A 600 anni dalla nascita di San Francesco di Paola la sua presenza e quella di San Nicola di Longobardi nella vita dei Bruni - Gaudinieri
mercoledì 25 maggio 2016
di Micol Bruni
San Nicola Saggio di Longobardi visse tra il 1650 (nato il 6 di gennaio a Longobardi) e il 1709 (morto il 3 di febbraio). È il periodo in cui la famiglia Gaudinieri si stabilisce in Calabria e soprattutto in provincia di Cosenza con una forte devozione nei confronti di San Francesco di Paola.
Infatti la Platea dei Gaudinieri (Acri 15 settembre 1851) chiosa la data del 1632. La famiglia Gaudinieri è presente in Calabria già prima della nascita di Nicola Saggio. Ma all’Ordine dei Minimi i Gaudinieri offrono il loro culto, la loro devozione e la loro preghiera, nel segno proprio di una offerta profondamente cristiana nei confronti certamente del Santo di Paola, ma anche di tutto l’Ordine. Erano ben noti nell’Ordine sia a Paola che a Roma – Monti.
La loro presenza è ben consistente, considerati gli Atti di compravendita di alcune proprietà, sia nel 1669 sia nel 1685 come si ricava da un testamento di Domenico Gaudinieri “…pel Notajo Apostolico Don Domenico Arciprete Riccio”. Sempre vicini al mondo della Chiesa tanto che un Vincenzo Gaudinieri, figlio di Giuseppe e di Rosa Falco, “vestì l’abito de’ Minimi del Glorioso S. Francesco di Paola, nella cui religione amatissimo de’ suoi visse santamente e morì”. Mentre Domenico, sempre figlio di Giuseppe Gaudinieri avuto con la seconda moglie Diana Pettinato, “fu prete di esemplarissima vita, e quindi Cappellano nella chiesa della Santissima Annunziata”.
La famiglia Guadinieri fu, dunque, molto devota al mondo cristiano e i Frati Minimi costituirono un punto di riferimento in una Calabria devotissima al Santo di Paola. D’altronde Acri, comunità nella quale i Gaudinieri fecero riferimento come primo stanziamento, si trova nella provincia di Cosenza e non è molto distante da Longobardi, paese natale di Nicola Saggio. Un territorio che trova una devozione proprio tra Acri, Paola e Longobardi nell'articolato di una geografia in cui San Francesco conosceva molto bene e al quale aveva dedicato molta sua voce orante. Alla morte di Nicola Saggio, siamo già all’inizio del 1700 (1709), i Gaudinieri erano in una fase di sviluppo nobiliare e la loro fede non mancò alcun appuntamento nei confronti dei Minimi. Una tradizione che si portarono dentro anche quando si imparentarono con altre famiglie. Non si può affermare, con certezza documentata, se tra i Gaudinieri e Nicola Saggio ci fu un rapporto di amicizia, ma è certo che la frequenza dei Gaudinieri a Paola fu abbastanza consistente e il culto del Paolano si trasferì sino a tutto il Novecento. Statue votive del Santo di Paola sono frequenti nella famiglia Gaudinieri. Soprattutto nella parentela con i Guaglianone, quest’ultimi, infatti, vantano una antica dinastia di sacerdoti. Se si pensa alla famiglia Guaglianone di Spezzano Albanese, sempre in provincia di Cosenza, la cui dinastia addirittura è di marcata fede, nel secolo dell’Illuminismo, sanfedista e di matrice prettamente cattolica e cristiana sempre vicina al rito latino, è evidente come l’intreccio tra una famiglia legata al Vaticano e una devozionalmente dedita ai Minimi, è ben stretto.
Fu di rito latino anche la famiglia Gaudinieri con Padre Vincenzo dei Minimi, anche quando la stessa famiglia si imparentò con i Gaudinieri a Spezzano Albanese, comunità ortodossa e bizantina. Questo è un dato importante, perché il mondo cattolico Occidentale e di rito latino è parte integrante anche di Nicola Saggio, come lo fu, d’altronde, in Francesco di Paola quando fermò, in una leggendaria immagine-racconto, con dure parole l’avanzata degli Ottomani che erano giunti sulle rive di Otranto in Puglia. Nicola Saggio nel 1683 si trovava a Roma – Monti e da qui si reca come pellegrino al Santuario di Loreto per intercedere con la Madonna di Loreto in favore dei cristiani assediati in Europa e a Vienna dall’avanzata musulmana turca. In quel tempo Papa era Innocenzo XI, della famiglia degli Odescalchi. Una tradizione che nei Gaudinieri non è andata perduta. Si è poi tramandata nei Bruni, imparentanti con i Gaudinieri. Da testimonianze raccolte oralmente si registra la forte presenza non solo di San Francesco, ma anche di San Nicola di Longobardi. Nella famiglia non solo era conosciuto, ma costituiva un riferimento accanto a Francesco, soprattutto quando si andava in visita e in preghiera al Santuario di San Francesco di Paola. La presenza di San Nicola dei Minimi nella storia dei Gaudinieri e dei Bruni ha costituito sempre un riferimento. Si racconta che quando si apprese la notizia della Beatificazione di San Nicola, in data 17 settembre 1786, i Gaudinieri pregarono per un intero mese nel Santuario di San Francesco di Paola, a Paola. In San Nicola i Gaudinieri videro il legame di Luce tra il culto mariano e quello di San Francesco di Paola. Un passaggio fondamentale in un viaggio carismatico e mistico che ha sempre coinvolto e affascinato la presenza di San Francesco di Paola nella vita dei Gaudinieri e nei loro imparentamenti. San Nicola di Longobardi oggi rappresenta la sacralità di un viaggio. Nell’anno della Beatificazione di San Nicola era Pontefice Pio VI della famiglia dei Braschi. Papa Francesco parla il linguaggio delle beatitudini e delle “periferie” in una società che ha individuato “lo scarto” come caduta di valori in una costante ricerca di “orazioni” e di “beatitudini”.
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