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Comunicazioni Movimento 5 Stelle
lunedì 8 febbraio 2016
- Pedicini: governo tenta di boicottare referendum trivelle - L'Abbate: embargo russo, il costo per l'agricoltuta pugliese - Pedicini: voto UE inquinamento auto
REFERENDUM CONTRO LE TRIVELLE IN MARE, IL GOVERNO RENZI TENTA DI BOICOTTARLO
Il governo Renzi tenta di boicottare il referendum contro le trivelle in mare e dice no all' election day con le elezioni amministrative che si svolgeranno in tutta Italia il 6 giugno prossimo.
Ad annunciare il no all'election day è stato il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Il leader dell'Ncd si è arrampicato sugli specchi dicendo che per l’accorpamento con le elezioni amministrative previste il 6 giugno prossimo ci sarebbero problemi tecnici ed economici, perché la ripartizione dei costi non è omogenea per i referendum e per le amministrative.
Pur di tutelare le lobby del petrolio sono pronti a buttare oltre 300 milioni di euro per sostenere i costi che lo Stato dovrebbe sostenere per far votare in due giorni diversi.
E' uno dei tentativi per boicottare la consultazione popolare sulle trivellazioni off shore.
Questo perché il governo Renzi spera che i cittadini, chiamati due volte nell’arco di poco tempo a votare, disertino il referendum, facendo così mancare il quorum che lo renderebbe valido.
A Renzi e Alfano dà fastidio la democrazia diretta e il fatto che i cittadini si possano esprimere con un referendum non è contemplato negli accordi che hanno fatto con le multinazionali del petrolio. Dopo aver subìto le manifestazioni di protesta dei No triv, la richiesta di referendum da parte di dieci Regioni e il sì della Corte costituzionale alla consultazione popolare ora tentano la strada del boicottaggio.
La questione non è ancora chiusa perché l'ultima parola, per definire la data del referendum popolare, spetta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Per contatti: cellulare 3920460174 PIERNICOLA PEDICINI Capo delegazione del M5s al Parlamento europeo
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da Valerio L'Abbate Assistente Deputato Giuseppe L'Abbate 342.8632827
EMBARGO RUSSO: QUANTO COSTANO ALL’AGRICOLTURA PUGLIESE LE SANZIONI IMPOSTE DALL’UE
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IL PARLAMENTO EUROPEO HA AUTORIZZATO LE CASE AUTOMOBILISTICHE A RADDOPPIARE L'INQUINAMENTO, HANNO VINTO LE LOBBY SOSTENUTE DA CENTRODESTRA E PEZZI DEL CENTROSINISTRA
Occorre fare chiarezza sullo scandaloso voto del Parlamento europeo che autorizza le case automobilistiche a poter raddoppiare i limiti di emissione dei motori da 80 mg/km a 168 mg/km fino al 2020.
Purtroppo, nonostante le battaglie del M5s e lo scandalo Volkswagen, il voto del tre febbraio scorso a Strasburgo ha visto prevalere le lobby dell'auto e i partiti europei e italiani di centrodestra e di parte del centrosinistra che le sostengono.
Le giustificazioni degli eurodeputati di Forza Italia e della Lega Nord e degli astenuti e assenti al voto del Pd, sono solo ridicole e furbe dichiarazioni che mirano a confondere le idee dei cittadini per nascondere la grave scelta che hanno fatto. Una scelta che da qui al 2020 significherĂ 75 mila morti all'anno provocati dall'inquinamento atmosferico dovuto alle emissioni dei motori delle auto.
Lo scenario che ha portato il Parlamento europeo ad esprimersi con soli sei voti di scarto a favore del raddoppio dei limiti delle emissioni, ha visto il Ppe e il centrodestra schierarsi compatto a favore delle case automobilistiche, l'S&d e la sinistra che si è lavata le mani, astenendosi e votando contro solo in parte, e il M5s che in modo chiaro si è schierato sia per tutelare la salute e l'ambiente ma anche per usare questa opzione politica come possibilità per creare nuovi posti di lavoro nei settori dell'energia pulita, della riqualificazione energetica e nella filiera dei rifiuti.
Dietro a questo voto gli interessi in gioco sono enormi e valgono miliardi di euro a favore delle industrie dell'auto.
Solo due mesi fa, a dicembre scorso, la maggioranza della Commissione ambiente di Bruxelles aveva votato contro il raddoppio dei limiti delle emissioni. Subito dopo è scattato l'allarme e si sono attivati la Commissione Ue, i Governi degli Stati membri e i loro tecnici per far sì che il Parlamento europeo non accogliesse quell'indirizzo e votasse per il raddoppio. Ci sono riusciti purtroppo, per una manciata di voti.
Ma il M5s Europa non si arrende. Esiste un parere legale dei servizi giuridici del Parlamento che afferma che la Commissione Ue non poteva cambiare i limiti di 80 mg/km definiti nel 2007 che dovevano scattare dal 2016. Per questo motivo abbiamo le condizioni per fare ricorso nelle sedi competenti.
Vogliamo anche evidenziare la doppiezza e l'ipocrisia di Giovanni La Via e di Elisabetta Gardini di Forza Italia, rispettivamente presidente e membro della Commissione ambiente. Entrambi, per giustificare il colpevole voto favorevole del loro gruppo al raddoppio dei limiti, hanno diffuso un comunicato in cui, girando intorno a numeri e dati tecnici, affermano cose non vere e si arrampicano sugli specchi del politichese.
Il Movimento 5 Stelle in Europa non fa questi giochetti e rispetta il mandato ricevuto dai cittadini. Il M5s non mente, respinge le pressioni delle lobby, non si spartisce poltrone. Quando anche il resto del Parlamento Europeo sarĂ contagiato dal virus dell'onestĂ , votazioni come questa saranno solo un lontano ricordo del passato.
Per contatti: cellulare 3920460174 PIERNICOLA PEDICINI Capo delegazione del M5s al Parlamento europeo
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