da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
Â
Â
PESCA: NECESSARIE RIFORME STRUTTURALI
PER DARE REDDITIVITÀ AL COMPARTO
Â
Il deputato
L’Abbate (M5S), intervenuto alla Tavola rotonda sul comparto della pesca, ha
ribadito i concetti della risoluzione 5 Stelle già presentata a Montecitorio:
non solo gestione del rischio e strumenti finanziari ma rilancio competitivo
dell’intero settore
Â
La gestione
del rischio è una questione fondamentale per tutto il settore primario,
dove gli operatori sono esposti a rischi economici e ambientali sempre maggiori
per effetto dei cambiamenti climatici e della crescente volatilità dei prezzi.
Questo vale particolarmente nel settore pesca e acquacoltura (pur con
delle differenziazioni tra i due comparti) ed è pertanto indispensabile poter
disporre di strumenti idonei ad affrontare tali rischi. Se ne è parlato questa
mattina, 12 luglio, a Montecitorio in una tavola rotonda organizzata dalla
deputata molisana Laura Venittelli (responsabile pesca PD) dal titolo “Strumenti
finanziari e di gestione del rischio per il sistema nazionale della pesca e
dell’acquacolturaâ€.
Â
“I
fondi di mutualizzazione per i pescatori e le assicurazioni per gli
acquacoltori sono indispensabili e vanno attuati immediatamente rispetto a
quanto consentito dal FEAMP (ovvero il Fondo europeo per gli affari marittimi e
la pesca, in quanto questa è una materia armonizzata tra i diversi Stati membri
dell’Ue) – ha dichiarato il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate,
capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera che ha preso parte alla
tavola rotonda – Tuttavia, il comparto necessita di interventi
strutturali al fine di accrescere la competitività e il rendimento economico
delle attività di pesca; pertanto è indispensabile stimolare l’innovazione e
finanziarla. Seppur le difficoltà del settore siano innegabili, infatti, le
motivazioni vanno cercate altrove rispetto alla sola considerazione
dell’aumento del costo del carburante e ai cambiamenti climatici: dal giugno
2014 al giugno 2016 il prezzo industriale del gasolio è diminuito del 35%. Per
superare questo stato di crisi reddituale consolidata, dunque – ha
continuato L’Abbate (M5S) – non sono sufficienti interventi spot ma
provvedimenti di riorganizzazione strutturale del comparto. Per questo, abbiamo
presentato una risoluzione in Commissione Agricoltura per chiedere l’attuazione
degli articoli 35 e 57 del FEAMP, relativi rispettivamente ai fondi di
mutualizzazione per i pescatori e alle assicurazioni per gli acquacoltori
nonché l’immediata attivazione di ogni utile iniziativa volta a promuovere
l’accesso alle operazioni di microcredito alla garanzia pubblica da parte delle
aziende del settore ittico e dell’acquacoltura, anche attraverso l’istituzione
di un fondo operante senza la valutazione economico-finanziaria del soggetto
beneficiario. Riteniamo che la strada degli investimenti strutturali sia quella
risolutiva – ha concluso Giuseppe L’Abbate (M5S) – della crisi
reddituale delle attività ittiche, legata ad aspetti di scarsa competitivitÃ
delle imprese non in grado di rispondere adeguatamente ai mutamenti del
mercato. In ciò, la politica può far molto ed è giunto il momento di farlo:
dalla organizzazione dell’offerta, alla valorizzazione del prodotto sino alla
diversificazione delle attività â€.
Â
Â
Â
***********************************************
Â
da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis
Â
Â
Ilva, salvataggio a
perdere con bollette degli italiani.
De Lorenzis (M5S):
ennesimo crimine da parte del Governo verso Taranto!
Â
Il giorno della discussione in aula del nuovo decreto Salva
Ilva, tuona il M5S contro l’undicesimo provvedimento “Ammazza Tarantoâ€. Con
perdite economiche continue si da la possibilità al sidelurgico di contrarre
nuovi debiti ma quelli passati, l’Ilva ancora non li ha ripagati.
Â
«Dove sono i soldi già prestati all’Ilva che sarebbero
dovuti già esser restituiti? – dichiara il portavoce pugliese del M5S Diego
De Lorenzis - “L’Ilva ha perso 918 milioni nel 2015, 641 nel 2014, 911 nel
2013, 620 milioni nel 2012 e continua a perdere ogni giorno 2,5 milioni
di euro. Cosa sarebbe potuto succedere se questi soldi invece di buttarli
in Ilva, fossero stati impiegati nella città di Taranto e nelle bonifiche,
oppure nel garantire un prepensionamento ai lavoratori per aver lavorato in
siti dove è presente l’amianto? Probabilmente una rinascita di Taranto, ma
come ormai è lampante, al Governo Renzi e al PD non interessa la salute e
l’ambiente dei tarantini.â€
Â
“Vogliono consegnare nelle mani dei privati†- incalza De
Lorenzis - “uno stabilimento che produce malattia e morte, garantendogli
l’immunità , come già succede con i commissari, nonostante l’Ilva sia un
soggetto con nessuna prospettiva di rilancio imprenditoriale. Senza
contare che questo decreto stabilisce un cambio di regole per la gara in corso
d’opera il che potrebbe portare a una pioggia di ricorsi e occorre
sempre ricordare che i reali proprietari non hanno mai concordato una
vendita. Si prospetta una inquietante ipotesi che alla fine, lo Stato
italiano dovrà rimborsare anche i Riva!â€
Â
“E’ necessario†- aggiunge Diego De Lorenzis del M5S -
“smontare il giochino di parole del Governo distinguendo gli interventi di
decontaminazione ambientale dagli interventi di ristrutturazione degli
impianti. La Commissione Europea non si opporrebbe all’eventuale
sovvenzionamento pubblico delle spese per gli interventi di decontaminazione
del sito dell’Ilva e delle aree circostanti, nella misura in cui tali
interventi siano urgenti e necessari per porre rimedio all’inquinamento esistente
e per garantire la salute pubblica nella città di Taranto. Ma Renzi e il
PD vanno in direzione opposta, finanziando gli impianti e facendo
precipitare anche la situazione in merito agli Aiuti di Stato.â€
Â
“Ma poichè al peggio non c’è mai fine, come l’autorità per
l’energia elettrica e il gas ha confermato, per favorire il prestito all’Ilva
attraverso la Cassa servizi energetici, ci sarà anche un prelievo forzoso
nelle bollette energetiche. In sostanza l’ennesimo regalo all’Ilva lo
pagheranno ancora una volta tutti gli italiani, mentre i tarantini e i
lavoratori muoiono, mentre vengono avvelenati mari, falde e terreni.
Si sta consumando†- conclude Diego de Lorenzis -â€l’ennesimo
crimine da parte del Governo italiano verso Taranto. Renzi rimanga lontano dalla
città e non si faccia mai più vedere!â€
Â
Â
***********************************************
Â
Â
da Valerio L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
AGRICOLTURA:
ACCOLTE POSITIVAMENTE LE MISURE DEL DL ENTI LOCALI SUL COMPARTO
LATTIERO-CASEARIO
Il
Movimento 5 Stelle dà parere favorevole al decreto legge Enti locali in virtù
delle attese misure sul “latteâ€. All’appello, purtroppo, mancano gli interventi
strutturali e le iniziative sull’altro comparto attualmente in crisi, quello
cerealicolo
Il decreto
legge Enti locali approda in Commissione Agricoltura e raccoglie,
grazie ai suoi provvedimenti per il comparto primario, il parere favorevole del
Movimento 5 Stelle. A beneficiare della normativa sarà pressoché il settore
lattiero-caseario che, come noto, anche a seguito della cessazione del
regime delle quote, attraversa un momento particolarmente difficile. Tra le
misure proposte: l’applicazione del regolamento 2016/559 nella parte relativa
alla possibilità di sostenere i produttori di latte tramite una
pianificazione dell’offerta volta alla riduzione dei livelli di produttivitÃ
con una spesa di 10 milioni di euro, il rifinanziamento nel biennio 2016-2017
del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti con 10
milioni di euro e, infine, la proroga di SIN (Sistema Informativo Agricolo)
sino all’espletamento della gara Consip così da garantire razionalizzazione ed
ordine.
“Pur
apprezzando molte queste misure, soprattutto l’accoglimento della proposta che
presentammo già nella scorsa Legge di Stabilità sul Fondo per gli indigenti – commenta
il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione
Agricoltura alla Camera – ci preme cogliere l’occasione per
chiedere al Governo un impegno preciso presso le istituzioni europee sulla
questione latte. Occorre pensare ad un intervento strutturale a livello
comunitario poiché, dopo la fine del contingentamento, l’aumento della
produzione ed il calo dei consumi hanno finito per colpire il settore in modo
profondo e, se non si interviene con urgenza, ancora molte aziende
continueranno a chiudere. Purtroppo – prosegue L’Abbate (M5S) – anche
l’aggregazione di filiera manca e i rapporti di forza all’interno della stessa
sono ancora molto squilibrati a favore dell’industria di lavorazione ed a
scapito dei produttori. Se da un lato, poi, sono da accogliere positivamente le
misure in favore della restituzione della parte di prelievo supplementare
restante dopo il saldo di quanto dovuto alla Commissione europea, dall’altro
desta stupore il mancato inserimento di altre importanti questioni come gli
interventi a favore del settore cerealicolo, le cui difficoltà sono note ormai
da tempo. Come del resto chiediamo con la nostra risoluzione, le numerose
criticità che caratterizzano questo comparto richiedono misure strutturali
urgenti a partire da un piano cerealicolo nazionale che sia in grado di
intervenire su quelle che sono le debolezze più rilevanti come la
frammentazione della superficie colturale con elevati costi di produzione e la
relativa perdita di competitività delle imprese, la differenziazione
qualitativa e quantitativa delle produzioni e la scarsa concentrazione
dell’offerta. È importante poi – continua il deputato pugliese
5 Stelle – favorire anche in questo settore l’aggregazione di
filiera e consentire una collocazione del prodotto che non sia unicamente a
vantaggio dell’industria di trasformazione, attraverso l’attivazione di una
Commissione Unica Nazionale (Cun) per i cereali che garantisca trasparenza
nelle relazioni contrattuali e nella formazione dei prezzi. Si era aperta la
possibilità di utilizzare il famoso ‘tesoretto’ del ministero dell’Agricoltura
per favorire la competitività delle filiere, attraverso la valorizzazione dei
prodotti agricoli e agroalimentari sui mercati nazionali ed internazionali ma,
anche in questo caso – conclude L’Abbate (M5S) – il
Governo non sembra aver dato il suo assenso. Ci auguriamo, invece, che risponda
presto alle esigenze di questi comparti sempre più in crisiâ€.
Â
***********************************************
da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino portavoce Diego De Lorenzis
Â
Â
Concessione Grimaldi,
M5S:
Autorità portuale
rinvii decisione e chieda parere all’Autorità garante della concorrenza!
Â
“Sulla decisione in merito alla concessione demaniale
marittima in favore della Società Grimaldi Euromed assistiamo ad una
inaccettabile accelerazione contraria agli interessi del Porto brindisino
che potrebbe subire gravi danni per la violazione della normativa nazionale
e comunitaria a tutela della concorrenza e del mercato oltre che in spregio
delle regole minime sulla trasparenza e sull’evidenza pubblica che
decisioni di questa rilevanza impongonoâ€. Questa l’indignata reazione dei
portavoce del Movimento Cinque Stelle da tempo impegnati per garantire la
legalità e l’efficienza del Porto di Brindisi che rappresenta una importante
fonte di ricchezza della città pugliese.
Â
Dopo le interrogazioni presentate dal deputato Diego De
Lorenzis, Capogruppo del M5S della IX Commissione “Trasporti, Poste e
Telecomunicazioni†della Camera dei Deputati, le richieste rivolte al
Presidente della Regione, Michele Emiliano, formulate dal Consigliere regionale
del M5S, Gianluca Bozzetti, e le mobilitazioni e gli interventi dei neo
consiglieri comunali Stefano Alparone e Elena Giglio sostenuti dalla
cittadinanza, “ora pretendiamo un atto concreto dell’Autorità portuale, del
Comune e di ogni ente interessatoâ€, dichiarano i portavoce.
Â
“Con una lettera, inviata anche al Comune, all’Autorità garante
della concorrenza e all’Autorità anticorruzione†- precisano i portavoce - “abbiamo
formalmente esortato l’Autorità portuale di Brindisi, prima di assumere ogni
decisione, a chiedere un parere all’Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato competente a valutare se la concessione al gruppo Grimaldi crei un
monopolio di fatto, violando i principi della concorrenza, dato che la societÃ
concessionaria avrebbe a disposizione tutte le banchine operative del Porto,
pretendendo anche l’esonero dal pagamento dei diritti portualiâ€.
Â
In attesa che sia richiesto e reso il parere, i portavoce
rinnovano ancora una volta la richiesta di rinvio della decisione in seno al
Comitato portuale attesa la doverosa prevalenza degli interessi della funzionalitÃ
e dell’efficienza del Porto rispetto a quelli di un singolo privato che
persegue esclusivamente i propri interessi economici.
Â
“Autorità portuale, Comune, Regione smettano di affidarsi a
meri escamotages regolamentari e si impegnino ad agire nel rispetto delle
regole e a garantire la legittimità delle loro decisioni†- concludono i
portavoce - “e si chieda subito il parere all’Autorità garante della
concorrenza!â€.
Â
***********************************************
Â
Â
da Valerio
L'Abbate
Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate
GRANO:
CONTINUA L’ASSENZA DI SEGNALI CONCRETI DAL MINISTERO DELL’AGRICOLTURAÂ
Il
sottosegretario Castiglione risponde al question time di L’Abbate (M5S) sulla
crisi del grano, ma si rimane in attesa dei decreti attuativi sulla Cun mentre
a Foggia il prezzo rimane invariatoÂ
“È
stato convocato per il prossimo 20 luglio, il Tavolo nazionale della filiera
cerealicolaâ€. Questa la risposta del sottosegretario Giuseppe
Castiglione all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato
Giuseppe L’Abbate (M5S) in Commissione Agricoltura a Montecitorio. Mentre
la guerra del prezzo imperversa, alla Camera di Commercio di Foggia va in scena
la protesta dei produttori che porta la Commissione a non riunirsi ed a
lasciare il prezzo invariato rispetto alla scorsa settimana, il Governo
fornisce la medesima risposta rilasciata lo scorso 2 marzo ad un medesimo
question time, presentato sempre dai deputati 5 Stelle.
“La
risposta del ministero dell’Agricoltura non può essere sempre ‘il tavolo di
filiera’ – commenta stizzito Giuseppe L’Abbate (M5S) – Sono
mesi che, a detta del Governo, questo tavolo di filiera dovrebbe essere la
panacea di tutte le storture del comparto cerealicolo ma sinora risultati non
se ne vedono. Anzi, osservando il suo stesso assordante silenzio, vien da
pensare che al ministro Maurizio Martina forse non interessi risolvere il
problema. Come è chiaro ai più oramai, infatti, nonché come testimoniano i dati
del primo semestre 2016, è in corso una vera e propria speculazione visto il
discostamento tra i prezzi di semola e di grano duro. Del resto, se non si sa
quanto grano viene prodotto, quanto ne viene importato, quanto esportato,
quanto stoccato, quanto trasformato – continua il capogruppo 5
Stelle in Commissione Agricoltura – se non si sa nulla, se non
si hanno informazioni, sulla base di cosa viene quotato il prezzo del grano?!
Appare sempre più ovvio che, in questo scenario, la parte che viene totalmente
schiacciata è quella più debole, ovvero quella dei produttori. Per questo,
abbiamo approvato la legge che istituisce le Commissioni Uniche Nazionali (Cun)
in sostituzione delle vecchie Borse merci: il Governo attivi la Cun sul grano
duro e solo così avremo dati e trasparenza di informazioni per contrattazioni
veritiere dei prezzi. A marzo scorso ci avevate parlato del ‘Tavolo di filiera’
e ora ci rispondete alla stessa identica maniera, nulla invece sul decreto
delle Organizzazioni dei Produttori (OP) che avevate promesso o sui 10 milioni
di euro per ‘la realizzazione di azioni concrete e specifiche per il settore
cerealicolo’. Dopo mesi nessuno sa quali siano queste azioni ed è un mistero
che fine abbia fatto questo stanziamento di fondi. Siamo davvero
rammaricati – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – e
nulla lascia presagire che il Governo si rende finalmente conto della
drammatica situazione che sta vivendo l’intero comparto cerealicoloâ€.
Â
***********************************************
Â
da PIERNICOLA
PEDICINI
Portavoce
eurodeputato del M5s al Parlamento europeo
Coordinatore
della Commissione ambiente e sanitÃ
Â
Â
E'
INIZIATA A ROMA LA MISSIONE DELL'EUROPARLAMENTO SULL'ILVA DI TARANTO. IL M5S
RIBADISCE LE SUE CRITICHE AL GOVERNO RENZI E PRESENTA LE SUE PROPOSTE
Â
E'
iniziata ieri a Roma, presso il ministero dell'Ambiente, la missione della
commissione ambiente del Parlamento europeo sull'Ilva di Taranto. Domani e dopodomani
gli eurodeputati si sposteranno a Taranto e Bari.
La
missione è stata organizzata su proposta di Piernicola Pedicini, coordinatore
del M5s Europa presso la commissione ambiente del Parlamento europeo, con il
supporto della portavoce eurodeputata del M5s di Taranto Rosa D'Amato.
L'incontro
di questo pomeriggio nella capitale con il ministro Gian Luca Galletti e altri
rappresentanti del Ministero non ha fatto emergere niente di nuovo.
Il
governo difende i decreti che ha emanato finora e il M5s ribadisce le sue
critiche e le sue proposte.
"Una
farsa infinita - ha dichiarato Pedicini - dieci decreti in cinque anni. L'ultimo
del governo Renzi peggiore dei precedenti. Infatti non garantisce nessuna
garanzia occupazionale per i lavoratori, completa la svendita dell'impianto, abbandona
migliaia di lavoratori a nuovi privati senza un progetto, regala un'indecente
immunità parlamentare e amministrativa a chi acquista nella fase di
applicazione del piano ambientale, concede un'ulteriore proroga per l'attuazione
delle prescrizioni Aia, prosegue la dilazione perpetua del rifacimento delle
cokerie e della copertura dei parchi minerali.
L'unica
strada - ha sottolineato il portavoce pentastellato - resta la chiusura e la
bonifica del territorio e del mare attraverso il reimpiego della forza lavoro
attualmente occupata dallo stabilimento.
Le
proposte del M5s, che abbiamo elaborato con la collega Rosa D'Amato e con gli
altri portavoce del Movimento, - ha aggiunto Pedicini - sono chiare e concrete:
per il lavoro proponiamo una mobilità lunga finalizzata al prepensionamento;
incentivi alla fuoriuscita volontaria e utilizzo del fondo europeo di
adeguamento alla globalizzazione (Feg); assistenza personalizzata nella ricerca
di un lavoro; formazione e orientamento professionale; indennità e incentivi di
sostegno fino al rientro nel mondo del lavoro; promozione
dell'imprenditorialità e incentivi all'occupazione
Per la
salute e le bonifiche, riteniamo che si debba stipulare un nuovo accordo tra
governo e parti sociali per la tutela della salute di operai e cittadini e per
la garanzia dei posti di lavoro e che si attuino progetti di bonifica e
pubblica utilità .
Per la
riconversione industriale, occorre definire un nuovo sviluppo sostenibile
legato alle caratteristiche del territorio con nuovi posti di lavoro stabili e
duraturi; pianificare fondi pubblici per le bonifiche e per il piano di
riconversione industriale di tutta Taranto che punti a ricerca, innovazione,
energie rinnovabili, turismo sostenibile, archeologia industriale, tutela
ambientale, salute. Per fare questo occorre che ci sia una cessione delle aree
a canone zero ed attività nelle energie rinnovabili, con il reinvestimento di
parte degli utili nelle attività di bonifica.
Infine -
ha concluso Pedicini - bisogna puntare sull'"economia circolare", per
il potenziamento della filiera del riuso dei rifiuti".
Domani, giovedi 14
luglio, la commissione inizierà la sua due giorni in Puglia presso la
Prefettura di Taranto a partire dalle ore 9:00.
Â
Â
***********************************************
da Vito Galluzzi
Assistente
Parlamentare del Deputato Scagliusi Emanuele
Â
Â
ACQUEDOTTO PUGLIESE: IL M5S VUOLE VEDERCI
CHIARO
Â
Il deputato Scagliusi ed i consiglieri regionali Conca e
Trevisi (M5S) presentano interrogazioni sia in Parlamento sia in Regione Puglia
per chiedere ad AQP la dovuta trasparenza sugli interventi e gli investimenti
attuati
Â
Dopo l’eclatante e preoccupante caso di contaminazione
accaduto a Casamassima (BA), determinata da una concentrazione batterica
nelle acque potabili che ha cagionato infezioni e malori colpendo anche bambini
e minori, si sono amplificati i riflettori del Movimento 5 Stelle
sull’Acquedotto Pugliese SpA (AQP). Per evitare eventuali ed ulteriori
accadimenti di tale portata, il deputato Emanuele Scagliusi ed i consiglieri
regionali 5 Stelle Mario Conca e Antonio Trevisi hanno presentato due atti
ispettivi nelle loro sedi istituzionali di competenza, Montecitorio e
Regione Puglia, per chiedere chiarezza sugli interventi e gli investimenti
attuati negli anni da AQP.
Â
“Nel settembre del 2002, è stato adottato un
Piano d’Ambito 2003-2032 dal Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale,
ovvero dall’allora Presidente Raffaele Fitto, ma che comprendeva un periodo di
30 anni nonostante la concessione ad AQP terminasse il 31 dicembre 2018 – dichiarano
i consiglieri regionali Mario Conca e Antonio Trevisi (M5S) – Di
conseguenza, il piano è stato rimodulato e predispone il programma degli
interventi necessari, accompagnato da un piano finanziario e dalla connesse
modalità gestionali ed organizzative. Peccato, però, che nessun cittadino possa
verificare gli interventi programmati o il dettaglio degli investimenti sul
sito istituzionale di AQPâ€.
Â
Questo, nonostante siano già previsti degli
strumenti che prevedono trasparenza e che vanno incontro alle esigenze degli
utenti. Uno di questi è sicuramente La Carta del servizio idrico integrato di AQP,
adottata nel 2001 e sottoscritta da molte associazioni di consumatori,
costituisce una dichiarazione di impegni che l’Acquedotto assume verso i propri
utenti e, come tale, costituisce elemento integrativo del contratto di
fornitura. Pertanto, tutte le condizioni più favorevoli nei confronti degli
utenti contenute nella Carta si devono intendere sostitutive di quelle
riportate nei contratti di forniture e nello stesso Regolamento. Tuttavia,
nonostante la “Carta†faccia argo uso della parola “trasparenza†in merito alle
informazioni circa le modalità e caratteristiche di qualità dei servizi
prestati, le procedure e le iniziative aziendali di interesse e i principali
aspetti normativi, contrattuali e tariffari, molte sono le informazioni
difficili da riscontrare.
Â
“AQP è responsabile – continua il
deputato Emanuele Scagliusi (M5S) – di tutti i servizi affidatigli e si
impegna ad attuare tutto quanto previsto dal Piano d’Ambito realizzando il
Programma degli interventi, i quali sono classificati sotto forma di obiettivi
strutturali o standard tecnici che il gestore è tenuto a raggiungere nei tempi
stabiliti dal Piano d’Ambito. In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi
del Piano d’Ambito, la Convenzione prevede l’applicazione di penalizzazioni.
Chi verifica il raggiungimento degli obiettivi? Come può un utente verificare
se AQP sta rispettando i suoi impegni? In vista della scadenza dell’affidamento
ad AQP della gestione del servizio idrico per l’Autorità d'Ambito Territoriale
per la Puglia (AATO Puglia) – conclude Scagliusi (M5S) – è
necessario rendere pubblici i dati aggiornati sugli interventi svolti e
sull’ammontare dei relativi investimenti al fine di poterne apprezzare
l’efficacia e il ritorno verso gli utenti del servizio ed anche per avviare una
discussione proficua sulla gestione dell’acqua come bene comune e delle
relative infrastruttureâ€.
Â
Â
***********************************************
Â
Â
Â
da PIERNICOLA
PEDICINI
Portavoce
eurodeputato del M5s al Parlamento europeo
Coordinatore
della Commissione ambiente e sanitÃ
Â
Â
ILVA
DI TARANTO, DA DOMANI AL 15 LUGLIO, SU PROPOSTA DI PEDICINI (M5S) UNA
DELEGAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO EFFETTUERA' UNA MISSIONE IN PUGLIA
Â
Ci
siamo. Finalmente, a partire da domani e per tre giorni, si svolgerà una
missione della commissione ambiente del Parlamento europeo presso l'Ilva di
Taranto.
Dopo
rinvii e tentennamenti le istituzioni di Bruxelles si iniziano a muovere per
entrare nel merito dell'emergenza Ilva e verificare tutte le ripercussioni sul
piano ambientale, sanitario, sociale e occupazionale.
La
missione è stata organizzata su proposta di Piernicola Pedicini, coordinatore
del M5s Europa presso la commissione ambiente del Parlamento europeo, con il
supporto della portavoce eurodeputata del M5s di Taranto Rosa D'Amato.
Si
tratterà di tre giorni di lavoro molto intensi. Si svolgeranno incontri istituzionali
e con i sindacati, con il management dell'Ilva e con il mondo delle
associazioni ambientaliste.
I
componenti la delegazione che parteciperanno alla tre giorni saranno otto, di
cui sei italiani: il presidente della commissione Ambiente Giovanni La Via
dell'Ncd; Piernicola Pedicini del M5s; Elena Gentile, Massimo Paolucci e Nicola
Caputo del Pd e Eleonora Forenza della lista Tsipras.
Gli
appuntamenti principali del programma saranno i seguenti:
Mercoledì
13 luglio.
Roma
- Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Ore
15:00 Incontro con il ministro Gian Luca Galletti e altri rappresentanti del
Ministero.
Giovedi
14 luglio.
Prefettura
di Taranto.
Ore
9.00 Saluto del Prefetto di Taranto dott. Umberto Guidato.
Ore
9.15 Incontro con il sindaco di Taranto Ippazio Stefano.
Ore
10:00 Incontro con una delegazione dell'Agenzia Regionale per la Protezione
Ambientale (Arpa Puglia).
Ore
11:15 Incontro con il direttore generale della Asl di Taranto Stefano Rossi.
Ore
12.15 Incontro con le associazioni ambientaliste: Legambiente Taranto, Wwf
Taranto e Peacelink.
Ore
12:50 Incontro con le organizzazioni sindacali: Fim-Cisl , Fiom-Cgil , Uilm-Uil
, Usb.
Ore
14:00 Benvenuto e pranzo presso lo stabilimento Ilva.
A
seguire, fino alle 19 circa Incontro presso Ilva con i commissari e il top
management e visita dello stabilimento.
Venerdì
15 luglio
Regione
Puglia Bari.
Ore
10:15 Incontro con il presidente della Regione Puglia , Michele Emiliano.
Ore
11:15 Conferenza stampa.
Â
Â