Comunicazoni Conservatori e Riformisti
venerdì 13 maggio 2016
- Ventola: Patto, Emiliano non decida da solo - Fitto: Mercato cinese, ho votato contro - Altieri: Agricoltura ha bisogno di semplificazioni
PATTO PER IL SUD, VENTOLA: “EMILIANO NON DECIDA DA SOLO QUALI PROGETTI SOTTOPORRE AL GOVERNO NAZIONALE”
Il consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Francesco Ventola, ha chiesto al presidente della Commissione Bilancio di convocare subito il governatore
Patto per il Sud, quali opere la Regione sta pensando di sottoporre all’attenzione del Governo nazionale per essere adeguatamente e subito finanziate? E’ giusto che questa valutazione la faccia solo il presidente Emiliano con la sua giunta? Io credo che sarebbe stato giusto che Emiliano avesse avuto la sensibilità di ascoltare anche i consiglieri regionali, diretti rappresentanti dei territori. Per questo motivo ho chiesto al presidente della Commissione Bilancio, Amati, di convocare d’urgenza una seduta dove convocare anche Emiliano e la struttura organizzativa competente per sapere cosa si intende proporre per la nostra Regione.
In ballo c’è il futuro infrastrutturale della Puglia, quindi il suo sviluppo. Emiliano non può decidere nel chiuso delle sue stanze cosa è giusto che venga finanziato e cosa no.
Bari, 12 maggio 2016
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MERCATO CINESE, FITTO: HO VOTATO CONTRO PER TUTELARE MADE IN ITALY
Dichiarazione del leader del Conservatori e Riformisti, Raffaele Fitto, sul riconoscimento di economia di mercato per la Cina
Al Parlamento Europeo, oggi abbiamo votato contro il riconoscimento dello status di economia di mercato per la Cina. Diciamo NO ad uno scenario in cui le misure di difesa commerciale, finora messe in campo contro la concorrenza sleale di Pechino, non sarebbero piĂą possibili. Con ricadute devastanti per la nostra industria.
L'Unione europea deve essere chiara: in Cina non vige alcun libero mercato. Lo Stato interviene pesantemente per determinare i prezzi dei beni. Sappiamo bene che interi settori dell'economia italiana, dal siderurgico al tessile sino alle calzature, giĂ soffrono l'arrivo di enormi quantitĂ di prodotti cinesi a basso costo. Bruxelles, che pure deve sondare nuove opportunitĂ commerciali, eviti di dare un brutto colpo alle nostre imprese e al made in Italy.
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