Documento
Anci Puglia su ddl regionale 128/2016 in materia di Gestione Rifiuti
E' evidente il persistere della situazione emergenziale e le enormi difficoltÃ
dei Comuni nella gestione dei rifiuti.
Anci è consapevole del fatto che i Comuni
hanno le loro responsabilità , ma c'è bisogno di una scossa nel settore; da un
lato bisogna cercare di restare nell'ambito della normativa europea e nazionale
e dall'altro, però, bisogna arrivare ad una gestione sostenibile per le
comunità , in un momento in cui sono tante le fragilità sociali.
Anci concorda sull''obiettivo regionale di
nuova governance, Â ma non condivide l'esito del ddl e il ruolo assegnato
ai Comuni, in quanto modifica radicalmente la governance, trasferendo tutte le
competenze ad una costituenda Agenzia regionale. Vanno affrontare questioni
politiche istituzionali di metodo e di merito. La titolarità delle competenze
spetta ai Comuni, e il loro coinvolgimento è imprescindibile dal punto di vista
formale e sostanziale.
Evidenti criticità riguardano gli impianti,
le principali problematiche afferiscono l'allocazione e le relative procedure
autorizzatorie. Bisogna puntare ad una Puglia autosufficiente, in grado di
chiudere il ciclo dei rifiuti riducendo i costi per amministrazioni e
cittadini, ma è indispensabile condivisione e consenso dei territori e lo
snellimento delle procedure autorizzatorie per l'impiantistica.
Sull'impiantistica, Anci concorda sulla
opportunità di una centralizzazione, con un Ato unico a regia regionale, ma è
indispensabile che tutti gli impianti già autorizzati siano resi attivi da
subito.
L'Agenzia regionale, così come prevista dal
ddl 128/2016, è sovraccarica di competenze che si sovrappongono tra i vari
livelli istituzionali coinvolti e scarica i propri i costi sui Comuni.
In
materia di servizi affidamento spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti
solidi urbani, il testo del ddl va oltre competenze e titolarità Â
della Regione. La competenza deve restare in capo ai Comuni, anche per evitare
che siano deresponsabilizzati.
La separazione tra chi eroga il servizio e chi riscuote i tributi inoltre,
rischia di provocare un ulteriore e pericoloso iato, generando conflitto
istituzionale.
Anci Puglia chiede di verificare possibilitÃ
di affidare competenze ad Autorità Idrica Pugliese, con obbiettivo immediato di
semplificare procedure autorizzazione degli impianti, ed in futuro, la concreta
possibilità di avere una tariffa controllata.
L'associazione dei Comuni ribadisce la
necessità di rafforzamento della titolarità  pubblica degli impianti e
ritiene che una parte dell'impiantistica a titolarità  pubblica vada
finanziata, eventualmente ricorrendo a fondi UE, anche per evitare che le quote
di ammortamento incidano sulle tariffe;
Bisogna infine sistematizzare le
società  in house dei Comuni. Previa verifica di tutte le situazioni,
sarebbe opportuno costituire una holding regionale unica di tutte le societÃ
satelliti, con il coordinamento della Regione, con l'obiettivo di avere servizi
pubblici più efficaci ed efficienti.