“Più
che ai beni culturali Gabellone sembra affezionato agli appalti per la gestione”
Negli
anni da presidente della Provincia di Lecce il Presidente Gabellone è riuscito
a polverizzare il lavoro ventennale che i suoi predecessori avevano fatto sul
fronte dell’identità culturale del Salento. In tempi più recenti si è reso
protagonista di una lamentazione continua sul fatto di non avere i soldi per
pagare neanche il riscaldamento nelle scuole. Oggi, con una destrezza degna di
miglior causa, dichiara di aver trovato i soldi per pagare i dipendenti di
musei e biblioteche e gli agenti della polizia provinciale e rivendica, in
barba a quanto prescrive la legge sul riordino delle funzioni, la stessa che
fino a ieri reclamava a gran voce, la gestione dei beni culturali del Salento.
I quali, pur restando di proprietĂ della Provincia, dovranno ora essere
valorizzati dalla Regione.
Il
motivo è presto detto: la nuova legge manda in fumo i piani di Gabellone
riguardo all’assegnazione di quei beni. Il presidente non vuole mollare l’osso
costituito da operazioni come quella di Palazzo Comi di Lucugnano, che senza
alcun motivo plausibile aveva pensato bene di assegnare per trent’anni ai
privati congiuntamente con il Circolo Cittadino di Lecce. Oppure manda all’aria
i piani, evidentemente già in stato avanzato, sull’assegnazione degli spazi del
Convitto Palmieri, per la gestione della Biblioteca Bernardini.
Insomma,
è molto facile comprendere come dietro questa ritrovata energia, anche
finanziaria, dell’ente presieduto da Gabellone, ci sia solo la necessità di continuare
a amministrare quei pochi appalti riguardanti la gestione
del bene. Insomma, solo una questione di potere nella quale la valorizzazione
dei beni culturali locali non c’entra nulla.
Dopo
aver chiuso, da presidente della Provincia e da presidente del Cda, l’orchestra
Tito Schipa, dopo aver portato la biblioteca Bernardini di Lecce alla chiusura
temporanea, la stessa che oggi dice di aver trovato i soldi per gestire, dopo
aver concepito bandi di assegnazione che per restare in tema potremmo definire
barocchi, Gabellone con questo presunto colpo di scena pensa di poter riaprire
partite chiuse. Se vuole anche solo un po’ di bene alla cultura salentina e a
quei beni ai quali tenta di restare avvinghiato con tutte le forze, passi la
mano senza ulteriori indugi. Fare peggio di quanto ha fatto la “sua” Provincia
sarĂ davvero difficile.
Sergio
Blasi
Lecce,
12 maggio 2016