ELOGIO DELLA FUGA – personale di pittura di JEAN LABORIT
mercoledì 1 giugno 2016
Centro Culturale KALLIOPE, vico de Notaristefani 6 (Centro Storico) Massafra (Ta)
da Kalliope silvestri.massafra@gmail.com
Inaugurazione sabato 4 GIUGNO 2016 - ore 20,00 Aperta fino al 18 giugno 2016 All’interno del progetto "Arte - Ambiente", promosso da Il Corifeo e NordSud Puglia. Consulenza artistica di Tommaso Colagrande Info: 3204838432
“L’arte disturba coloro i quali non hanno né fede né legge e lo fa molto più di quanto non si creda. L’arte è il contrario dell’iconoclastia, è il diritto di inventare, di creare delle forme nuove. L’arte ha un fine, uno scopo, un senso, una necessità di voler essere gratuita, accessibile a tutti, senza volontà di appropriarsene. Vuole perdurare nelle nostre memorie come diamanti grezzi, senza alcun valore commerciale. Al momento noi stessi non ci crediamo più, mia cara Massafra, visto che la Proprietà l’ha fatta sua, fagocitata, snaturando tutto, perfino la realtà delle nostre vite, rese insipide dal possesso privo di bisogno. Non resta molto tempo, mia cara Massafra, non possiamo più aprire la finestra e respirare senza correr il rischio di inalazioni nocive. Ampliamo quindi l’universo dei nostri sogni ad occhi aperti, quantomeno per evadere là dove nessuno potrà disturbare i nostri sguardi ingenui e benevoli su mondi che appartengono soltanto a noi” (Jean Laborit).
Il titolo della mostra rappresenta una sorta di continuità culturale, artistica e biologica poiché Jean Laborit è figlio d’arte. Suo padre Henri, biologo-filosofo, nel suo saggio “L’elogio della fuga” pubblicato nel 1976, analizzò gli aspetti fondamentali della vita come l'amore, la morte ed il lavoro, evidenziando la costante ricerca del piacere, la necessità di cambiamento dell'essere umano ed il desiderio di sfuggire alla sua condizione ed ai sistemi di dominanza culturale, sociale e politica. “Elogio della fuga” è il suo primo progetto. Il gesto pittorico di Jean Laborit è una liberazione dal mondo ma a tratti, sembra, anche da sé. Nell’immaginario rappresenta una realtà antropomorfa evanescente. Il “dormiveglia” nelle sue tele è di fatto il proseguimento di una fuga interiore che passa attraverso il travaglio pittorico, formale e contenutistico, dei maestri di fine ‘900. La sua tecnica è una miscela di sintetico ed olio con coltello e pennello. Jean Laborit è nato in Francia nel 1947. Come molti giovani della sua generazione, negli anni ‘60 e ‘70 fa scoppiare la società alla ricerca di senso, di libertà e di parole. Ha lavorato per molti anni per la televisione e per il Ministero dell’Istruzione Pubblica francese, collaborando a stretto contatto con pedagogisti ed educatori nel campo della ricerca cinematografica. Ha prodotto numerosi documentari anche nel campo dell’arte. Da dieci anni ha intrapreso una sua personale ricerca pittorica. Nel 2015 ha deciso di stabilirsi in Puglia e di vivere a Polignano a Mare.
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