Famiglia, unioni civili e adozioni
INCONTRO dibattito con i deputati
d’ambrosio, fucci e ginefra, organizzato dal consigliere regionale cor ventola
Famiglia, unioni civili e adozioni, è
questo il tema di assoluta attualitĂ sul quale si confronteranno tre autorevoli
parlamentari di diversa appartenenza politica, in un incontro organizzato dal
consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Francesco Ventola.
Ad ospitare l’appuntamento sarà la sede
de “Il Laboratorio di Francesco” di via Giuliani (angolo via Rovetta, nei
pressi di piazza Terme), domani, 11 marzo, a Canosa di Puglia, alle ore 19.
Sono previsti gli interventi dei deputati
Giuseppe D’AMBROSIO del Movimento Cinque Stelle, Benedetto FUCCI dei
Conservatori e Riformisti e Dario GINEFRA del Partito Democratico.
“Come è noto, dopo l'ok del Senato, il
disegno di legge Cirinnà è passato a Montecitorio. L’obiettivo dichiarato del
governo Renzi – sostiene Ventola -  è
quello della successiva approvazione alla Camera, anche con l’uso della fiducia
se dovesse servire, affinché sia legge dello Stato entro il prossimo mese di
maggio. Pertanto, il confronto, oltre che attuale, è di particolare interesse.
Dopo il caso eclatante e le polemiche sull’utero in affitto e mamme surrogate
alimentate dalla vicenda Vendola, sul tappeto rimangono gli argomenti che da
sempre mobilitano ampie fasce sociali perché sempre maggiori sono le persone
direttamente coinvolte. A fare da sfondo rimangono la famiglia,
così come tutelata dalla Costituzione italiana - artt. 29,30 e 31 – ed i dritti
dell’individuo. Un confronto – conclude Ventola -  tra
rappresentanti di partiti di diversa appartenenza consentirĂ di capire piĂą da
vicino le rispettive posizioni politiche e fornire utili spunti di riflessione”
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OLIO TUNISINO, DISTASO: “IL DANNO AL NOSTRO EXTRAVERGINE
 SI POTEVA EVITARE! L’ERRORE E’ ALL’ORIGINE”
Dichiarazione del
deputato dei Conservatori e Riformisti, on. Antonio Distaso
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L’iter
che autorizza l’ingresso di ulteriori 35mila tonnellate di olio tunisino, senza
dazio, in Europa è iniziato il 17 settembre scorso con un accordo-aiuto con la
Tunisia.
Questa
premessa è essenziale per comprendere che quello che è successo oggi era un
copione già scritto difficilmente modificabile in extremis. L’Italia, in modo
particolare il ministro all’Agricoltura che oggi si dice contrariato, avrebbe
dovuto far valere le ragioni del made in Italy, ma soprattutto difendere la
nostra produzione di olio di oliva extravergine allora. A settembre. Sei mesi
fa!
Il
nostro leader Raffaele Fitto fu il primo in quei giorni a gettare il
grido di allarme, a presentare un’interrogazione alla Commissione Europea, ma
anche a chiedere al Governo italiano una mobilitazione trasversale e immediata
per impedire che una vera e propria “colata” di olio africano travolgesse
 il nostro territorio a scapito dell’extra vergine di oliva.
Anche
noi parlamentari dei Conservatori e Riformisti ci muovemmo in modo analogo con
un’interrogazione urgente al Ministro all’Agricoltura, proprio perché
consapevoli degli effetti non solo disastrosi dal punto di vista economico, per
la concorrenza sul mercato di un prodotto ad un prezzo inferiore e di qualitĂ
non eccellente, ma anche sui consumatori italiani che potrebbero non essere
sufficientemente informati sulla qualità e la provenienza dell’olio acquistato,
soprattutto, attraverso i grandi marchi.
Tutto
questo si consumava a settembre scorso sull’asse Roma-Bruxelles.
Forse in tempo per poter modificare quanto meno il quantitativo dell’olio
tunisino da far entrare in Europa o prevedere misure di sostegno alternative
all’olivicoltura italiana, ma in modo particolare a quella pugliese.
L’Unione
Europea è un’opportunità sulla quale noi Conservatori e Riformisti abbiamo
scommesso piĂą di altri, ma mai a scapito delle nostre eccellenze, che non
possono essere penalizzate per colpa di un Governo nazionale che in Europa è
totalmente ininfluente in tema Agricolo, ma non solo.
Roma,
10 marzo 2016
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Migranti, Altieri (CoR): "Renzi dice Puglia #staiserena
invece di attivare UE su emergenza"
“Il governo afferma con una spiazzante sicurezza che non c’è alcun allarme per
un’ondata di migranti in arrivo sulle coste della Puglia, ma non vorremmo fosse
il remake del famoso hashtag renziano "Puglia #staiserena". Al
contrario analisti e istituzioni internazionali sono convinti che con la chiusura
delle frontiere da parte di Slovenia e Serbia il flusso di migranti arrivati
dai Balcani sarà dirottato dall’Albania all’Italia. Oltre centomila persone
potrebbero sbarcare in Puglia nei prossimi mesi. Il presidente del Consiglio ha
il dovere di far sentire la voce dell'Italia per evitare che il nostro Paese si
ritrovi a dover affrontare una nuova emergenza immigrazione”, lo afferma in una
nota Nuccio Altieri, deputato dei Conservatori e riformisti.
“Il problema, a questo punto, è capire se Renzi ha la forza per tutelare gli
interessi dell’Italia in un Europa dove ormai i 28 paesi vanno in ordine
sparso. Il nostro Paese rischia di diventare la grande vittima finale della
discordia europea di fronte alla crisi dell’immigrazione. Il governo deve, se
ne è capace, proporre una politica seria altrimenti saremmo costretti a
fronteggiare numeri incontenibili e ingestibili. Mi sembra, però, che in questi
mesi l’operato del premier tutto incentrato su annunci, scontri (più o meno
reali) con Juncker e Merkel non abbia prodotto risultati tangibili. Speriamo
che a pagare il prezzo di questo atteggiamento avventato e di questa mancanza
di strategia non sia l’Italia”, conclude Altieri.
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OLIO TUNISINO, COR:
“L’AMAREZZA PIU’ GRANDE E’ QUELLA DI ESSERE STATI COMPLETAMENTE IGNORATI DA
QUESTA EUROPA”
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I consiglieri del gruppo
Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato
Perrini e Francesco Ventola) avevano presentato un ordine del giorno, approvato
dal Consiglio regionale il 6 dicembre scorso, nel quale esprimevano la loro
contrarietà all’arrivo in Europa dell’olio tunisino
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Quelle che erano solo preoccupazioni piĂą volte sollevate - anche
con un nostro ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 6 dicembre
scorso – sono diventate una realtà e l'amarezza più grande è quella che
nonostante la nostra pronta mobilitazione, ma anche quella delle associazioni
di categoria, l'Europa è rimasta sorda agli appelli sulla difesa del Made in
Italy, ma in modo particolare del nostro olio extravergine d'oliva.
Il
6 dicembre scorso tutti i consiglieri regionali della Puglia esprimevano la
loro contrarietĂ all'inondazione di olio tunisino sui nostri mercati, a
discapito dei nostri produttori agricoli, per altro nel Salento alle prese giĂ
con il problema della Xylella, quindi con il rischio di essere fortemente
penalizzati sul mercato. Un appello unitario e trasversale totalmente
inascoltato.
Non
siamo contrari ad aiutare gli agricoltori tunisini che vivono sicuramente una
situazione politico-economica difficile, ma chi aiuta gli agricoltori pugliesi?
La nostra preoccupazione è che l’Europa finisca per essere più vicina all’Africa
e meno all’Italia.
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Bari,
10 marzo 2016
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Info
Mariateresa D’Arenzo
tel 338/2447026
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