Sig.
Presidente, cari colleghi, apprendere dai mass-media che il Presidente
Emiliano sottoscrive un’intesa con i Direttori Generali dell’I.R.C.C.S.
Oncologico di Bari e dell’ASL BARI per il trasferimento dei tre reparti di
Chirurgia Toracica, Anatomia Patologica e Oncologia con spostamento del
personale su base volontaria ci fa andare oltre Totò e Peppino e ci fa dire
“in che guaio siamo capitatiâ€.
Pensare al
potenziamento dell'IRCCS Oncologico di Bari è oltremodo indifferibile ma che
questo potenziamento possa avvenire come provvedimento di emergenza sganciato
dal riordino complessivo della rete ospedaliera in Puglia e con il solo scopo
di aumentare il fatturato e raggiungere il pareggio di bilancio nell’I.R.C.C.S.
senza impegnarsi per il miglioramento della qualità dell'assistenza non solo
nell'oncologico ma in tutta la sanità pugliese é da irresponsabili.
I Piani di
Rientro non riguardano solo l’Oncologico ma tutti gli Ospedali compresi i
presidi ASL
Qui non si
tratta solo di spostare ma di riorganizzare funzioni assistenziali che
richiedono competenze, esperienze, affiatamento in équipe, servizi di
supporto che una mobilità volontaria del personale non assicurerebbe. Ed
ovviamente, non si potrà agire con atti d’imperio nel trasferimento di
personale poiché trattasi di due Aziende distinte e il rapporto di lavoro
lega il lavoratore all’ASL di Bari.
Ne deriva che
sul piano contrattuale vanno effettuate procedure di adempimento
(dichiarazione di esubero, messa in mobilità ) che intanto riguarderebbero
tutto il personale ASL, procedure che in assenza di un processo di
riorganizzazione complessivo non sarebbero possibili.
Né si può
affermare che un aumento di posti letto all’oncologico forma la rete
oncologica
perché la rete oncologica è fatta di ospedali, di ambulatori, di assistenza
domiciliare, di hospice per malati terminali e di protezione sociale da
assicurare con l’integrazione socio-sanitaria.
Chi sa di
programmazione e organizzazione dei servizi sanitari non scommetterebbe mai su
tanta faciloneria ma, ormai, siamo nell’improvvisazione più totale e siamo
stanchi di proporre, suggerire, contestare verso un Presidente di Regione che,
a nostro avviso, non ha ben compreso il suo ruolo.
C’è la
necessità indifferibile ed urgente di riordinare l’intero sistema secondo gli
indirizzi del D.M. 70/2015, sistema che deve chiedersi se, ammesso (e non
concesso) che spostando si migliora l'Oncologico come tutti desideriamo, al
contempo non si penalizzi l'assistenza in quei presidi dai quali servizi,
attrezzature e risorse umane vengono tolte e, francamente, privare l’ASL BARI
dell’Anatomia Patologica è da insensati
Vi chiedo di
riflettere anche sul nostro ruolo: possiamo far finta di nulla? Possiamo
continuare a non sapere del Piano di Riordino? Possiamo essere disinteressati
rispetto a tassazione, liste di attesa, super-tichet, gente che non ricorre
più alle cure, indebolimento della prevenzione, assenza di cure domiciliari,
mancato rafforzamento della riabilitazione e della medicina distrettuale,
carenza di manutenzione delle strutture sanitarie, gare prorogate
illegittimamente, turni massacranti, carenze di personale, caos 118.
Possiamo
assistere, voltando lo sguardo dall’altro lato, ad annunci di trasferimenti
di reparti da un’Azienda all’altra senza una valutazione preliminare della
fattibilità finanziaria e di risultato gestionale dell’Oncologico e dell’ASL
BARI e senza alcuna proiezione su volumi e sugli esiti delle attività ?
Noi crediamo
di no ma occorre che tutto il Consiglio sia unito per far capire al
Presidente Emiliano che non è una questione di un Gruppo consiliare ma una
questione che riguarda tutta la collettività poiché non si può procedere con
provvedimenti spot ma ci si deve adoperare una buona volta nella
riorganizzazione complessiva del Servizio Sanitario Regionale.
Mi auguro che
il Presidente Romano, nella sua qualità di Presidente della Commissione
competente, si faccia interprete del disagio che con questa missiva
rappresentiamo e si adoperi nella convocazione di una seduta della
Commissione allargata alla partecipazione dei Capigruppo (e ovviamente di
quanti altri sentano di poter partecipare) per un confronto sullo stallo e
sull’improvvisazione in cui versa la sanità in Puglia.
Cordialità .
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