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Lavoro senza contratto e inadempienze: Usb denuncia la situazione di un gruppo di dipendenti di Salam Ong e cooperativa Al Fallah
giovedì 23 giugno 2016
da USB TARANTO - LAVORO PRIVATO taranto.ilva@usb.it
mercoledì 22 giugno 2016
Un gruppo di lavoratori di “Salam Ong” e Cooperativa “Al Fallah” che gestiscono centri di accoglienza e servizi per richiedenti asilo e immigrati, iscritti all’Usb di Taranto, da giorni denunciano le gravi inadempienze di cui sono vittime i dipendenti e i migranti.
Le questioni oggetto di denuncia vanno dalla mancata corresponsione degli stipendi per mesi, al fatto che alcuni lavoratori siano privi di regolare contratto. “Ad alcuni lavoratori è imposto di lavorare oltre l’orario contrattuale, senza retribuzione straordinaria o recupero ore, a finire all’imposizione ad alcuni lavoratori di effettuare lavoro notturno - dichiara Francesco Rizzo, coordinatore provinciale Usb Taranto -. In questo contesto lavorativo di totale anarchia e imposizione la Salam ha anche inflitto un provvedimento disciplinare infondato e con gravissime accuse verso un lavoratore, fino a portarlo alla sospensione cautelativa. Ed è notizia fresca di ieri che due nostri iscritti sono stati licenziati in tronco a causa della cessazione del servizio in convenzione per l’accoglienza dei richiedenti asilo, affidato dalla Prefettura di Taranto a seguito appalto, cui era adibito (si legge testualmente nella raccomandata). E continuano dicendo che sono impossibilitati di collocarli proficuamente nell’ambito aziendale in diverse mansioni (ancora si legge nella lettera di licenziamento)”.
Inoltre i lavoratori stessi denunciano la mancata e regolare distribuzione del “kit igiene” personale e del C.D. “Pocket Money” ai beneficiari migranti, la mancanza per lunghi periodi di tempo del fondo cassa per le spese sanitarie e la mancata verifica dell’adeguatezza di alcune strutture, in particolar modo quelle adibite all’accoglienza dei minori. “In più occasioni abbiamo chiesto alle predette associazioni un incontro presso la sede della Confcooperative, che puntualmente è stato fissato per poi con vari pretesti ripetutamente rinviato – continua Rizzo -. L’associazione Salam solo dopo il precedente comunicato sindacale del 04 giugno scorso, dove si richiedeva il pagamento degli stipendi arretrati dei lavoratori e la risoluzione di alcune problematiche dei migranti, è riuscita miracolosamente a trovare le risorse economiche per pagare gli stipendi per il periodo Gennaio - Aprile 2016 (e comunque solo ad alcuni lavoratori), a distribuire il “kit igiene” ai migranti per il mese di Giugno, e a creare un fondo cassa per le medicine”.
L’Usb invita ancora una volta sia “Salam Ong” che la Cooperativa “Al Fallah” ad un incontro per affrontare tutta la grave situazione nel suo complesso. “L’Usb, i colleghi dei lavoratori dichiarano la loro piena e incondizionata solidarietà al lavoratore sanzionato e ai due dipendenti licenziati e si impegnano a non lasciarli soli, a tutelarli con determinazione in tutte le sedi opportune”, conclude Rizzo.
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