sabato 19 marzo, alle ore
21 al TaTÀ di Taranto
Il corpo di Totò
il Principe De Curtis rivive nella
voce e nel corpo di Marco Manchisi
Un corpo con due anime, il comico e l'uomo che lo muove. Per la
stagione di “Periferie”, sabato 19 marzo 2016, alle ore 21 al TaTÀ di Taranto,
in via Grazia Deledda ai Tamburi, va in scena “Il corpo di Totò” di e con Marco
Manchisi, realizzazione video Dante Manchisi, tecnica Agustina Gadea. A seguire
incontro con la Compagnia. Biglietto intero 15 euro,
ridotto (under 30 e over 65) 10 euro. Info: 099.4707948.
Lo spettacolo debutta nel 2005 in una versione condivisa con Guido
Sodo, che con voce, chitarre e percussioni dialogava con il testo. Ora Marco Manchisi
riattraversa quel lavoro da solo, ripensando ai suoni e alle luci, e
riflettendo ancora sulla dualità tra Totò e Antonio De Curtis. In scena, un
uomo, un cantastorie ne racconta frammenti di vita e di teatro, mette in luce i
contrasti tra i due caratteri, vive la frenesia dell'attore Totò, ma anche il
desiderio di calma del Principe. Lascia che i due sulla scena si stuzzichino,
si combattano, ma si alimentino e si contaminino pure, fino a fondersi. L'andamento
dei testi è cronologico, dagli anni ‘20 quando Totò sopravviveva a stenti con
il varietà, fino alle sue ultime parole prima di lasciarci nel 1967.
Manchisi utilizza testi e citazioni di varia natura: le considerazioni
sulle donne, sulla miseria, sul desiderio di tornare dal cinema al teatro e sulla
condizione del comico, tutte di De Curtis, così come le poesie: “Felicità” e
“La livella”; gli assoli pirotecnici “Amleto” e “Lettera d'amore”,
rispettivamente di Ettore Petrolini e Karl Valentin; un estratto dallo
spettacolo “Volumineide”, una rivista presentata dalla compagnia Totò-Anna
Magnani, dove Pinocchio, tirato dai fili della politica, diventa una marionetta
nel paese dei balocchi; un ricordo di Federico Fellini che lo incontra a
Cinecittà ormai quasi cieco, eppure in grado di sbalordirlo; la musica e le
ultime parole di Totò tratte dal film di Pier Paolo Pasolini “Cosa sono le
nuvole?”. Il prologo, le transazioni e “Adamo” sono firmate dall’autore e
interprete dello spettacolo, che annota: «Porto dentro di me ancora forti i
ricordi del lavoro con Leo de Berardinis che, con “Totò principe di Danimarca”,
già affrontò egregiamente il nostro eroe. Allo stesso modo i racconti su mio
nonno, che fu amico intimo di Totò, continuano ad ispirare il mio racconto».
Nato a Napoli nel 1961, Marco Manchisi si è formato con le
compagnie di Antonio Neiwiller e di Leo de Berardinis ed ha recitato, tra gli
altri, con Alessandro Benvenuti, Toni Servillo, Enzo Moscato, Maria De
Medeiros. È stato attore anche nelle compagnie di Mario Martone, Luca De
Filippo e Francesco Rosi, Marco Baliani, Eric Lacascade. Nei suoi spettacoli
rilegge alcuni classici come Shakespeare, Euripide, Pinter e approfondisce
l’arte della maschera, in particolare quella di Pulcinella. Tra i suoi lavori,
si ricordano “Pulcinella e la dama bianca di Otello”, “Pulci beat”, “Il
Fantoccio”, “La corona sognata”, “Processo a Pulcinella”, “Letture edoardiane”,
“Il corpo di Totò”, “I guai di Pulcinella”, spettacoli di cui è regista e
interprete.
Il corpo di Totò [fonte Compagnia]