Presentazione a Roma degli inediti della poetessa Rinascimentale Barocca Pedra Francisca (Antonia) de La Valle
lunedì 13 giugno 2016
inediti curati da Pierfranco Bruni
La grecità e i simboli mediterranei nel Rinascimento di Pedra Francisca de La Valle
“Una donna tra il Rinascimento e il Barocco: Pedra Francisca de La Valle. Di notte, nell’albeggiare delle stelle…”. Una ricerca di Pierfranco Bruni, maturata negli ambiti del Progetto Etnie/Letteratura del MIBACT curato dallo stesso Bruni, che viene presentata il prossimo 18 giugno 2016, ore 18.00 nel Salone di Palazzo Sora – Corso Vittorio Emanuele Roma. La serata sarà introdotta da Miriam Katiaka.
Pierfranco Bruni dedica una Cartella alla poetessa Pedra Francisca (Antonia) de La Valle dal titolo:
“Una donna tra il Rinascimento e il Barocco: Pedra Francisca de La Valle. Di notte, nell’albeggiare delle stelle…”. La ricerca rientra nel Progetto Etnie – Letteratura del Mibact curato da Pierfranco Bruni (www.pierfrancobruniweebly.com). La Cartella è stata possibile realizzarla grazie all’importante lavoro grafico di Anna Montella, Responsabile Caffè Letterario La Luna e il Drago.
Pedra Francisca (Antonia) de La Valle è stata una poetessa nata a Siviglia nel 1555 o 1556. Non si hanno precise notizie sulla data di morte, ma i suoi ultimi versi portano come data il 1629.
Dall’ultima sua poesia, datata, appunto, 30 ottobre del 1629, si evince una scrittura molto ferma il cui contenuto ha richiami di una tragica malinconia. Ci sono elementi che rimandano ai luoghi geografici della Magna Grecia e al mare Greco. Le poesie recuperate, finora inedite, sono 21 e sono ora tutte pubblicate, in eleganti schede con introduzione di Pierfranco Bruni e progetto grafico di Anna Montella. Il titolo centrale, comunque, che è quello riportato da Bruni è: “A rirornar non posso”.
“Il tempo, l’amore, il tentativo di interpretare il mistero, secondo Bruni, sono tre aspetti che si trovano spesso nei suoi testi. Aspetti significativi che si legano ad una costante che è il mare”.
Pare che la poetessa abbia lasciato all’età di 15 anni Siviglia e abbia abitato, con i genitori, una piccola casa nelle campagne di Todi, in Umbria. Qui, profondamente legata alla santità di San Francesco d’Assisi, dedica al Santo più di una poesia. Alcuni suoi versi fanno ascoltare l’eco di Jacopone da Todi. Ha visitato la Calabria e la Puglia, fermandosi per alcuni anni nei pressi di Metaponto. In queste terre ha consumato gli ultimi anni della sua vita.
“Nella spiritualità di Pedra Francisce (Antonia) de La Vallo, secondo Bruni, si può vivere la bellezza. Ciò che è assente, rispetto ad un inizio francescano sono gli elementi della natura, il dialogare con la natura, il rapportarsi con le ‘creature’ e il suo cantico, perché, in fondo di cantico si tratta, hanno sia una carnalità sofferta, ovvero una fisicità, sia una ricerca interiore che trova nella luce della metafisica una chiave di lettura importante. È una poetessa che si è formata in un clima rinascimentale che annuncia il Barocco”.
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Pedra Francisca (Antonia) de La Valle è stata una poetessa nata a Siviglia nel 1555 o 1556. Non si hanno precise notizie sulla data di morte, ma i suoi ultimi versi portano come data il 1629.
Dall’ultima sua poesia, datata, appunto, 30 ottobre del 1629, si evince una scrittura molto ferma il cui contenuto ha richiami di una tragica malinconia. Ci sono elementi che rimandano ai luoghi geografici della Magna Grecia e al mare Greco. Le poesie recuperate, finora inedite, sono 21 e sono ora tutte pubblicate, in eleganti schede con introduzione di Pierfranco Bruni e progetto grafico di Anna Montella.
“Il tempo, l’amore, il tentativo di interpretare il mistero - secondo Bruni - sono tre aspetti che si trovano spesso nei suoi testi. Aspetti significativi che si legano ad una costante che è il mare”.