Comunicazioni Movimento 5 Stelle
venerdì 15 aprile 2016
- 1° Meetup Amici B.Grillo Statte
- Meetup Amici B.Grillo Taranto: le ragioni del SI'
- Pedicini: Trivellopoli lucana, le ambiguità di Gianni Pittella
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1° Meetup Amici di Beppe Grillo Statte.
Si è svolto, nel pomeriggio di mercoledì 13 aprile 2016, il 1° Meetup degli Amici di Beppe Grillo di Statte che, presso il Caffè New Sweet Life di Statte, ha organizzato il primo incontro ufficiale tra gli attivisti ed i cittadini simpatizzanti del Movimento 5 Stelle.
Dopo aver creato la pagina e il gruppo fb “Amici di Beppe Grillo Statte†e dopo aver avviato il meetup sul web, un gruppo di cittadini stattesi ha potuto condividere “dal vivo†idee e linee d’azione per il futuro immediato.
Durante l’incontro sono state affrontate varie tematiche: si è stabilito di organizzare dei gruppi di lavoro che possano affrontare le problematiche salienti del territorio; si è unanimemente deciso di divenire immediatamente operativi con incontri settimanali; si è ritenuto opportuno definire alcuni ruoli, considerate le competenze di ciascuno.
Ma l’idea di fondo, che ha accompagnato l’intera serata, è stata la ricerca di una possibilità di coinvolgimento maggiore dei giovani: è difficile “raggiungere†le menti e le intenzioni, le volontà e le coscienze dei giovani concittadini stattesi. Spesso disincantati dal nulla già sperimentato e talvolta disinteressati rispetto al cambiamento vero del quale essi stessi potrebbero essere gli artefici.
Il prossimo appuntamento resta fissato per mercoledì 20 aprile, sempre alle 18:30, presso il bar New Sweet Life di Statte che, in questa prima fase di costituzione del gruppo di attivisti, ha volentieri offerto la possibilità di ospitare anche i prossimi meetup.
Statte, lì 13 aprile 2016
Meetup Amici di Beppe Grillo Statte
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REFERENDUM 17 APRILE, LE RAGIONI DEL SI'
D'AMATO-GALANTE-SPERA: DOMANI CONFRONTO A TARANTO SULLE RAGIONI DEL SIOGGI, venerdì 15 aprile, alle 17.30 nella sede del Meet Up “Amici di Beppe Grillo Taranto†(via Dante 100) si terrà l’incontro pubblico “Io Voto SI!â€.Un dibattito aperto agli attivisti M5S e naturalmente alla cittadinanza. Saranno presenti, tra gli altri, la portavoce M5S nel Parlamento Europeo, Rosa D'Amato, e il portavoce M5S in Consiglio regionale, Marco Galante. Al confronto prenderà parte la dott.ssa Daniela Spera.
Un'occasione quindi per ascoltare le ragioni del SI, RIBALTANDO senza indugio la disinformazione veicolata nelle ultime settimane dai promotori dell'astensionismo.
DOMANI la discussione partirà dalla semplice lettura del quesito referendario, analizzando il significato dei commi che si intendono abrogare con un SI necessario e politicamente opportuno. Grazie al contributo di ospiti, portavoce, attivisti e cittadini, sveleremo i dati reali riguardanti le concessioni date all'interno delle 12 miglia, le piattaforme interessate, i lavoratori coinvolti, la tutela del mare.
Gli attivisti del Meet Up “Amici di Beppe Grillo Taranto†intendono fornire un'informazione completa ai cittadini sull'esempio di quanto avvenuto nelle ultime settimane attraverso banchetti informativi dedicati al tema referendario. Un confronto che riprenderà per le strade del centro di Taranto con volantinaggio al termine del dibattito.
Appuntamento dunque alle 17.30 nella sede di via Dante 100.
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Trivellopoli lucana: le ambiguità di Gianni Pittella
da PIERNICOLA PEDICINI
Capo delegazione del M5s al Parlamento europeo
Coordinatore della Commissione ambiente e sanitÃ
Per contatti: cellulare 3920460174Comunicato del 14 aprile 2016
IL LUCANO GIANNI PITTELLA È SCESO DELLA LUNA E DOPO 17 ANNI A BRUXELLES SI ACCORGE DELLO SCEMPIO TRIVELLOPOLI IN BASILICATA Qualche giorno fa, Gianni Pittella, che, come me, è un eurodeputato residente in Basilicata, ha rilasciato un'intervista ad un quotidiano locale sullo scandalo petrolio e sul referendum contro le trivelle di domenica prossima.
Alcune sue affermazioni hanno dell'incredibile.
"Come lucano, prima che come politico, - ha dichiarato nell'intervista il capogruppo di S&d a Bruxelles - sono a disposizione delle istituzioni nazionali e regionali per portare in Basilicata i migliori esperti europei e mondiali per garantire i massimi standard nel monitoraggio ambientale, la magistratura vada avanti senza guardare in faccia a nessuno".
Com'è possibile dire questo dopo che dal 1999 Pittella è seduto nei banchi del Parlamento europeo e non si è mai occupato delle conseguenze provocate dalle estrazioni petrolifere in Basilicata? Il petrolio si estrae dal 1998 e - nonostante le denunce dei cittadini, degli ambientalisti e del M5s - Pittella ha sempre ignorato gli allarmi che venivano lanciati per i danni alla salute pubblica e all'ambiente e se non fosse intervenuta la magistratura tutto sarebbe continuato in silenzio.
Altro tema, Pittella ha affermato: "Il petrolio è e deve rappresentare per la Basilicata e i suoi cittadini una fonte importante di sviluppo e crescita. Pensiamo all’indotto e a quante famiglie lavorano nel comparto". Pure in questo caso, il capogruppo di S&d, è fuori strada e fa solo propaganda. Tutti i dati dimostrano che il petrolio non solo non garantisce sviluppo e posti di lavoro, ma provoca povertà e devasta il territorio. La conferma arriva dall’impianto di estrazione Eni della Val d'Agri, che è molto più grande di quello Total in costruzione a Tempa rossa. Lì, le attività petrolifere, dopo oltre 20 anni, non hanno portato nessun beneficio alla Basilicata, in quanto era ed è la regione più povera d'Italia e in più ha perso migliaia di giovani e cittadini che sono emigrati. Inoltre, sono state chiuse migliaia di piccole aziende agricole ed è stata bloccata qualsiasi possibilità di sviluppo turistico.
Poi, Pittella ha svelato perché gli importava poco di quello che succedeva in Basilicata: "Il petrolio non è il nostro nemico - ha sostenuto nell'intervista -, dobbiamo pensare a quel 60-70% di fabbisogno energetico che non riusciamo a coprire con le rinnovabili". Anche su questo chiediamo a Pittella di documentarsi meglio. Infatti, dovrebbe sapere che, secondo un report del Fondo monetario internazionale, i soldi pubblici stanziati in Europa in favore delle compagnie petrolifere ammontano a 330 miliardi di dollari all'anno. Una montagna di soldi versata ai petrolieri grazie a sussidi, finanziamenti per infrastrutture, gasdotti e depositi (a livello globale sono oltre 5 mila miliardi di dollari i finanziamenti per carbone, petrolio e gas). Questo enorme regalo alla lobby del petrolio produce - direttamente e indirettamente - un aumento del 20% delle emissioni globali di Co2. Con un loro taglio si libererebbero risorse che porterebbero a una crescita del Pil mondiale del 3,5%. Le lobby delle fonti fossili sono potenti, bisogna avere però il coraggio di realizzare una politica che abbia a cuore l'interesse generale. Se si investisse in ricerca sulle energie rinnovabili, l'Italia avrebbe già raggiunto l'indipendenza energetica grazie al sole, al vento, alle maree, alla geotermia. Inoltre, un miliardo di euro investito in petrolio e gas genera appena 500 posti di lavoro. Lo stesso miliardo, investito in energie rinnovabili ed efficientamento energetico, porta invece ben 17mila posti di lavoro.
Un'altra considerazione: le risposte di Pittella sono evasive e ambigue, generiche e superficiali.
Sembra che il più votato alle europee del Pd, dopo 17 anni a Bruxelles e vari anni di attività politica di primo piano in Italia e in Basilicata, sia sceso dalla luna e non abbia contribuito anche lui a definire gli accordi sul petrolio siglati a Potenza e a Roma con Eni e Total. Sembra anche che non abbia mai avuto contatti e rapporti con Vito De Filippo, Filippo Bubbico e suo fratello Marcello Pittella, gli ultimi tre governatori Pd della Basilicata. Gli stessi che, più di tutti, dovevano evitare che lo scempio Trivellopoli lucana venisse perpetrato.
Per concludere, ci fa piacere prendere atto che Pittella domenica prossima andrà a votare per il referendum sulle trivelle e ha deciso di non ascoltare il suo amico Renzi che, vergognosamente, ha invitato gli elettori ad astenersi.