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da Giovanni Vianello
Collaboratore del cittadino
portavoce Diego De Lorenzis
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“La politica locale come quella nazionale dà solo esempi di
mala gestio e sventola bandierine di innovazione e sostenibilitĂ ambientale
solamente per intercettare finanziamenti pubblici nella vana speranza di
ingannare i cittadini con iniziative di facciata, ma con noi tutti i nodi
vengono al pettine” - denuncia il portavoce Diego De Lorenzis,
Capogruppo del M5S della IX Commissione Trasporti della Camera.
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“E’ quello che è accaduto con i finanziamenti pubblici
statali ed europei stanziati per il progetto di “Bike Sharing” annunziato dal
Comune di Lecce fin dal 2009 per dare risposta alle sempre piĂą frequenti
domande di mobilità alternativa e sostenibile” - chiarisce il
portavoce - “ma da allora si sono alternati solo malfunzionamenti, sospensioni
del servizio, oltre che enormi difficoltĂ nel reperire le tessere
magnetiche per l’utilizzo delle bici”.
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“Non bastava la beffa del filobus, non basta lo scandalo delle Ferrovie
Sud Est e quello di Ryanair: i cittadini non possono piĂą tollerare che si
continui a chiedere loro altri sacrifici mentre i rappresentati sperperano i
soldi pubblici!” - incalza De Lorenzis - “Per questo, dopo aver
presentato un’interrogazione su tali fatti, a cui non è stata ancora data
alcuna risposta, ho depositato formale esposto alla Corte dei Conti perché
la magistratura competente accerti le responsabilitĂ dei soggetti coinvolti e
le irregolarità nella gestione del denaro pubblico”.
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“Occorre accertare che fine abbiano fatto e come siano stati
utilizzati i finanziamenti statali ricevuti che ammonterebbero a ben 1.142.850
euro per la mobilitĂ sostenibile, di cui 250.000 euro per alcune stazioni,
oltre 339.295 euro come primo finanziamento” - ha chiarito il
portavoce.
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“La gestione dei politicanti di professione tradisce la fiducia
dei propri elettori” - conclude De Lorenzis - “mentre noi chiediamo
trasparenza e pertanto di individuare le responsabilitĂ relativamente allo
spreco di denaro dei contribuenti subito dai cittadini che continuano a non
fruire dei servizi necessari soprattutto in un settore fondamentale come quello
dei trasporti e in particolare della mobilità sostenibile”.
Diego De Lorenzis
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da Vito Galluzzi
Assistente
Parlamentare del Deputato Scagliusi Emanuele
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Il ministro Maria Elena
Boschi cerca di rassicurare i genitori sui rimborsi non ancora elargiti ma vi
sono famiglie che attendono dal 2011. Il deputato Scagliusi (M5S) esterna tutta
la propria preoccupazione
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Le scene dei piccoli bambini adottati dal
Kenya che, nel maggio 2014, sull’aereo di ritorno in Italia giocavano e
ridevano con il ministro Maria Elena Boschi, facendo treccine dei suoi
capelli, sono ancora impresse nella mente di molti italiani. Da allora,
però, la situazione delle adozioni internazionali non pare essere migliorata
affatto. Anzi. Nonostante lo scorso 8 maggio, proprio in concomitanza con la
conferenza stampa di presentazione della proposta di legge per superare lo
stallo nelle adozioni internazionali, a prima firma del deputato Emanuele
Scagliusi (M5S), durante il Consiglio dei Ministri il premier Renzi
incaricò la Boschi di divenire la nuova Presidente della CAI (Commissione per
le Adozioni Internazionali), ad oggi manca ancora la pubblicazione in gazzetta
ufficiale. Non solo, rispondendo in Aula a Montecitorio al question time, il
ministro Boschi non ha fatto altro che ribadire la preoccupante situazione
relativa ai fondi che dovrebbero servire per supportare le famiglie che hanno
sostenuto una adozione. Molte di queste sono in attesa addirittura dal 2011.
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"Con la Legge di stabilitĂ relativa
al 2016 abbiamo istituito un apposito fondo, presso il ministero dell'Economia,
che attualmente è gestito dal segretario generale di Palazzo Chigi, in attesa
che sia data attuazione alla legge delega di riordino della pubblica
amministrazione – ha dichiarato il
ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi – Il fondo
prevede appositamente delle risorse di 15 milioni di euro all'anno a decorrere
dal 2016 oltre a 7,5 milioni di euro derivanti dai riporti relativi alle
annualità precedenti a cui si aggiungono – ha concluso il
ministro – ulteriori 12,5 milioni di euro sempre nell’ambito del
fondo per le adozioni internazionali che sono destinati ai rimborsi per le
spese sostenute”.
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Uno scenario che preoccupa a dir poco il
deputato Emanuele Scagliusi (M5S) da
sempre in prima linea sulla questione delle adozioni internazionali che vedono
coinvolte centinaia di famiglie italiane. “I dati finalmente pubblicati
dalla CAI dimostrano quanto incidano i mancati rimborsi sul crollo delle
adozioni internazionali in questi ultimi anni. Infatti – dichiara il
deputato 5 Stelle – dal 2010 si è passati dalle 4.130 adozioni
internazionali andate a buon fine alle 2.206 del 2014. Proprio con un mio
ordine del giorno alla legge di stabilità 2016, accolto, il Governo si è
impegnato a valutare l’opportunità di sostenere la CAI nella sua attività di
risoluzione dei rimborsi delle procedure adottive, assicurando alla stessa la
dotazione finanziaria con necessari e conseguenti provvedimenti. Tuttavia -
prosegue Scagliusi – le famiglie, ad oggi, sono ancora in attesa. Ora
il ministro Boschi ha dichiarato di avere a disposizione circa 35 milioni di
euro ma non è del tutto chiaro se saranno interamente utilizzati per il
sostegno delle adozioni internazionali oppure se solo una parte sarĂ destinata
a tale scopo, visto che almeno per i 15 milioni annui stanziati a decorrere da
quest’anno, si parla di sostegno alla CAI in generale. Come al solito, questo
Governo utilizza la tattica della confusione per non dare risposte chiare e
trasparenti. Adesso – conclude il deputato 5 Stelle – le risorse
a disposizione sono note e mi aspetto un netto cambio di marcia da parte della
CAI. Dopo tre anni in cui i bambini, le famiglie ed il sottoscritto ci siamo
imbattuti davanti al muro insormontabile della Presidente Silvia Della Monica,
mi auguro con la nomina della Boschi la musica cambi anche se, occorre
ammetterlo, ritengo alquanto improbabile riuscire a fare di peggio della
vecchia gestione: ma con il Governo Renzi, si sa, al peggio non c’è mai fine”.
Emanuele Scagliusi
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