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COMUNALI, COR BRINDISI A EMILIANO: I
QUARTIERI PERIFERICI NON SONO MAFIOSI QUANDO VOTANO PER TE E LO DIVENTANO
QUANDO VOTANO PER ALTRI. SOTTERRIAMO L’ASCIA DI GUERRA E LAVORIAMO PER I
BRINDISINI”
Dichiarazione dei parlamentari ZIZZA E
CIRACI’ e i coordinatori di Brindisi di Cor, GUADALUPI E ATTORE
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“Il presidente Emiliano offende la cittĂ
e danneggia il suo stesso partito scaricando su altri i motivi reali della sua
sconfitta” così i parlamentari, senatore Vittorio Zizza e il deputato Nicola
Ciracì, e i coordinatori cittadino e provinciale di Brindisi dei Conservatori e
Riformisti, Italo Guadalupi e Vincenzo Attorre, replicano al presidente della
Regione e leader del Pd, Michele Emiliano, che ha etichettato i quartieri
periferici brindisini come “mafiosi e covi della Sacra Corona Unita”.
“Forse è arrivato il tempo per il presidente Emiliano di uscire allo scoperto e
non nascondersi più dal fare un’ analisi politica di quanto è accaduto-
sottolineano ancora i CoR- la campagna elettorale è terminata, Brindisi ha
fatto la sua scelta, Angela Carluccio è il sindaco di questa città ”.
“Non solo, quando Emiliano afferma di non essere stato votato in
quei tre quartieri dove è stato sostituto procuratore e dove si annidano i
principali clan della Sacra Corona Unita - proseguono- forse dimentica che nel
primo turno il suo candidato, Nando Marino, proprio in quei tre quartieri, che
ora addita, ha ottenuto il doppio dei voti rispetto alla nostra candidata.
Quindi ci chiediamo, se è vero ciò che dice il leader del Pd, cosa sia accaduto
tra primo e secondo turno, all’improvviso i quartieri in questione si sono
ripopolati di mafiosi. Vogliamo ricordare,
inoltre, al presidente Emiliano che, appena due anni fa, è stato il voto di
questi quartieri brindisini a contribuire alla sua elezione, dapprima con le
primarie, poi nel turno delle regionali. I suoi stessi candidati sono stati
eletti da quelli che lui definisce “covi del principali clan della Sacra Corona
Unita”.
“Noi Cor pensiamo, invece, che sia arrivato il tempo di sotterrare l’ascia di
guerra- concludono- questo atteggiamento offensivo e per nulla costruttivo non
fa del bene a nessuno neppure alla politica. E’ ora di mettersi a lavoro tutti
insieme per il bene della cittĂ , e in linea con il pensiero della nostra
sindaca, ripristinare i rapporti di serena e fruttuosa collaborazione tra il
Comune e la Regione”.
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COMUNALI, COR AD
EMILIANO: SMETTILA DI OFFENDERE. HAI PERSO, FATTENE UNA RAGIONE I BRINDISINI
HANNO BOCCIATO LE TUE POLITICHE REGIONALI E IL TUO CANDIDATO
Il gruppo regionale
dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato
Perrini e Francesco Ventola) considerano scandalose e calunniose le
dichiarazioni del presidente Emiliano sulle ragioni della sconfitta a Brindisi
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Da presidente della Regione e da ex magistrato ci saremmo
aspettati un comportamento diverso da Michele Emiliano, piĂą rispetto delle
Istituzioni e dei cittadini.
Invece, Emiliano, pur di non ammettere una pesante sconfitta
personale e politica a Brindisi offende in modo sgradevole e calunnioso
Angela Carluccio e gli elettori che l’hanno scelta. Scandalose le sue
dichiarazioni. Scandalose e volgari. Ma fin dalla vigilia del voto abbiamo
assistito a una campagna mediatica che tentava di indurre gli elettori e i
lettori a credere che la passata Amministrazione sostenesse la candidata
sindaco sostenuta da noi Conservatori e Riformisti e liste civiche.
Interviste nelle quali Emiliano per giorni ha tentato di far
passare l’idea che da una parte ci fossero i “santi” e dall’altra i “diavoli”,
ma ora richiamando anche la Sacra Corona Unita il presidente è davvero andato
fuori misura.
Emiliano se ne faccia una ragione: i cittadini hanno saputo non
solo punire un candidato scelto da Emiliano non per le sue capacità ma perché
strappandolo al campo avversario sperava di recuperare i voti di centro,
vincendo al primo turno. Invece non solo il suo candidato è andato al
ballottaggio, ma ha anche perso! Perché i brindisini, così come a Roma e
Taranto, hanno bocciato il Pd e le politiche governative di Renzi e di
Emiliano.
Se ne faccia una ragione, gli elettori hanno scelto la migliore
proposta umana e politica.
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VENTOLA (COR): I PANZEROTTI SONO DIVENTATI FREDDI E NESSUNO PARLA
PIU’ DEL PATTO PER LA PUGLIA
Dichiarazione del consigliere regionale dei Conservatori e
Riformisti, Francesco Ventola, che torna a chiedere l’audizione in Commissione
Bilancio del presidente Emiliano o del capo di Gabinetto, Stefanazzi
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I
panzerotti vanno mangiati caldi e per questo abbiamo il timore che il “Patto
del Panzerotto” fra il presidente della Puglia, Michele Emiliano, e il premier
Matteo Renzi si sia raffreddato molto e rischia diventare indigesto soprattutto
ai pugliesi.
Il 17
maggio scorso il premier Renzi a Bari, siglando il Patto per la CittĂ
Metropolitana di Bari con il suo amico e sindaco Antonio Decaro, aveva frenato
la frenesia di Emiliano che sperava di sfilare al premier anche una firma sul
Patto per la Puglia, preparato in fretta e furia nella notte. Renzi promise di
tornare in Puglia dopo 15 giorni, ne sono giĂ passati 40, piĂą o meno, e in
agenda a Palazzo Chigi la visita non è stata programmata.
Non
solo, la sensazione è che anche qui in Regione non si ha più voglia di
parlarne. Noi Conservatori e Riformisti siamo fermi all’audizione del capo di
gabinetto Stefanazzi nella prima Commissione al Bilancio. In quell’occasione,
era il 16 maggio scorso (il giorno prima dell’arrivo di Renzi a Bari per Decaro),
la consegna era di rivederci dopo qualche giorno per una selezione condivisa
delle opere da inserire nel Piano. L’arrivo repentino di Renzi a sostegno
dell’amico Decaro aveva mandato in tilt Emiliano che nella notte, incurante del
lavoro avviato in Commissione, aveva confezionato e messo sotto il naso del
premier un Patto per non essere da meno al sindaco di Bari.
Morale
della “favola”, per modo di dire, Renzi ha omaggiato Decaro e i suoi
panzerotti, ma ha poca intenzione di fare il bis! E allora a questo punto a noi
non resta che richiedere l’audizione in Commissione del presidente Emiliano o
del suo capo di gabinetto per capire in quali meandri il Patto si è arenato.
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Brexit, Fitto: non sottovaluto rischi, ma Brexit è una
opportunitĂ , non un disastro.Â
"E' evidente che si apre una fase complessa, ma il coro cupo di queste ore
(di chi non aveva capito nulla per mesi, e ora ci spiega tutto) è fuori luogo.
Gli elettori inglesi hanno deciso, e la democrazia è sacra". Così Raffaele
Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti. "Da David Cameron e' venuto
ora un discorso onesto, che gli fa onore, come e' stato suo merito dare la
parola ai cittadini. L'Inghilterra ci da' una lezione di come una democrazia
dovrebbe funzionare, anche in termini di ricambio delle leadership. Ovviamente
non esulto e non sottovaluto rischi e le incognite. Pero' la Brexit non è un
disastro, ma - al contrario - può essere una opportunità . Cameron aveva seguito
la via giusta con la rinegoziazione, chiedendo di cambiare regole e trattati.
Ma a Bruxelles hanno fatto orecchie da mercante. Lui, allora, ha mantenuto la
promessa e ha dato la parola agli elettori, cosa che burocrati e
"Palazzi" non gradiscono mai. Occorre dunque una nuova rinegoziazione
complessiva, che riguardi tutti, Italia inclusa. Naturalmente l'Italia deve
stare attenta: il peso del nostro debito pubblico è una fragilità che dobbiamo
sempre considerare, e che ci offre minori margini di movimento rispetto al
Regno Unito. Come Conservatori e Riformisti, il 30 giugno prossimo organizziamo
a Roma, con esponenti dei Conservatori inglesi, un appuntamento di analisi e
proposta, proponendo un percorso:
1. Basta cessioni di sovranitĂ a istituzioni che sono fuori controllo per i
cittadini.
2. Basta all'accordo costante PPE-PSE, che è sempre più insopportabile per i
cittadini europei.
3. No al ministro dell'economia unico europeo: sarebbe la "gabbia"
finale, con le attuali regole assurde rese ancora piĂą rigide.
4. Basta con un'ingiustizia per cui la Germania (e fa bene, per se stessa!) può
respingere le norme europee con la propria Corte Costituzionale, mentre noi (i
nostri Parlamenti) ci siamo autoimpediti questa possibilitĂ . Rinegoziare tutto,
e rinegoziamo anche noi".
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Roma, 24 giugno 2016
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Info
Mariateresa D’Arenzo
tel 338/2447026
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