie affinché si valuti, per la programmazione della Pac
oltre il 2020, sia – conclude L’Abbate (M5S) – l’opportunità di
promuovere aiuti diretti che sostegni specifici per le aree agricole di
montagna in virtù della loro importanza strategica a presidio del territorioâ€.
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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
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DL ENTI LOCALI:
COMUNI COSTRETTI A PIÙ SANZIONI E MENO SERVIZI SECONDO I 5 STELLE
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Ancora tagli per gli Enti locali,
multe per i Comuni virtuosi, storno dei soldi dalla sicurezza ferroviaria
nonostante il disastro di Andria-Corato e spunta anche il “regalino†per il
Sindaco Bianco (PD) antagonista del barese Decaro nella corsa alla Presidenza
dell’Anci
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Con la 47esima votazione di fiducia del
Governo Renzi, il
dl enti locali è stato approvato dalla Camera dei Deputati. Il provvedimento ha
raccolto la forte opposizione del Movimento 5 Stelle sceso dinanzi a
Montecitorio a protestare con le decisioni della maggioranza guidata dal
Partito Democratico. Il testo prevede, infatti, sanzioni per quei sindaci
che puntano a chiudere anticipatamente i loro mutui nonché con il patto di
stabilità e il pareggio di bilancio vengono limitate le possibilità di erogare
servizi ai cittadini; ciò nonostante siano stati proprio i Comuni ad aver
pagato più di tutti il consolidamento dei conti degli ultimi governi. Tra il
2010 e il 2015, da Palazzo Chigi sono stati applicati tagli per 17 miliardi
di euro quando le città incidono appena il 2,5% sul totale del debito e
neppure il 7,6% dell’intera spesa pubblica. Battezzato, poi, come uno schiaffo
alle vittime del recente disastro ferroviario di Andria e Corato lo storno di
ben 75 milioni di euro vincolati e finalizzati alla spesa per la sicurezza
del trasporto su ferro e ora destinati ad altri usi in seno al settore. Rinviata
per la nona volta, infine, nonostante le promesse mediatiche del premier Renzi,
la possibilità per gli enti locali di avvalersi della Spa della riscossione in
sostituzione di Equitalia.
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“Siamo
di fronte al solito decreto-omnibus –
commentano i deputati pugliesi Giuseppe L’Abbate ed Emanuele Scagliusi (M5S)
– Un minestrone indigeribile che, partito con la finalità di sistemare
alcune emergenze, si è arricchito via via di regali, mancette e marchette. Un
decreto che punta a mettere delle toppe senza risolvere i problemi complessivi.
E che conferma la logica del pareggio di bilancio che tanto ha gravato sugli
enti locali negli ultimi anni. La conversione del testo, inoltre – proseguono
i parlamentari 5 Stelle – è stata gestita malissimo in commissione
Bilancio con le solite, precipitose modifiche presentate nottetempo, senza la
bollinatura della Ragioneria dello Stato e senza spazio temporale di
discussione. Un provvedimento che punisce quei Comuni che, virtuosamente,
restituiscono i soldi al prestatore (gli istituti finanziari o Cassa depositi e
prestiti) e che ha visto bocciare, dalla maggioranza PD, le nostre proposte per
consentire ai Primi Cittadini di rinegoziare i prestiti, abbassando i tassi di
interesse pagati a banche e finanziatori. Il Governo e i partiti di maggioranza
– continuano L’Abbate e Scagliusi (M5S) – si sono dimenticati
subitaneamente pare della tragedia ferroviaria pugliese e delle continue
promesse fatte sulla chiusura di Equitalia. Interessante, infine, il regalino
al sindaco PD di Catania Enzo Bianco, possibile futuro presidente Anci, carica
che sta contendendo al barese Antonio Decaroâ€.
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Il testo Enti
Locali consente, infatti, ai Comuni che presentano un piano di riequilibrio
di bilancio, di inserire in esso, di aggiornarlo e di modificarlo in corsa
anche con i debiti fuori bilancio o i disavanzi risultanti dal rendiconto
approvato. Ciò, in barba alla Corte dei conti che non consentirebbe interventi
su previsioni errate. Tra le proposte dei 5 Stelle che hanno raccolto il
consenso della maggioranza un emendamento che rende più trasparente la
regolazione del contenzioso tra Aifa e le aziende farmaceutiche, contemplando
che le previsioni delle istanze di rettifica indirizzate all’Agenzia del farmaco
siano rese pubbliche sul suo sito istituzionale; il vincolo per il ministero
della Salute di completare il programma di informatizzazione del sistema
sanitario nazionale previsto, dal Patto per la Salute 2014-2016, entro e
non oltre le scadenze programmate dall’Agenda digitale e, infine, l’emendamento
firmato dal Governo sul Piano cerealicolo fortemente richiesto dai
componenti M5S della Commissione Agricoltura e dal suo capogruppo, il pugliese
Giuseppe L’Abbate.
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da Il Meetup ROCCAFORZATA a 5 Stelle
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Protezione civile: Pianificazione comunale
e fondi utilizzati per
acquisto
auto
contributi protezione civile
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da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis
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Ferrovie Sud Est: M5S
informa i cittadini!
De Lorenzis (M5S): venerdì
a Taranto, sabato a Lecce!
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Continuano gli incontri sulle Ferrovie Sud Est da parte del
capogruppo del M5S della Commissione Trasporti della Camera, Diego De Lorenzis.
Dopo gli eventi di Brindisi e Bari, questa settimana altri due eventi in altri
capoluoghi di provincia, dove si affronterà la situazione della società di
trasporto e degli scenari possibili per mantenere alta l’attenzione sui
passaggi estremamente delicati e importanti che determineranno il futuro di
FSE.
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“Bisogna continuare a mantenere la massima attenzione su
quello che è accaduto e sta per avvenire in FSE!†- dichiara il portavoce
Diego De Lorenzis, capogruppo del M5S in Commissione Trasporti alla Camera dei
Deputati - “Per questo ritengo indispensabile informare la cittadinanza,
per non trovarci con decisioni del Governo centrale senza che la popolazione
sia adeguatamente cosciente di quello che sta avvenendo.â€
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“Per questo, venerdì 22 luglio sarò a Taranto alle 19.30,
presso il Park Hotel in viale Virgilio 90, per un confronto pubblico con la
cittadinanza sulle disastrose vicende legate a Ferrovie Sud Est. Questo è il
terzo di un ciclo di incontri, dopo i primi due a Brindisi e a Bari, e il
quarto che si terrà sabato 23 luglio alle 19.30 a Lecce presso l’Hotel Zenith
in via Gaetano Martinez.â€
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“Invito la cittadinanza a seguire attentamente questi
eventi †- conclude De Lorenzis - “perché solo se informata correttamente, i
cittadini potranno essere coscienti e distinguere la bontà delle soluzioni
sul futuro di una delle più importanti aziende pubbliche di trasporto in
Puglia.â€
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da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
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GRANO: PLAUSO PER
LA COMMISSIONE UNICA NAZIONALE MA MANCANO RICERCA E PIANO PROTEICO PER USCIRE
DALLA CRISI
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Il deputato L’Abbate (M5S) soddisfatto
dell’accoglimento delle proposte 5 Stelle da parte del ministro Maurizio Martina ma
indica le prossime future mosse per dare concreto sostegno alla filiera del
grano duro
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L’attesissimo Tavolo di filiera
sul grano duro, tenutosi questa mattina a Roma, ha visto il ministero
dell’Agricoltura puntare su sei azioni per uscire dalla crisi del comparto
e superare la cosiddetta “guerra del granoâ€. Il ministro Maurizio
Martina, raccogliendo gli spunti parlamentari giunti soprattutto nelle ultime
settimane, ha stabilito di creare un fondo da 10 milioni di euro
inserito nel decreto legge Enti locali, ovvero un primo stanziamento per dare
avvio a un organico piano nazionale cerealicolo e sostenere investimenti anche
infrastrutturali per valorizzare il grano di qualità 100% italiano; di creare
una Cun (Commissione unica nazionale) per il grano duro con l’obiettivo di
favorire il dialogo interprofessionale e rendere più trasparente la formazione
del prezzo nonché di confermare gli aiuti accoppiati europei Pac per il
frumento che equivalgono a circa 70 milioni di euro all’anno fino al 2020 per
quasi 500 milioni investiti nei 7 anni di programmazione. Inoltre, Martina
prevede il rafforzamento dei contratti di filiera per proseguire negli
investimenti che hanno visto 50 milioni di euro impiegati dalla filiera cerealicola
con nuovi bandi in autunno per un budget totale di 400 milioni di euro
(metà in conto capitale e metà in conto interessi), marchio unico volontario
per grano e prodotti trasformati per dare maggiore valore al grano di
qualità certificata che rispetti il disciplinare del sistema di qualitÃ
della Produzione integrata e risponda a determinati requisiti organolettici e,
infine, sperimentazione dalla prossima campagna di un nuovo strumento
assicurativo per garantire i ricavi dei produttori, proteggendoli dalle
eccessive fluttuazioni di mercato. Un modello dipinto come innovativo,
attualmente allo studio e che verrà presentato alla Commissione Ue per il via
libera.
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“Finalmente il ministro si è
svegliato. È da tempo che chiediamo azioni concrete per il comparto ed
attendere che la crisi giungesse al parossismo, con le aziende già sul
lastrico, non ci è sembrata la scelta più saggia. Ma almeno Martina ha
interrotto il suo silenzio di parole e fatti – commenta il deputato
Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio
– Il piano cerealicolo, infatti, impiegherà degli anni per ottenere i primi
risultati a causa del tempo perso inutilmente sino ad oggi. Finalmente si
aprirà la Cun sul grano duro e, quindi, praticamente l’unica misura concreta
che in realtà potrà dare un minimo di ristoro immediato ai produttori e
trasparenza nella filiera l’ha fatta il Movimento 5 Stelle da opposizione.
Speriamo che il ministro Martina ci ascolti con più costanza così da poter
cambiare qualcosa – prosegue L’Abbate (M5S) – in un settore
primario dove le azioni sono attese da tantissimi anni e che vede l’immobilismo
anche di questo Governo. Purtroppo, però, non è stata spesa neppure una parola
per la ricerca, quando questo mondo e quello produttivo devono necessariamente
andare a braccetto per cercare di garantire un futuro roseo al comparto.
Bisogna comprendere, infine, - conclude il deputato pugliese 5 Stelle
– se nel Piano cerealicolo che ha in mente Martina (sinora una scatola vuota
a dire il vero) è stato inserito o meno il Piano proteico che devono andare di
pari passo per garantire la giusta alternanza nello sfruttamento del terrenoâ€.
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