Grande successo del convegno dedicato a “Dante nei cantautori”
lunedì 4 aprile 2016
relazioni di Pierfranco Bruni e Miriam Katiaka
Grande successo ha avuto il convegno dedicato a “Dante e i cantautori” svoltosi a Roccella con le relazioni di Pierfranco Bruni (Responsabile Progetto Etnie del Mibact) e la saggista Miriam Katiaka autrice del saggio su “Dante nei cantautori”. Le relazioni svoltesi di fronte ad un attento pubblico hanno analizzato, in modo particolare, il legame tra Dante e De André da parte di Pierfranco Bruni con accostamenti che hanno toccato tutto il Duecento sino addirittura al Dante in Pavese e il De André delle ballate sino a Carlo Martello, non trascurando il filone che va da Battiato sino a Vinicio Capossela.
Miriam Katiaka si è soffermata su Angelo Branduardi e da qui sino a Ivano Fossati con letture che hanno interessato Luigi Tenco, Bruno Lauzi e Sergio Endrigo.
Si è parlato di Dante da De André a Branduardi. Dante nel canzoniere dei cantautori degli anni Sessanta – Novanta è un viaggio non solo nella lingua, ma anche nel privilegio delle metafore. Dante Alighieri, secondo Bruni e Katiaka, dalla “Vita nova”, alla “Commedia”, dai “versi sparsi” alle “Rime”: sono “luoghi” metafisici nei quali cantautori come De André, Lauzi, Battiato e Sgalambro, Branduardi, Franco Califano, Conte,Tenco, Battisti - Mogol hanno scavato in quell’onirico misterioso che è il linguaggio delle assonanze, che vive dentro la Scuola Siciliana e lo Stil Novo.
Le “Rime” di Dante sono un trascinamento nella musica provenzale che si svilupperà negli “anonimi” barocchi e veneziani. Il De Gregori che si tuffa in Saint Exupéry non è soltanto la metafora del volo, è anche l’allegoria della conoscenza oltre il reale, ma Saint Exupéry era molto “devoto” a Dante. Come lo è Vecchioni che recupera una classicità pre-mediovale. Dante e i cantautori è il primo incontro che vedrà altre attività che interesseranno gli studi sia di Pierfranco Bruni che Miriam Katiaka. La manifestazione è stata organizzata dal SLSI e dall’ ISAL