REDDITO DI DIGNITA’, COR AL PRESIDENTE EMILIANO:
“ANCHE IL PREMIER RENZI SOSTIENE CHE LA POLITICA DEVE DARE LAVORO NON
STIPENDI!”
Dichiarazione del gruppo regionale dei
Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato
Perrini e Francesco Ventola)
E allora non siamo dei marziani atterrati in via Capruzzi!
Se anche oggi anche il premier Renzi – ricordiamo al presidente
Emiliano che è il suo segretario nazionale del Pd – sostiene che per quanto
riguarda il Reddito di Dignità o Cittadinanza che dir si voglia “il
compito della politica non è dare stipendi, ma lavoro”, noi Conservatori e
Riformisti non abbiamo proposto emendamenti così assurdi, anzi sostenere che la
Dignità dell’uomo è proprio ricevere una retribuzione a fronte di un lavoro svolto.
Specie se questa retribuzione è garantita con risorse pubbliche.
Per questo nell’essere “confortati” dal leggere che il premier la
pensa come noi, altrettanto non riusciamo a capire come mai il presidente
Emiliano rimane totalmente sordo a quelle proposte della minoranza che puntano
solo a dare un contributo ogni volta che in ballo ci sono gli interessi o il
benessere dei pugliesi.
Bari, 21 febbraio 2016
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PIANO DI RIORDINO, COR: NESSUN CONSOCIATIVISMO
CON EMILIANO!
Dichiarazione del gruppo regionale
Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato
Perrini e Francesco Ventola)
Perde tempo
chi, anche tra i nostri amici parlamentari, chiede al nostro Gruppo di essere
responsabili e di guardare agli interessi della Puglia e dei pugliesi e di non
essere populisti e demagoghi sul Piano di Riordino ospedaliero perché lo siamo
già e tutta la nostra attività politica da inizio legislatura ne è
testimonianza. Pensare però, che si possa essere consociativi con Emiliano e la
sua Giunta è da sciocchi perché noi di CoR in Regione vogliamo elevare il
confronto sul tema delle politiche della salute, sull’efficienza e
sull’economicità del sistema, sull’eccessiva tassazione e sui super-ticket che
inducono ormai l’11% dei pugliesi a non curarsi più, sull’omogenea
distribuzione dei servizi sul territorio e nelle aree orograficamente
disagiate, sul rapporto pubblico-privato e sulle verifiche.
Qualcuno
deve pur spiegare perché i costi nel pubblico per mantenere in attivo un posto
letto sono il doppio di quelli sostenuti dal privato o dagli Enti
Ecclesiastici.
Qualcuno
deve pur spiegare perché tutti gli ospedali pubblici, nessuno escluso dalle Aziende
Ospedaliere passando per gli Istituti di Ricover0 e Cura a Carattere
Scientifico per finire all’ultimo presidio di periferia, sono da Piano di
Rientro perché il divario tra i costi e i ricavi supera di gran lunga il 10% e
perché le perdite di esercizio superano i 10 milioni di euro.
Qualcuno
deve pur spiegare perché nel tempo si è speso per gli ospedali molto di più del
dovuto con forti risultati di inefficienza e antieconomicitĂ penalizzando la
Prevenzione, la Medicina Territoriale e la Riabilitazione.
Non per
desiderio di vendetta ma per capire le motivazioni che sorreggeranno le scelte
della Giunta Emiliano nel chiudere o nel potenziare o penalizzare questo o
quell’ospedale; scelte che se giuste saranno responsabilmente condivise ma se
sbagliate saranno osteggiate affiancando comunitĂ civiche, professionali e
scientifiche nelle proteste civili che si leveranno.
Non è un
caso che il giorno 3 marzo saremo ad Ostuni per inaugurare e corrispondere a
richieste di vicinanza e di confronto che ci giungono da piĂą parti e nei giorni
a seguire non saremo chiusi nel palazzo ma impegnati sul territorio nell’ascolto di chiunque vorrà avere un confronto con noi.
Bari, 21
febbraio 2016
Info
Mariateresa D’Arenzo
tel 338/2447026