CELEBRIAMO PIRANDELLO
LE SCUOLE NELLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI COSENZA PER
DISCUTERE DI PIRANDELLO CON PIERFRANCO BRUNI
Il Ministero dei beni culturali e la Biblioteca
Nazionale di Cosenza in un convegno nazionale su Pirandello con una Lectio
Magistralis di Pierfranco Bruni e una Mostra documentaria - bibliografica
Il prossimo Giovedì 10
marzo ore 11.30 -
Le scuole in biblioteca. Importante
esperienza a Cosenza nella sede della Biblioteca Nazionale.Gli Istituti
scolastici di Cosenza e la Biblioteca Nazionale (del Mibact) diretta da Elvira
Graziani celebrano gli 80 dalla morte di Luigi Pirandello con un Convegno
nazionale affidato alla Lectio magistralis di Pierfranco Bruni e a una Mostra
Bibliografica. L’evento si svolgerà nel Salone della Biblioteca il prossimo
giovedì 10 marzo alle ore 11-30. I lavori saranno aperti dalla Direttrice
della Biblioteca Elvira Graziani. Pirandello. Nostro contemporaneo. Il
classico e la parola. La lingua nella poesia e nei processi storici. Sarà il
tema conduttore della relazione di Pierfranco Bruni nell’incontro fissato nella
Sala Giacomantonio.
Pierfranco
Bruni, Responsabile del Progetto Etnie – Letteratura del Mibact, ha dedicato a
Pirandello diversi scritti e in particolare un saggio sulla sua poesia
risalente al 1986, che verrà, per l’occasione, ripubblicato con gli opportuni
aggiornamenti, riferito alla Parola e alla Maschera attraverso il linguaggio
etnico della sua Girgenti.
Pierfranco
Bruni su Pirandello chiosa: “Se il Novecento poetico si apre con D’Annunzio
(valgono in questa tesi le presenze del ritmo del verso e le assonanze forti
di Pascoli che è un traghettatore di musicalità della parola) c’è da dire che
la poesia di Pirandello, nel suo incastro mediterraneo, è un vissuto da
anticamera, ma un vissuto consistente, di un Novecento annunciato e che si va
perfezionando nella modernità degli stili che sono dati dall’estetica della
parola”.
Iniziano
così le attività per ricordare e celebrare Pirandello nella complessità delle
sue Opere. Pierfranco Bruni porrà l’attenzione su un Pirandello che si
confronta con Ionesco, Mishima, Camus ma anche con un linguaggio che ha eredità
arabe. Un originale percorso che si inquadra proprio negli studi che Bruni
porta avanti per conto del Mibact sulle lingue e le etnie come modelli
letterari e antropologici.
“Pirandello,
sottolinea Pierfranco Bruni, costituisce, per il Novecento, l’autore che
maggiormente ha saputo interpretare, attraverso le sue opere, il raccordo tra
l’uomo e la follia in una visione in cui come punto di riferimento resta
l’inquietudine. Quell’inquietudine che è stata ed è la chiave di lettura di
quel che, successivamente, verrà chiamato il “male di vivere”. Proprio in
questo male di vivere il linguaggio assume una valenza antropologica importante
e suggestiva”. Bruni aggiunge ancora riferendosi al tema del Mediterraneo in
Pirandello: “Se Pirandello scava nella coscienza araba, e vi immette i
germi del concetto di commedia e tragedia, è anche vero che l’immagine e
l’immaginario, la fantasia e il sogno sono gli incavi delle mille e una
notte che restano nelle pieghe del destino delle avventure e dei personaggi
stessi costruiti e raccontati dal luogo dell’essere che abitano lo scrittore.
Un luogo che ci materializza nella lingua delle etnie del Mediterraneo. Una lingua
che si fa poesia in un viaggio di etnie mediterranee sommerse”.
Infatti
è la lingua della poesia che scava nei testi di “Mal giocondo” di Pirandello.
L’iniziativa è programmata dalla Biblioteca Nazionale di Cosenza del Ministero
dei beni e delle attività culturali e il turismo – Dipartimenti Biblioteche,
editorie e istituti culturali e la collaborazione. Bruni spazierà, infatti, su
un contesto pirandelliano che è quello di una cultura mediterranea che si
intreccia con i processi etno – antropologici che richiamano modelli sia
linguistici derivanti dal Mediterraneo sia la visione della teatralità come
centralità del racconto in un Novecento delle identità.