GOVERNO
RENZI E GLI AMICI ARVEDI/MERCEGAGLIA
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NELLE SCORSE SETTIMANE L’ENTOURAGE DI ARVEDI E DI MERCEGAGLIA, CON EMMA
MERCEGAGLIA PRESIDENTE DI ENI IN TESTA, HANNO VISITATO LO STABILIMENTO ILVA DI
TARANTO.
È ORAMAI CHIARO IL LORO VIVO INTERESSE AD ACQUISIRE, OVVIAMENTE A TITOLO GRATUITO, LO STABILIMENTO E TUTTO QUEL CHE RIMANE DEL VECCHIO
GRUPPO ILVA/RIVA.
IL NOME DEI DUE GRUPPI CIRCOLA DALL’INIZIO DI TUTTA LA QUESTIONE ILVA,
FIN DAGLI INIZI DEL 2013 E ANCHE SE SI PARLA DI UNA VENTINA DI POSSIBILI
ACQUIRENTI, I
LORO NOMI SONO SEMPRE INSERITI NELLE IPOTETICHE CORDATE.
TROPPI GLI INDIZI CHE CONFERMANO QUESTA TESI, IL PRIMO
LA NOTA AMICIZIA TRA IL PREMIER RENZI ED EMMA MARCEGAGLIA , RICORDIAMO CHE EGLI
STESSO NÉ HA SPONSORIZZATO LA CANDIDATURA A PRESIDENTE DI ENI , IN SECONDO
LUOGO ALCUNI EX DIRIGENTI ILVA CHE SONO PASSATI A COLLABORARE DA ALCUNI MESI
CON ARVEDI.
IL GRUPPO ARVEDI È PROPRIETARIO DELLA TRISTEMENTE
FAMOSA “FERRIERA†O “L’ILVA DEL NORD†COME QUALCUNO LA DEFINISCE , UN “PICCOLOâ€
STABILIMENTO SIDERURGICO SITUATO A TRIESTE AL CENTRO DI FEROCI POLEMICHE SEMPRE
LEGATE ALL’INQUINAMENTO.
IL CAVALIER GIOVANNI ARVEDI HA RILEVATO LO
STABILIMENTO DOPO LA PROCEDURA DI COMMISSARIAMENTO E AMMINISTRAZIONE
STRAORDIANARIA, PROMETTENDO INVESTIMENTI PER 170 MILIONI DI EURO CIRCA PER
“AMBIENTALIZZARE†LA FERRIERA……. OVVIAMENTE DEGLI INVESTIMENTI FIN ORA NESSUNA TRACCIA!
IL GRUPPO MARCEGAGLIA INVECE A TARANTO IN CINQUE
MINUTI HA CHIUSO I BATTENTI LASCIANDO IN MEZZO AD UNA STRADA 140 LAVORATORI.
NESSUNO DEI DUE GRUPPI HA LA FORZA FINANZIARIA PER
ACQUISIRE E AMBIENTALIZZARE IL GRUPPO ILVA, NÉ TANTOMENO GARANTIRE
L’OCCUPAZIONE DI 16.000 LAVORATORI DIRETTI E 5.000 INDIRETTI.
COSÌ COME NESSUN SOGGETTO PRIVATO SANO DI MENTE, SPENDEREBBE MILIARDI DI
EURO DEI PROPRI SOLDI PER
AMBIENTALIZZARE, BONIFICARE, RIQUALIFICARE, DIVERSIFICARE, RICONVERTIRE E RILANCIARE UNO STABILIMENTO COME IL NOSTRO.
INFATTI SARÀ CDP (CASSA DEPOSITI E PRESTITI) ALIAS LO
STATO/ ALIAS I CITTADINI A GARANTIRE I SOLDI, MA LO SCOPO NON SARA’ QUELLO
PREVISTO “A PAROLEâ€, LO SCOPO REALE SARÀ FAR FARE UN AFFARE CON I SOLDI
PUBBLICI AI SOLITI NOTI ATTUANDO LA MACELLERIA SOCIALE.
LA CONDIZIONE PER L’ACQUISIZIONE DI ILVA È DELLE
PEGGIORI PER CHI LAVORA E LA MIGLIORE PER CHI ACQUISTA, UNO STABILIMENTO CHE
HA PERSO CAPACITÀ PRODUTTIVA, SITUAZIONE ECONOMICA DISPERATA, MANCANZA DI
ALTERNATIVE SUL TERRITORIO CHE GARANTISCANO INDIPENDENZA ECONOMICA DALLO
STABILIMENTO.
ILVA-THISSEN-PIOMBINO-TRIESTE SONO L’EMBLEMA
DELL’INCAPACITA’ DEL GOVERNO DI TROVARE SOLUZIONI “VERE†A GARANZIA DELLA
SALUTE E DEL LAVORO .
CI HANNO DEFINITO “AZIENDA STRATEGICA PER L’ECONOMIA
NAZIONALE†, MA LA MANCANZA DI UN PROGETTO NAZIONALE CHE RILANCI L’IDEA DI UN
INDUSTRIA COMPATIBILE CON L’AMBIENTE, RISPETTOSA DELLA SALUTE CHE GARANTISCA
BUONA OCCUPAZIONE È PALESE.
DI STRATEGICO FIN ORA CI SONO SOLO I REGALI CHE QUESTO
GOVERNO CONTINUA A FARE SULLA PELLE DELLE PERSONE AI PROPRI AMICI E PARENTI A
SCAPITO DELLA COLLETTIVITÀ , COME IL PROGETTO “TEMPA ROSSAâ€.
I LAVORATORI, I CITTADINI E I LORO RAPPRESENTANTI ? COMPLETAMENTE
TAGLIATI FUORI DA TUTTA LA DISCUSSIONE E DA QUALSIASI TIPO DI INFORMAZIONE
DIRETTA, LE TRATTATIVE CONTINUANO A PORTE CHIUSE TRA IL COMMISSARIO E I
POSSIBILI ACQUIRENTI. È PARADOSSALE MA NELLE SEGRETE STANZE DEI BOTTONI ALCUNI
SOGGETTI PARLANO DEL NOSTRO FUTURO SENZA NÉ COINVOLGERCI NÉ INTERPELLARCI.
L’UNICA CERTEZZA CHE ABBIAMO FINORA IN QUESTA STORIA È
CHE PUR AVENDO UNA MIRIADE DI POSIZIONI IN CAMPO CHE VANNO DALLA NOSTRA
PROPOSTA DI NAZIONALIZZARE, PASSANDO PER LA PRIVATIZZAZIONE, CHIUSURA
DELL’AREA A CALDO, FINO AD ARRIVARE A COLORO CHE SOSTENGONO BONIFICHE E
CHIUSURA INTEGRALE DEL SITO E IN ASSENZA DI DIALOGO IL RISULTATO SARA’ UGUALE
PER TUTTI, ZERO BONIFICHE , ZERO AMBIENTALIZZAZIONE, PIÙ INQUINAMENTO E MENO
OCCUPAZIONE.
USB C’È !!
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IL 17 APRILE USB VOTA SI AL REFERENDUM CONTRO LE
TRIVELLAZIONI IN MARE
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L’Unione Sindacale di Base
invita tutti i lavoratori e cittadini ad andare a votare e sostenere “le
ragioni del Sì†al referendum per l’abrogazione della norma che stabilisce che
le concessioni petrolifere durino fino all’esaurimento del giacimento.
Nei nostri mari sono ben 115
le piattaforme per le estrazioni petrolifere; con le norme contenute nel
decreto “Sblocca Italia†si rende possibile che i permessi già accordati per le
trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa, possano essere prorogati oltre la
loro naturale scadenza, per tutta ‘la durata della vita utile del giacimento’
con gravi ricadute sull’ambiente marino e non solo. Con tale previsione,
infatti, vengono messe in discussione anche tutte le economie locali e
nazionali legate alla pesca ed al turismo, vere ricchezze del nostro Paese.
Occorre abbandonare le vecchie politiche basate sulle fonti fossili non
rinnovabili (causa, tra l’altro di innumerevoli conflitti sparsi nel mondo) e
rafforzare le scelte sulle rinnovabili ancora troppo parzialmente praticate. La
lobby del petrolio ha trovato facile sponda nel governo Renzi che si è
rifiutato di accorpare questa consultazione con le prossime elezioni
amministrative, fissando lo svolgimento di questo referendum per il 17 Aprile,
con uno spreco pari a circa 400 milioni di Euro, che si sarebbero potuti
utilizzare per ben altri scopi sociali, uno su tutti, il rafforzamento dei
servizi per l’infanzia nel nostro Paese, fortemente falcidiati dal patto di
stabilità imposto ai comuni. Se caso mai ce ne fosse stato bisogno, conferma
dell’appoggio scellerato e senza scrupoli di questo governo a questa lobby ed
alle politiche estrattive, è dato, ultimo in ordine di tempo, dallo scandalo in
Basilicata che ha portato l’altro ieri alle dimissioni della ministro Guidi. Il
mare è un bene comune che va tutelato e presidiato come l’ambiente, l’acqua e
tutti i servizi pubblici che sono patrimonio indisponibile alle speculazioni
affaristiche ed ai capitali finanziari. Per questo il sostegno a questo
referendum si inserisce nella più generale campagna di difesa del welfare
lanciata dal nostro sindacato. Invitiamo, pertanto, i lavoratori e le
lavoratrici e tutti i cittadini, a sostenere e propagandare le ragioni del Sì
ed a partecipare in massa alle consultazioni del 17 Aprile, rompendo il muro
del silenzio che si sta costruendo su questa importante scadenza.
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USB VOTA SÌ !!